C'è una canzone di Gazzelle, che s'intitola "non sei tu" parla di una qualsiasi storia d'amore finita male, soliti cliché da canzone indie che a noi giovani piace tanto.
Io non la associo a questo, perlomeno, non sono mai stato, fino ad ora, artefice di tale dramma ma, ho una storia da raccontare, motivazione per cui, ogni volta che passa questa canzone urlo come un dannato, oppure, la salto, perché fa un po' male;
Avevo l'eccellente età di quattordici anni, che allora mi sembravano davvero tanti, ma ero solo un ragazzino, che amava conoscere, autodistruttivo e solo, avvolto soltanto da un alone di tristezza e brutte giornate che si succedevano lentamente.
Un giorno qualunque, di un diciannove agosto qualunque, conobbi una persona: AN che in qualche anno divenne il mio migliore amico, tuttavia, questa storia non finisce nei migliori dei modi.
Io e lui eravamo legatissimi, la persona che sono oggi, è grazie a lui, che ha personificato la figura di amico, di fratello, e persino di genitore, davvero molte cose per un ragazzino di solo diciotto anni in piena maturità, eppure c'era.
Mi ha fatto conoscere un sacco di bella musica, mi ha aiutato a scoprire la mia persona e a fondare la certezza del mio essere, mi ha parlato di politica e storia fino allo sfinimento, come di diritti umani e di Leopardi e Schopenhauer.
Insieme criticavamo Nietzsche, leggevamo di satiri parlanti e re strani, insultavamo i poeti anche se innamorati di filosofia.
Mi osservava mangiare, perché era a conoscenza della fatica che ci mettevo nel nutrirmi.
Ha introdotto nella mia vita un valore, quello dell'attaccamento alla vita, che allora mi sembrava solo un stupido modo di darmi positivà, attualmente so essere il motivo per cui io sono qui ancora in vita.
Non mi ha mai giudicato per il mio malessere, perché era il primo a sapere cosa fosse il dolore, e a parlarne così bene, ne sentiva ancora tutti i segni, e provava a guarire me.
Era un ottimo mentore.
Un giorno qualunque, di un luglio qualunque alla fine della così tanta temuta maturità, dei pianti, di notte prima degli esami a palla, di un fantastico 98, tutto è cambiato drasticamente: Io e lui abbiamo litigato.
Attualmente, in un qualunque giorno di ottobre, dopo quasi tre anni, abbiamo vite diverse, AN è all'università, ed io studio la globalizzazione come se non la sapessi a memoria e mi ritrovo nello stesso liceo che frequentava lui.
Le nostre linee temporali sono completamente spezzate, ma unite da un piccolo filo, quel filo che non ci permette di identificarci nella quotidianità di oggi, ma ci fa parlare per ore, quando ogni tanto conversiamo, di quel periodo della nostra vita, dell'importanza che avevamo l'uno per l'altro, senza una sosta. Perché per un motivo cosi tanto stupido e tanto orgoglio, è andato tutto a disperdersi.
Non ci sarà mai più la fratellanza e la purezza di quel rapporto, ne sono consapevole, ma fa tanto male.
Abbiamo sbagliato entrambi, riconosciamo le nostre colpe, non sappiamo andare avanti.
È l' amarezza che mi lascia in bocca questa storia a togliermi il respiro per due attimi quando ci ripenso.
Dopo tutto questo tempo, sostengo che AN è stata una parte importantissima della mia vita, e senza più rancore, ma tanta tristezza, ammetto la sua mancanza, che nelle mattinate di ottobre, quando "i giorni passano passano passano e tu non torni qui ed ho visto un sacco di un sacco di lunedì venirmi addosso" ed i "e che ne sanno gli altri, di quando ridevamo come matti" danno tanti rimorsi, ma anche sorrisi.
e va bene cosi.Nota del 09.10.2024
Sono felice di poter dire che alla fine, nonostante tutto il tempo passato, la storia si è conclusa bene.
La comunicazione è importante, ricordatelo.
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punto è virgola
RandomUna raccolta sconnessa di flussi di pensieri tw: atuolesionismo, dca, suicidio.