Da Bimbo Spocchioso:
No Shade! Dovresti aver capito che potrei spaccare il mondo vedendoti tra le braccia di un altro.
Bloccai lo schermo del telefono e lo rimisi nella tasca della mia giacca.
Il mio sguardo era fisso nel vuoto.
Stavo ancora riflettendo sulle parole di Ryan e sul messaggio di Justin.
Forse Ryan aveva ragione... io piacevo a Justin.
Che cosa fantastica!
Dovevo ammetterlo: Justin mi piaceva, e tanto.
La gioia che provai appena realizzai il tutto, fu come un'esplosione dentro di me.
Scossi la testa, felice, e iniziai a risistemare i libri per l'ora seguente.***
Le lezioni erano finite ed ora ero seduta a gambe incrociate sul muretto vicino alla moto di Justin, ad aspettare che i ragazzi uscissero da scuola.
Justin aveva nominato una certa riunione dopo scuola, quindi, probabilmente, saremmo andati da qualche parte a parlare del fatto che i The Street stessero pian piano iniziando a invadere il nostro territorio, partendo proprio dalla scuola.
"Shade." La voce di Ethan interruppe i miei pensieri.
Quando parli del diavolo, spuntano le corna.
"Professor Hook." Alzai lo sguardo su di lui, restando impassibile.
"Tieni." Disse porgendomi dei fogli pinzati insieme. "Compiti di punizione." Precisò.
"Punizione per cosa?" Gli chiesi cercando di nascondere un sorriso compiaciuto.
"Per avermi mancato di rispetto." Alzò le spalle.
"Mi scusi." Ridacchiai mettendomi una mano sul petto, cercando di essere convinvincente.
"Ci vediamo domani. Fai attenzione in giro..." Si avvicinò al mio orecchio. "Sai, gira brutta gente." Sussurrò alludendo ai suoi amichetti.
"Seguirò il tuo consiglio." Sorrisi.
"Ciao Hamilton." Mi lasciò un bacio sulla guancia e se ne andò.
Dio, fa che Justin non abbia visto nulla di tutto questo!
"Che cazzo voleva da te?" Mi chiese guardando scomparire la sua figura dentro un Audi blu.
Ovvio! Che sfiga...
"Compiti di punizione." Sbuffai mostrandogli i fogli.
"E ti ha baciato sulla guancia?" Domandò freddo, stringendo le mani in due pugni.
"Si." Alzai le spalle. "Ora muoviti! Dobbiamo andare." Senza troppe cerimonie, presi il mio casco e me lo misi.
Justin sospirò prima di prendere anche lui il suo, infilarselo, e salire in moto seguito da me.
Mise in moto e partì.
Dopo poco più di dieci minuti, arrivammo davanti ad un campetto da basket.
I ragazzi erano tutti li, chiacchieravano e ridevano tra loro, come se non fossero mai stati nemici.
Li raggiungemmo e subito tutti si zittirono pronti ad ascoltare.
Feci un respiro profondo riorganizzando le idee, prima di cominciare a parlare.
"Hanno appena iniziato, e non si fermeranno facilmente. Stamattina sono entrata in classe, ed è entrato il preside, annunciando che il vecchio prof di italiano non c'era più e che a sostituirlo sarebbe stato Hook. Se avete dato un'occhiata ai fogli che vi ho dato l'altro giorno, dovreste ricordarvi di Ethan." Chiusi gli occhi per un secondo prima di riaprirli. "Ethan Hook." Alzai gli occhi al cielo.
"Che cosa? Ma com'é possibile?" Chiese Seth incredulo.
"Ha 24 anni, é il più grande tra loro, e in qualche modo dovevano iniziare a farci capire che stanno arrivando. Per farlo hanno scelto di usare lui." Alzai le spalle.
"Sono stati bravi." Disse Tony.
"Si." Concordò seccato Justin.
"Comunque, domani, io, Daniel, James, Anthony, Luke, Ray, Steve, Timothy e Konstantin, saremo uffcialmente iscritti nella vostra scuola." Disse Tristan.
"Perfetto." Sorrisi rassicurata dal fatto che averli tutti nei paraggi, sarebbe stato meglio per me.
"Dobbiamo iniziare a farci conoscere. Intendo noi, tutti insieme." Disse Justin indicandoci tutti.
"Chi sarà il capo?" Chiese Daniel.
"Shade." Alzò le spalle Justin, rispondendo alla domanda come se fosse ovvio.
"I-io?" Domandai incredula sgranando gli occhi.
"Si." Rispose Justin.
"Sono d'accordo. Ce la puoi fare, insomma, la stoffa per guidare un gang ce l'hai." Intervenne John. "Se tutti sono d'accordo..."
I ragazzi annuirono.
"Okay, ma ci serve un nome." Mi morsi il labbro pensando a qualcosa. "Ci sono!" Mi si accese la lampadina. "The BlackJacks." Sorrisi.
"Si, ci sta." Sorrise Cole. "Dobbiamo iniziare a scriverlo sui muri di tutta la città." Concluse.
"A quello ci penso io." Dissi ricordando lo splendido graffito di Mattew.
"Dobbiamo farci riconoscere in qualche modo... che ne dite di giacce tutte uguali? Potrebbero essere tipo semplici giacche, su cui noi scriviamo 'BlackJack' e poi un numero." Propose Konstantin.
"Hai già qualche idea?" Chiesi sapendo che la risposta sarebbe stata positiva.
"Si." Annuì.
"Stupiscimi." Gli feci l'occhiolino.
"Per quanto riguarda le armi?" Chiese Tony.
"Come pistole, pensavo a delle Glock calibro 9. In più, visto che ci chiamiamo BlackJacks, pensavo a dei manganelli." Proposi.
"Hai capito la ragazza!" Esclamò Chris (Destroyers).
Sorrisi. "Devo andare a fare delle commissioni. Facciamo per le 21:00 al capanno? Dobbiamo allenarci." Sbuffai pensando che avevo n sacco di cose da fare. "Johnny, mi presti la tua auto?" Gli chiesi facendo occhi dolci.
Alzò gli occhi al cielo e mi lanciò le chiavi della sua bellissima BMW blu. "Trattala bene." Mi fece l'occhiolino.
Ricambiai con un enorme sorriso prima di salore in macchina e mettere in moto.
"Sono il capo..." Ripensai tra me e me, mettendo le mani sul volante.
"Il capo." Sorrisi schiacciando sul pedale dell'acceleratore.
Sulla strada per il ritorno a casa, la mia attenzione, fu catturata dal rumore delle sirene della polizia, seguite da sgommate.
Subito alzai lo sguardo sullo specchietto retrovisore.
Una Porsche Cayenne argento, seguita da alcune delle volanti della polizia, correva si e no tra i 180 e i 200 km/h. Una delle auto della polizia, cercò di fermarla piazzandosi davanti, ma con scarsi risultati.
La Porsche stava per raggiungermi, e a quel punto, avevo solo due possibilità di scelta: lasciare che la polizia si facesse scappare il tipo nella Porsche, oppure, dare un piccolo aiutino.
Oh, insomma, mi conoscete. Sono una ragazza molto altruista, come potrei non scegliere la seconda?
-Sai che John ti ucciderà, vero?-
Per il bene del popolo!
Ahahahahahahah, in realtà lo farò solo per puro divertimento e adrenalina.
Misi il piede sul pedale dell'accelleratore e pigiai forte, raggiungendo i 180 km/h.
La Porsche era a pochi metri di diatanza da me.
Di colpo tirai il freno a mano, girando totalmente il volante a destra, in modo da essere parallela alla macchina, che, tuttavia stesse cercando di frenare per non venirmi addosso, si schiantò contro la fiancata destra della macchina di John.
Subito le auto della polizia raggiunsero la Porsche, e una decina di poliziotti armati, accerchiò la macchina.
Il ragazzo uscì dalla macchina con le mani dietro la testa.
Dylan? Era Dylan, il ragazzo dei The Street che insieme a un'altro della loro gang, mi aveva consegnato la maschera che gentilmente, il loro capo, Nathaniel, mi aveva regalato.
"Shade? Che ci fai qui?!" Mi chiese Jasper aprendomi la portiera dell'auto, ormai da buttare, aggiungerei...
"Stavo amdando a casa." Sorrisi uscendo dalla macchina.
"Guarda qua." Sussurrò passandomi un dito sul sopracciglio.
"Ahi!" Mi lamentai sottraendomi dal suo tocco.
"Devi aver sbattuto quando ti é venuto addosso." Scosse la testa. "Sempre la solita."
"Intanto, senza di me non ce l'avreste mai fatta." Sorrisi soddisfatta. "Lo conosco." Gli dissi tornando seria.
"The Street?" Chiese guardandolo.
"Si. Dylan Cross."
"Farò del mio meglio per arrestarlo." Mibsorrise dolcemente.
"Grazie."***
Erano quasi le 21:00, ed ero leggermente in ritardo...
Ma fa niente... alla fin fine, sono io il capo.
E comunque ero in ritardo per una buona causa: ero riuscita a recuperare le pistole e i manganelli.
"Ragazzi! É arrivato babbo natale!" Gridai entrando nel capanno, con una specie di valigia di ferro in mano.
"Che?" Chiese Justin.
Fiera, aprii la valigia, mostrando le pistole e i manganelli.
"Il numero che avete scelto per la divisa, é lo stesso che ho fatto incidere sulle pistole." Sorrisi. "Demons Murderers: Justin 94, Cole 11, Bradley 99, Seth 29, Stefan 89, Michael 77, Logan 41, Ryan 91, Chaz 2.
Destroyers: John 81, James 7, Chris 24, Mason 55, Daniel 71, Kyle 38, Steven 5, Luke 9, Ray 33.
Los Locos: Anthony 4, Steve 39, Nick 61, Timothy 47, Sean 23, Martin 66, Chase 97, Tristan 69 e Konstantin 8." Mano mano, gli consegnai le loro rispettive pistole e il manganello. In fine, presi la mia. La numero uno.
"Wow! Sono bellissime!" I ragazzi erano entusiasti.
"Quindi come le avete pensate le divise?" Domandai ai ragazzi.
"Dopo una lunga, lunghissima,interminabile discussione, abbiamo optato per un'uniforme da baseball bianca e nera. É semplice, bella, ma soprattutto comoda." Mi mostrò dei pantaloni della tuta neri, leggermente più larghi sopra e stretti sotto, con sopra una casacca bianca con delle line nere. Sul cuore, il mio nome, scritto in nero, e dietro, il numero uno, con sopra la scritta 'The BlackJack', sempre in nero.
"É fantastica!" Me la rigirai tra le mani più volte ammirandola.
"Per il momento, c'é solo la tua. Tra qualche ora dovrebbero arrivare anche le altre." Mi sorrise Konstantin.
"Hai fatto un ottimo lavoro." Gli diedi una pacca sulla spalla. "Forza! Che state aspettando?! Andiamo a provare ste benedette pistole!" Risi
Eravamo dietro al capanno a provare le pistole, quando il mio telefono iniziò a squillare.
Misi la sicura alla pistola e la infilai nella tasca posteriore della salopette, per poi prendere il telefono e risponedere.
"Hey Jasper!" Lo salutai allontanandomi un po' dal gruppo dei ragazzi, ancora intenti a provare il loro nuovo giocattolino.
"Shade... Non ho buone notizie." Disse freddo.
"Dylan, vero?" Domandai con voce tremante.
Sospirò pesantemente prima di rispondere. "É stato rilasciato."
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My Trouble // Justin Bieber
FanfictionIl Bronx è universalmente noto per essere uno dei quartieri più violenti e pericolosi, dove tutt'ora gran parte della criminalità è concentrata unicamente nell'area del South Bronx. Guarda caso, proprio dove mia madre ha trovato casa... Sono Shade...