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Qualcosa sotto di me comincia a tremare mandando un brivido sul mio ventre,allora mi costringo ad alzarmi e a prendere in mano quell'aggeggio che aveva rotto il mio lungo sonno.
Ovviamente la vibrazione proveniva dal cellulare che avevo lasciato in qualche parte nascosta del letto dopo essermi addormentata la sera precedente.
Prendo il cellulare tra le mani e noto che è un messaggio da un numero a me sconosciuto.
"Mi spiace che tu debba partire proprio ora che ti ho conosciuta. Prima che parta voglio almeno salutarti,che ne dici di andare a fare colazione insieme? Non accetto un no. Alle 10 sotto casa tua"
Era questo quello che diceva il messaggio e seppur il mittente fosse sconosciuto,non ci misi tanto a capire che il famoso Dj mi aveva appena invitato a fare colazione.
Scesi controvoglia dal letto e andai direttamente a farmi una doccia,l'aria sembrava abbastanza calda ma il venticello di Manchester non mancava affatto,così decisi di indossare dei leggins,una maglia a metà maniche e una grande felpa nera.
Dopo aver legato i capelli in un'alta e lunga coda e aver messo un leggero blash e un po' di mascara,mi reco in cucina e aspetto che il ragazzo che mi pressa da alcuni giorni,venga a prendermi.
Dopo aver passato dei lunghi minuti a rovistare tra le notizie sui social,il clacson di una macchina mi avverte di scendere.
Appena salgo in macchina il forte volume della radio che sta trasmettendo una canzone degli Smiths mi riecheggia nelle orecchie e senza dir nulla,accende il motore e parte.
Non parliamo per niente durante il viaggio,infatti non mi avverte nemmeno di essere arrivati,lo capisco dal fatto che gira a destra per entrare nel parcheggio del Blue Month. Scende dall'auto e lo seguo,appena entriamo una ragazza pimpante e del tutto rifatta si avvicina a noi e ci indica il tavolo a cui poter prendere posto.
Il tavolo che ci è stato assegnato è in fondo alla sala e posso ben dire che da qui non si riesce a sentire il fracasso che le persone fanno di buon mattino,del resto è un posto carino e fa dei pancake davvero buoni.
"Allora,quand'è che parti?" la voce del ragazzo dal nome a me ancora sconosciuto mi distoglie dai pensieri che stavo facendo,anche se non ricordo cosa stavo pensando.
"Dopo pranzo,ho il volo alle 3"
Ancor prima che potesse rispondermi,la ragazza che ci aveva accolti poco prima si avvicina al tavolo per prendere gli ordini.
"Un caffè,grazie" dice lui.
"Un pancake e un'arancia" dico questa volta io.
"Va bene,a tra poco" dice la ragazza con una vocina a dir poco maliziosa,probabilmente lei pensa sia seducente,ma spero non la pensi davvero così,chissà quante figure avrà fatto anziché sedurre.
"Puoi dirmi come ti chiami" dico all'improvviso. Credo proprio sia arrivato il momento di conoscere almeno il nome.
"Eric,mi chiamo Eric"
"Carino"
"Tu dici?" risponde lui sorridendo.
"Certo,è un nome carino"
Continuiamo a chiacchierare del più e del meno,ho scoperto tante cose di lui,tra cui che vuole fare l'avvocato e che suona per guadagnare soldi per poter poi pagare l'università,devo dire che è un ragazzo davvero simpatico e conoscendolo è piacevole passare del tempo con lui,peccato che debba partire proprio ora.
"Vuoi qualcos'altro?" mi chiede.
"No,sono apposto così"
"Va bene,vado a pagare il conto,aspettami in macchina"
Dopo aver pagato il conto e aver fatto una piccola passeggiata al parco dietro casa mia,Eric mi accompagna a casa e mi chiede di chiamarlo appena fossi arrivata a Seattle.
La casa è ancora deserta allora decido di vedere un film,mi accoccolo sul divano e cingo il mio corpo con una grande coperta blu. Il caldo della coperta fa sì che io mi addormento proprio sul divano e quando mi sveglio è già ora di pranzo,non ho molta fame quindi decido di addentare un semplice panino al formaggio,buono e veloce. Decido di andare a chiudere la valigia e controllare in giro se ho dimenticato qualcosa,ma sembra tutto con me. Adesso che mancano poche ore prima di partire,comincio a sentire una nostalgia interiore.
Non so esattamente quando tornerò e se tornerò,certo,il college ancora non mi ha accettata,questo college fa appunto un campus estivo per poter selezionare i propri studenti,ma spero di farcela.
Questa casa mi mancherà. Ogni singolo oggetto mi mancherà. Mi mancheranno tutte le foto che sono appese al muro alla destra del televisore,mi mancheranno le candele che ho nascosto sotto il mio letto,erano delle candele della mamma e quando siamo andati via dalla vecchia casa le ho portate con me,ma le nascondo perché papà potrebbe trovarle e se un tempo si fosse arrabbiato,ora andrebbe a venderle. Ma nonostante questo,decido di non portarle con me,voglio che restino lí,dove le nascondo da quasi quattro anni,e devo dire che si mantengono bene,il loro profumo alla ciliegia è ancora profondo e intatto.
E nonostante tutto,mi mancherà anche Micheal.
Mi guardo intorno per l'ultima volta,poi controllo l'orologio e noto che sono le 2,segno che tra un po' arriverà Natalie.
La mia teoria non si smentisce quando poco dopo Natalie bussa alla porta di casa mia e mi aiuta a scendere i bagagli.
Giù ci sono Paul e Julianne,pronti per accompagnare la loro unica figlia e la sua migliore amica in un viaggio che le cambierà la vita,speriamo in bene.
Arriviamo all'aeroporto in anticipo di venti minuti,un bene perché possiamo accomodarci con calma sull'aereo e scegliere i posti che preferiamo. Decidiamo di sederci alla quarta fila a destra,io vicino al finestrino e Natalie al mio fianco.
Dopo che tutti i passeggeri hanno preso posto,una giovane ragazza,l'hostess del viaggio,annuncia dal microfono di indossare le cinture e di spegnere i cellulari perché l'aereo stava per decollare.
E in quel momento mi scappò un sorriso e capí che stavo per avere la mia estate.
La mia nuova vita.

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