Parte 5 Ricordi

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Negli ultimi tempi, come ho già raccontato, questa sorta di lezioni musicali e di discussioni filosofiche si era fatta sempre più rara.

Non più musica, nell'ultimo anno, e tuttavia il padrone si coricava sempre sul divano del salotto, sempre immerso nell'oscurità. A qualcuno che non l'avesse conosciuto come lo conoscevo io, sarebbe potuto sembrare un uomo che avesse voglia di dormire, ma io sapevo chenon era così. Capivo che era ancora in ascolto,che non aveva mai smesso. Ascoltava, forse, una musica che solo lui poteva sentire? Spesso me lo sono chiesto. La musica del silenzio? Era impossibile, effettivamente, suonare il silenzio. Questo faceva tornare tutto, pensavo; l'inattività del mio padrone doveva senza dubbio provenire da un ragionamento simile. Pur non sapendo di cosa fosse in ascolto, io comunque cercavo di non disturbarlo. Mi sedevo accanto a lui, come sempre. Negli ultimi tempi mi parlava spesso della morte, o almeno mi sembrava preso da uno strano mal di vivere. Ma sempre la musica era il punto di partenza di ogni suo discorso:

- Oh Wagner, perché la morte? Perché? Non dico la mia, né la tua (senza offesa)... Queste avrebbero ancora senso... Ma che senso può avere che un Mozart debba morire, proprio come tutti gli altri esseri umani (dal più misero e abbietto al più meschino), o un Bach? Non ha senso! Non trovi? Che senso ha avuto creare tutto quello che questi uomini straordinari hanno prodotto se poi dovevano fare la stessa fine di tutti gli altri? Amico mio, certe domande tolgono il sonno -

- Padrone, perché mi interrogate e vi tormentate in questo modo? Voi che, nonostante la mia condizione di inferiorità mi avete insegnato molto sull'arte dell'uomo e soprattutto sull'arte della musica... È grazie a voi se io ora posso cercare di rispondere in qualche modo a domande così elevate. Io posso solo dirvi che, nonostante tutta la mia ignoranza, riesco a distinguere subito dalle prime tre note se queste note sono di un Mozart, di un Beethoven o di un Bach... e questo grazie a voi. Ma appunto per questo, io credo che tali figure si siano guadagnate l'immortalità, che è ben diversa dalla fama -

- Ah, il regno degli immortali, caro Wagner...Quali poeti, quali scrittori, quali artisti in questo regno?Ma in fondo neanche questo è importante -.

E, detto questo, ritornava meditabondo ed assorto ad ascoltare. Come a dirmi che l'importante era solo poter ascoltare quella musica. Già, ma quale musica?

FINE SECONDA PARTE

IL COMPOSITOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora