Capitolo 23: Un rifugio tra le tue braccia

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Greta's POV

Dadda si svegliò lentamente, come se ogni muscolo del suo corpo stesse protestando.

Lo guardai, il cuore che batteva più veloce al pensiero di vederlo riprendersi, e il suo sorriso, seppur debole, mi fece sentire come se avessi respirato per la prima volta in ore.

-Come ti senti?-chiesi, cercando di sembrare tranquilla anche se la preoccupazione mi attanagliava ancora.

-Strano-rispose lui con una voce roca-ma meglio. Un po' di confusione, ma ci sono-

Sorrisi, ma il mio respiro restava ancora corto.

Sentivo di dover fare qualcosa per alleggerire l'atmosfera, per distrarci da quello che era appena successo.

All'improvviso, sentii la porta aprirsi e, senza pensarci troppo, mi voltai.

Un infermiere entrò nella stanza, giovane, con i capelli scuri un po' scompigliati e un sorriso che, onestamente, sembrava uscito da un film.

Un po' troppo perfetto per essere vero.

Mi sentii un po' sciocca per l'immediata reazione, ma non potei fare a meno di notarlo.

-Ciao, come sta il nostro paziente oggi?-chiese, avvicinandosi al letto con passo sicuro.

La sua voce era calda, gentile, ma c'era anche un'energia in lui che mi fece sorridere involontariamente.

Dadda, che mi aveva notato guardare l'infermiere con un'espressione probabilmente troppo evidente, mi lanciò uno sguardo di sfida.

-Tutto bene, grazie- risposi a metà distratta, mentre il mio sguardo seguiva ogni movimento dell'infermiere.

-Posso controllare le sue condizioni?-chiese l'infermiere a Dadda, e lui annuì, ma non prima di far finta di allargare un po' gli occhi, come se avesse appena avuto un'idea.

-Certo-rispose Dadda con tono più solenne del solito -ma direi che forse dovresti prima verificare se "
lei sta bene. È un po'... troppo colpita dalla tua presenza-

Mi senti diventare rossa in un attimo, ma non riuscivo a trattenere una risata nervosa.

-Dadda!-lo rimproverai con un sorriso

-Non fare il comico!-

L'infermiere, non capendo subito se stessimo scherzando o no, guardò prima me e poi Dadda, confuso per un secondo, ma poi un sorriso divertito gli sfiorò le labbra.

-Capisco-disse  -in effetti ho il potere di distrarre chiunque, ma cercherò di fare il mio lavoro senza rubarvi troppo il cuore-

Mi morì di imbarazzo, ma Dadda continuò con il suo gioco, ridacchiando e facendo finta di darsi una pacca sulla fronte.

-Ma no, figurati. Non c'è bisogno di correre... Greta, se non stai attenta, rischi che ti porti via pure il medico!-

Non riuscii a fermarmi dal ridere, ma cercai di mascherarlo, sorridendo a Dadda.

-Mi sa che è troppo tardi, eh?-

L'infermiere alzò gli occhi al cielo in modo teatrale, scherzando a sua volta.

-Spero solo che almeno mi lasciate fare il mio lavoro senza troppo caos!-

E con un sorriso affabile, si mise al lavoro, controllando i parametri di Dadda.

Quando l'infermiere si allontanò, Dadda mi lanciò uno sguardo malizioso.

-Vedi? Ti distrae più di quanto pensassi-

Non lasciarmi quiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora