Capitolo 3

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Entro nell'aula come se fosse tutto regolare.
Tanto qui non c'è nessuno, penso.
Faccio finta di spazzare la polvere per terra, avvicinandomi pian piano verso il suo computer. Mi guardo intorno, assicurando che non ci sia nessuno. Lascio la scopa e con cautela, prendo il computer.
Ah! Gli sta proprio bene!
"Cosa sta facendo?" Sento una voce  maschile chiedermi.
Mi blocco.
È Giordano.
"Ecco...io...io... sto pulendo".
Giordano mi guarda storto.
"Non è vero".
Si gira verso la porta e la chiude a chiave.

"Non sapevo che una mia studentessa lavorasse dove studia" si avvicina di un passo ad ogni parola;
"Mi scusi, io volevo solo-"
"Solo cosa?" Mi domanda, tagliente.
"Volevo rubarle il computer", gli confesso, arrendevole.
"Lo sai che ogni azione ha delle conseguenze?"
Non rispondo. Il professore si avvicina ancora di più. Lo sento quasi addosso. Le gambe mi tremano. Mi sento debole.
Non ce la faccio più.
"Mi scusi, giuro che non riaccadrà più".
"È troppo tardi ormai. Dovrà pagare".
Poggia le sue mani sulle mie spalle, forzandomi a sedere.
"L'unico modo per farti perdonare è quello di seguire ogni mio ordine".
Annuisco lentamente. "Si-si professore".
"Brava".
I suoi occhi non lasciano i miei.
"Togliti la maglietta".
Faccio come mi ordina. Mi levo la maglietta.
Intanto la sua mano viaggia sulla coppa destra del mio reggiseno.
"P-prof?" Inizio.
"Silenzio."
Non dico niente.
Intanto lui inizia a spogliarsi. Mi sento fremere dappertutto.
È il uomo più bello che abbia mai visto.
Sento un brivido scendermi lungo la schiena.
"Adesso levati i jeans".
"S-si prof, come dice lei."
Quando sono in mutande, Giordano allunga la sua mano fino a toccarmi le parti intime.
Riesco a stento a trattenere un gemito.
"Shhhh, silenzio. Non ci devono beccare" mi dice, azzittendomi con l'altra mano.
Le sue dita si infilano nelle mie mutande, e con il police, inizia a fare dei cerchi sul mio clitoride.
Il suo tocco mi infiamma il corpo. Penso di stare in paradiso. E invece no.
È tutto vero.
"Ahh professore...ahh" .
Giordano mi sorride, come se fosse soddisfatto di se stesso. 
Mi leva le mani dal corpo e si slaccia la cintura.
"Prof.. la voglio sentire" gli sussurro.
"Lo so" mi dice, togliendosi i boxer.
"Lei non ha idea da quanto tempo ho voluto fare questo...".
Questa volta ride a questa esclamazione.
Mi spinge con fermezza contro la scrivania, cosi da essere sdraiata, ma non prima di avermi tolto il reggiseno.
Si avvicina al mio seno quando ad un certo punto, qualcuno spalanca la porta.
Ci blocchiamo istantaneamente.
È il professore di sociologia

Fine capitolo 3

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⏰ Last updated: Nov 14 ⏰

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