❝Atsumu sedeva sulla grande roccia con le gambe strette al petto, il mento tenuto fermo su un ginocchio e lo sguardo concentrato ad osservare il tramonto che stava scomparendo dietro le montagne. Suo fratello Osamu era seduto accanto a lui. Alternava lo sguardo dal fratello al migliore amico di Shōyō. Tadashi.
L'omega era seduto sul bagnasciuga del lago. Le gambe alzate contro il petto e il viso nascosto tra le mani. Stava piangendo da quando la notizia aveva fatto il giro dei notiziari. Kei gli era rimasto accanto senza mai allontanarsi neppure un momento perché Tadashi stava crollando e non poteva permettere che lo facesse da solo.Si erano riuniti tutti lì. Dopo la notizia.
Mancava solo Tobio. Aveva mandato un messaggio a Kei dove lo informava che avrebbe tardato a causa di alcune complicanze in famiglia.
Bokuto spostò lo sguardo dai suoi scarponcini da lavoro neri ad Atsumu — l'alpha aveva gli occhi vuoti, privi della sua solita strafottenza e ironia.
Tadashi aveva avuto ragione. Shōyō era sempre stato lì.
Accanto a loro. Non era mai andato via.Bokuto si schiarì la gola per poi grattarsi la nuca con fare nervoso. <<Credevo che fosse andato via. Non avrei mai pensato che->>
<<Bokuto sta zitto — la voce di Atsumu era piatta, vuota, atona. Bokuto annuì con un cenno della testa per poi incassare la testa tra le spalle. Keiji sospirò impercettibilmente; era seduto accanto a Kōtarō per questo allungò una mano per stringerla nella sua. Bokuto inarcò un sopracciglio spostando lo sguardo dalle loro mani unite al volto sorridente di Keiji. Kōtarō ricambiò il sorriso. Ad interrompere quella quiete ci pensò il cellulare di Atsumu; lo prese dalla tasca anteriore del suo pantalone sportivo rosso con un sonoro sbuffo. Rispose senza vedere chi fosse il mittente. — Pronto? Ah!, Aran sei tu. Cosa succede?... no, io sono ancora fermo qui a Miyagi per un paio di giorni. Per la settimana prossima credo che dovrei riuscire a tornare a casa... sì, Haruiki tutto bene. Mi ha detto che l'anno prossimo vorrebbe fare il praticantato nello studio legale di Kita-san... mi hai chiamato per quel caso che ti ho lasciato? Che problema succede?... la difesa si sta davvero attaccando a questa giustificazione del cazzo?... la nostra assistita è incinta e se chiediamo al giudice un mandato per il DNA dello stronzo potremmo... facciamo un test di DNA fetale... è di tre settimane. Possiamo farlo — Atsumu inarcò un sopracciglio saettando lo sguardo verso Tadashi, che nel mentre aveva preso a parlare animatamente con il marito. — Che cazzo vuol dire che non è possibile fare un test del DNA?... il test di DNA fetale è possibile farlo solo dall'undicesima settimana in poi? — Osamu inarcò entrambe le sopracciglia sorpreso. Che cazzo voleva dire? Shōyō aveva fatto un test di DNA fetale ed era di appena tre settimane. Atsumu continuava a fissare la schiena di Tadashi perso nei suoi pensieri: Shōyō che cazzo stavi combinando? — Sì, sì ci sono. Le telecamere di sicurezza?... hai provato a chiedere un mandato?... sì, certo sono sempre fuori uso. Chiedi a Oikawa. È così scassacazzo che gliele darebbero dopo una sola sillaba... sì, okay. Fammi sapere... okay, ciao>>
Osamu inarcò un sopracciglio. Ormai tutti gli occhi dei suoi amici di infanzia erano puntati sulla figura del fratello, invece molto più concentrato su Tadashi. Tadashi che era il migliore amico di Shōyō. Tadashi che sapeva sempre tutto di Shōyō. <<Tutto bene Tsumu?>>
Atsumu annuì con un cenno della testa, si inumidì il labbro inferiore con la punta della lingua. Era davvero davvero incazzato, stanco di tutti i casini che Shōyō gli stava recando anche dall'oltretomba. <<Sì, sì tutto bene. Ma adesso mi sto decisamente scassando il cazzo di tutta questa storia>>
౨ৎ ˖ ࣪⊹🌱⊹₊ ⋆୨ৎ
<<Tadashi non puoi infangare la reputazione di una persona solo perché credi che questo abbia ammazzato Shōyō. Se tutto questo dovesse rivelarsi falso potresti rovinargli la vita>>
<<Tobio era una pessima persona con Shōyō>>
<<Shōyō c'è sempre stato a quella situazione>>
<<Stai dicendo che Shōyō se l'è cercata?>>
<<No, assolutamente no... ma molte volte Shōyō era davvero insopportabile>>
<<Questo non implica che abbia meritato questa fine>>
Kei aprì la bocca per parlare, spiegargli che non voleva assolutamente intendere che Shōyō si fosse meritato la tragica fine che purtroppo il destino aveva deciso per lui. Nessuno meritava di concludere la sua vita in modo così tragico. Ma Kei avrebbe comunque aggiunto che quella pessima situazione con Tobio era stata Shōyō a crearla, a cercarsela.
Ma Atsumu interruppe il suo discorso chiamando a gran voce il nome di suo marito. Tadashi spostò lo sguardo alle sue spalle tirando su col naso per poi asciugarsi le guance con il dorso della mano con la fede al dito.L'omega inarcò un sopracciglio. Confuso. Disorientato. Si alzò dal bagnoschiuma facendosi leva con la mano destra — il cappotto e i pantaloni scuri bagnati e macchiati di fango. Si avvicinò al procuratore, che adesso stava in piedi sulla grande roccia. <<Che vuoi?>>
Atsumu aveva le sopracciglia leggermente aggrottate e le mani infilate nelle tasche del giubbotto sportivo che aveva deciso di indossare quella sera. <<C'eri anche tu quando Shōyō è andato a fare il test del DNA, vero? — Tadashi annuì con un cenno della testa. Sì, Shōyō aveva voluto che ci fosse anche lui quel giorno perché provava imbarazzo, paura e tante altre emozioni che non era riuscito bene a spiegargli. Perché Atsumu voleva sapere di questa storia proprio in questo momento? — Ne sei sicuro?>>
Tadashi sbuffò sonoramente legando le braccia al petto e aggrottando le sopracciglia fino a crearne un solco in mezzo. <<Sì, Atsumu. Ne sono sicuro. Quel giorno ero lì a prendere le tue veci. Perché adesso tiri fuori questa storia? Shōyō è su un tavolo dell'obitorio e tu pensi ancora a questa stupida cosa del bambino?>>
Atsumu non parlò, semplicemente si fermò ad osservarlo. Tadashi sembrava davvero sull'orlo di una crisi di nervi a causa dell'amico, tutto l'ottimismo che l'aveva accompagnato in tutti quegli anni sembrava essere scomparso alla notizia del ritrovamento del corpo. Atsumu scese dalla grande roccia per poi avvicinarsi all'omega a passi lenti. <<Domani mattina tieniti libero perché io voglio andare in fondo a questa vicenda. Mi sono rotto il cazzo di essere preso per il culo da Shōyō e da tutti i suoi fottuti segreti>>
Tadashi inarcò un sopracciglio. <<È morto. E i suoi segreti se li è portati nella tomba assieme a suo figlio. Fattene una ragione>>
Atsumu sbuffò un sorrisetto a mo' di sfottò. Schioccò la lingua contro il palato per poi scrollare entrambe le spalle con noncuranza; Tadashi aveva notato che era ritornato il solito Atsumu, quello spocchioso e viziato che era incredibilmente cambiato durante la frequentazione con Shōyō. <<Tadashi io me lo andrò a riprendere sotto terra il tuo migliore amico se non avrò le mie fottute risposte>>❞
scusate l'ora pessima in
cui ho aggiornato ma ho preso
a lavorare e ho davvero
poco tempo per stare al cellulare
durante il giorno, torno a casa
giusto in tempo per la cena e
una bella dormita :)non so se il capitolo di domani
uscirà, dipende se riuscirò
a scrivere qualcosina stanotte e
poi correggerla domani
sera una volta a letto, quindi
perdonatemi tanto :'(
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sᴄᴏᴍᴘᴀʀsᴏ || ʜɪɴᴀᴛᴀ sʜᴏ̄ʏᴏ̄
Fanfiction| 𝗖𝗔𝗣𝗜𝗧𝗢𝗟𝗜 𝗣𝗨𝗕𝗕𝗟𝗜𝗖𝗔𝗧𝗜: 24 | [...] ɴᴏɴ sᴀʀᴇʙʙᴇ ᴍᴀɪ ᴀɴᴅᴀᴛᴏ ᴠɪᴀ ᴠᴏʟᴏɴᴛᴀʀɪᴀᴍᴇɴᴛᴇ. ɴᴏɴ ϙᴜᴀɴᴅᴏ ᴀᴠᴇᴠᴀ ᴠɪɴᴛᴏ ᴜɴᴀ ʙᴏʀsᴀ ᴅɪ sᴛᴜᴅɪᴏ ᴘᴇʀ ᴛᴏᴋʏᴏ. ɴᴏɴ ϙᴜᴀɴᴅᴏ sᴀʀᴇʙʙᴇ ᴀɴᴅᴀᴛᴏ ᴠɪᴀ ᴅᴀ ᴍɪʏᴀɢɪ. ɴᴏɴ ϙᴜᴀɴᴅᴏ sɪ sᴀʀᴇʙʙᴇ ᴅᴏᴠᴜᴛᴏ sᴘᴏsᴀʀᴇ. sʜᴏ̄ʏᴏ̄ ɴᴏɴ sᴀʀᴇʙʙᴇ...