Prologo

3 0 0
                                    


"Caro Diario, ..." il ticchettio della punta della mia penna che tocca il foglio bianco continua a risuonarmi nell'orecchio.

Ogni mattina, alle 5 in punto, mi sveglio sperando di riuscire a continuare la frase del mio diario, ma non riesco. Da un po' di mesi mi succede.

Fin da piccola ho sempre scritto tutto ciò che mi passava per la testa, era un modo per riordinare i pensieri, un modo per affrontarli al meglio. Quando ho tutto sotto controllo sto meglio, fa sì che l'ansia rimane dov'è e non si impossessi a pieno di me e di tutto ciò che mi circonda.

Sono bloccata, l'unico sfogo che ho in questo momento è il pattinaggio: è l'unica cosa che mi fa stare ancora in piedi, l'unica eccetto il sostegno di Lee, la mia migliore amica.

Sono da poco passate le 5 del mattino quando prendo il cellulare in mano e vedo il nome di Lee apparire sullo schermo. Ogni giorno mi invia il messaggio "buongiorno", sorrido perché non capisco mai da dove deriva la sua voglia di essere così felice.

È l'opposto di me in tutto, sono sempre stata taciturna come la notte mentre lei è più espansiva e solare come il giorno.

Mi alzo dal letto e mi preparo per iniziare l'ultima settimana di scuola del quarto anno di liceo ad Ottawa.

Altri pensieri mi sfiorano la mente, fra pochi mesi tutto cambierà. Andremo al college, le mie abitudini saranno diverse e questo mi incute timore. Inoltre, non abiterò più nella casa in cui sono cresciuta, ma almeno sarò con le mie coinquiline.

Sento la testa che inizia a vagare in pensieri strani e ossessivi, un senso di nausea preme nella mia gola.

Cerco di scacciare via l'ansia, anche perché non è assolutamente il momento.

Devo imparare a gestirla.

Non posso continuare a star male ad ogni cambiamento della mia vita.

Nonostante sia mattino presto, mi accorgo di essere in ritardo per l'allenamento sul ghiaccio quotidiano con Lee, quindi corro a fare la doccia e mi vesto velocemente . Decido di indossare una tuta nera, una felpa della Vans e le mie amate Nike Force nere, prendo la mia borsa di scuola ed esco di casa.

Come di consuetudine mando un messaggio a mio fratello per avvisare che sono uscita, lo faccio perché so che sì preoccupa.

Tutti dormono a quest'ora, solo una pazza uscirebbe alle 5:30 del mattino quando la scuola inizia alle 9.

"Ehi, non mi hai risposto, giornata no?"

Lee mi aspetta fuori casa, con un viso freschissimo e un sorriso luminoso. È sempre così bella, ha una coda di cavallo alta che racchiude i suoi capelli biondi e mi guarda con i suoi occhioni ambrati che esprimono gioia nonostante l'orario.

"Si, scusami... sono ancora bloccata mentalmente." le dico concentrandomi sulla punta dei miei piedi.

"Capisco, ci vuole proprio una bella pattinata". Mi rassicura.

Mentre camminiamo verso la scuola inizia a raccontarmi del suo doppio Axel che non le esce bene, ma nel suo monologo mi perdo.

Sento l'aria gelida mattutina colpire il mio viso, ma nonostante il brivido di freddo questo clima mi piace. Per me questa ebbrezza significa tante cose, ma soprattutto che le selezioni di pattinaggio sono vicine, gli allenamenti inizieranno ad essere più intensi, perciò meno tempo per pensare.

"Aria mi stai ascoltando?" Lee appoggia una mano sul mio braccio e mi scuote leggermente, facendomi tornare con i piedi per terra.

"Scusami, di nuovo...sto pensando alle competizioni, sono vicine." Commento.

IceWhere stories live. Discover now