Buongiorno a tutti, come avete letto nelle informazioni questa storia mi è apparsa in sogno qualche mese fa, ho scritto il tutto nelle note del mio telefono ma la cosa mi è un po' sfuggita di mano, ho quindi deciso di creare una storia per poter passare il tempo e dare sfogo alla mia creatività.
Ovviamente farò qualche errore di scrittura, chiedo già scusa. Vi prego di essere gentili nei miei confronti e nei confronti degli altri
-AkiraCapitolo 1
<<Miki non ti puoi far trattare così, lo so che è un tuo superiore ma proprio per questo non dovrebbe trattare così le ragazzine>>È inutile che ti ci metti anche tu Haruto, anche la mia coscienza fa già il suo. Credi che non sappia quanto sia sbagliato quello che mi succede a causa di quell'uomo ogni giorno? Meglio se mi sbrigo a chiudere questo discorso.
<<Si lo so, stai tranquillo ho già pensato ad una denuncia>> Dico guardandolo negli occhi.
Denunciarlo? Ma che sto dicendo, se facessi una cosa simile mi ucciderebbe in pochi istanti. Per ora devo starmene buona o mi succederà qualcosa di brutto.
Haruto mi guarda storto, sa già che non farò niente, cosa ti devo dire maestro mio? Non tutti sono dei gentiluomini come te.
Molti esseri maschili sono infidi e non hanno che botte da dare alle donne.<<Non guardarmi in quel modo, riposa che la malattia non ti passa facendo la predica a me>> cerco di alleviare un po' l'aria, Haruto possiede abbastanza problemi ora come ora, non posso crearne degli altri.
<<Vorrei invece, così sarei guarito da un pezzo>> Dice accennando un sorrisino, assottiglia gli occhi e per un momento hanno la stessa intensità di quelli di una volpe.
Sospiro esasperata, lasciamolo perdere che in fondo mi vuole bene. Mi avvicino e gli lascio un leggero bacio sulla mano.<<Non morire stanotte principessa>> Gli sussurro con il sorriso sul volto.
<<si come ti pare>> Tira indietro la mano e si gira su un lato.Esco dalla stanza d'ospedale in fretta e furia, mentre ti baciavo la mano ho pregato per te Haruto. Ho pregato agli dei di poterti cedere qualche anno della mia vita, così magari tornerai tu ad essere il mio maestro.
La tua musica al tempo mi aveva stregato, così come il tuo viso, nella mia scuola non
si faceva altro che parlare di te. Tutte le ragazze ti venivano dietro, me compresa, ma tu non le volevi davvero quelle attenzioni, volevi solo che la gente ti sentisse suonare.
Avevi un modo di fare magnetico e nessuno ti staccava gli occhi di dosso, nemmeno i ragazzi.
Una professoressa era stata addirittura licenziata perché beccata da un ragazzo a rovistare nella tua borsa della palestra, chissà a cercare cosa, ma posso immaginarlo... dopo l'accaduto avevi ringraziato il ragazzo, gli si erano illuminati gli occhi e ti aveva chiesto di uscire, ma tu avevi rifiutato, non volevi distrazioni, una furia prese possesso in lui e ti picchio fino a che gli insegnanti non lo portarono via. Non vidi l'accaduto ma le voci giravano, giravano troppo.Mi ricordo ancora quel giorno dopo le lezioni, avevo fatto tardi e nella scuola c'erano solo i miei pensieri a farmi compagnia, passai accanto all'aula di musica e ti vidi, venni quasi rapita da quel suono ed entrai senza pensarci. Mi lanciasti uno sguardo gelido, credevi che fossi venuta lì per dichiararmi, lo capì perché quando invece ti dissi:
<<Che suono armonioso, non è che potresti insegnarmi a suonare?>>
Il tuo viso raffiorò.
Da quel giorno il tuo viso angelico mi passò in secondo piano e la tua musica mi entrò nel cuore.
Mi raccontasti tutto di te, della tua famiglia, di come tuo padre voleva un figlio calciatore per poter seguire le sue orme e di come tua madre ti guardava con disprezzo.
Un volto così bello proveniente da degli esseri così subdoli.
E da allora sono io la tua famiglia.
Tu mi insegnavi a suonare e io ti ascoltavo, ti capivo, ti rassicuravo. Tutte le ragazze mi guardavano male, poco mi importava, nel nostro rapporto non c'era quel tipo di amore, ed io ero così felice.
Perché ti sei dovuto ammalare proprio tu?
Perché la vita sta distruggendo un'opera d'arte come te?
Il tuo cuore non funziona più come dovrebbe mi hanno detto, che stupida storia, non è possibile perché quando suoniamo io sento solo quello.Daisuke Haruto
Fatti forza ancora per un po'.
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Through the veil
FantasíaHo sognato questa storia e mi sembrava uno spreco non scriverla Non sono una scrittrice professionista ovviamente e farò qualche errore