Summer was long
And it's suffocating when you're alone
I gave you a call
Baby, I could come by, help forget it all
'Cause in this sticky weather, oh, it's really hard to sleep
As you know all too well
And when we get together, oh, you make me feel so cheap
But I can't help myselfFuori sta grandinando, non riesce a dormire.
Nei suoi pensieri c'è solo un'idea, che continua a ronzargli in testa.
Non sa se farlo, però; non vuole farle paura.
In fondo, ma che sarà mai? L'ha scritto e riscritto decine, centinaia, forse migliaia di volte. La stessa frase è presente in fogli sparsi per la camera, nei quaderni, scritta mentre si annoiava a morte durante qualche lezione, sul cellulare, nelle note, come sfondo della loro chat.
Decide di provare.𖤓𖤓𖤓
Il giorno dopo, prima di andare a lezione, entra in un negozio di bricolage.
Trova quello che cerca, va a pagare, se le mette nello zaino e si incammina verso la loro scuola.
Non riesce a concentrarsi, la sua mente pensa ad altro: a quel momento, poco dopo la fine delle lezioni, quando prima di tornare a casa, andrà a disegnare quella scritta, per farlo sapere a tutto il mondo.La sua attenzione viene distolta da quel pensiero, non appena la diretta interessata entra nel suo campo visivo: gli chiede come sta, si scambiano un bacio fugace, vanno a fare ricreazione fuori dall'aula, insieme.
Lui e Viola stanno insieme da poco, ma per lui è come se si amassero da sempre. Sa che suona scontato, ma è così.
Oggi è più bella del solito, eppure sembra sempre la stessa di sempre. Sempre lo stesso maglioncino, sempre gli stessi jeans, sempre lo stesso sorriso dolce.
O, meglio...
Quel sorriso è diverso.
C'è sempre lo stesso amore, ma oggi ha proprio esagerato. Deve aver cambiato rossetto, perché le sue labbra sono più invitanti del solito.
Però, se sono più invitanti per lui, figuriamoci per gli altri ragazzi. A loro non va a genio che si frequentino. Loro non possono capire. Gliel'ha detto tante volte.
Dopo aver mangiato insieme, infatti, tira fuori un tubicino mai visto; la blocca proprio prima che inizi a metterselo.
«Che c'è, non ti piace?» gli chiede. Forse è il rosso che non le dona, pensa, ma non sa che invece lui la trova più attraente così.
«Mi piace parecchio, invece. Che ne dici di conservarlo per quando siamo soli?» le risponde, ammiccando. Lei ride. Ma quella risata ha un tono diverso dal solito, come se fosse impaurita. Eppure, gli sembrava una cosa ragionevole. Perché dovrebbe mostrare la sua bellezza agli altri, se ha promesso di farlo solo con lui? Le altre persone che c'entrano, solo loro due sono importanti.
Alla fine, la ragazza cede. Non lo metterà più, quel rossetto rosso.𖤓𖤓𖤓
La lezione di matematica è particolarmente noiosa.
Chi chiacchiera seriamente della materia, chi si scambia bigliettini, chi sabota il proprio banco. Anche lui lo sta facendo, sta provando per l'ennesima volta quella scritta. Vuole che sia perfetta, quanto lei lo è ai suoi occhi.
Vuole che la guardi, che la ammiri ogni volta che ci passa davanti.
Vuole che lo sappia.
Forse è troppo teatrale come dichiarazione, ma pensa sia giusto così. Una cazzata ogni tanto ci sta. E poi, non è così tanto stupida, come idea.Filthy impetuous soul
I wanna give it to you
Oh, just to see what you'd do
'Cause I'm so drunk on you
Baby, you're all that I want
I want you all to myself
Oh, but you know me too wellPurtroppo per lui, però, appena usciti ricomincia a piovere.
Dovrà rimandare la sua opera d'arte a quando sarà sicuro che non verrà cancellata.
Identifica la sua ragazza, le si avvicina, e le chiede di tornare a casa insieme. Non sopporta l'idea che se ne torni a casa con le sue amiche, anche se non è completamente sola, ha paura che qualcuno possa farle del male. E poi, è da quando si sono conosciuti, che non le sopporta; non riesce a capire come una ragazza come la sua possa essere diventata amica di certe altre ragazze, che preferirebbe definire un misto tra scaricatori di porto e oche starnazzanti. Sempre a pensare a come farsi sentire da tutti. Fastidiose.
Fatto sta che riesce nel suo intento, e cominciano a camminare insieme, sotto il suo ombrello. Lei regge il manico, lui le cinge la spalla in un mezzo abbraccio. La bacia, ripetendole che è la cosa più importante che ha e che non vede l'ora di poterla sposare. Lei gli sorride, ripensando a ciò che le sta dicendo, perché non aveva mai conosciuto un ragazzo simile. Nessuno le aveva mai dato una garanzia del genere, già pensava al matrimonio. Certo, non era la sua preoccupazione principale, ma era convinta che la amasse davvero, e profondamente. Cosa che provava anche lei per lui.
Sono quasi arrivati a casa sua. Lui vorrebbe chiederle se può rimanere con lei, al sicuro tra le sue braccia, magari sotto le lenzuola e senza vestiti. In un impeto d'audacia glielo domanda seriamente, ma lei diventa rossa come un pomodoro, balbettando in risposta che deve studiare, e che non è sola in casa. Purtroppo dovrà rinunciare, visto che neanche casa sua è libera.
Si salutano con un bacio che sembra lungo un'eternità, poi se ne va non appena è convinto che sia salita su. Poi torna a camminare sotto la pioggia.𖤓𖤓𖤓
Dopo una lunghissima settimana che sembrava non finire mai, finalmente smette di piovere.
Sistema meglio i libri e le bombolette nello zaino, mentre aspetta che Viola scenda ed esca di casa.
Quella mattina è proprio un fiore, sembra particolarmente contenta e il suo sorriso raggiante viene bloccato solo quando si baciano, in segno di saluto.
Si incamminano verso scuola, e le chiede come mai sia così felice.
«Beh, perché oggi c'è un progetto figo a scuola e mi ci sono iscritta. Ci vanno anche le mie amiche» lo rassicura, anche se lui non è così convinto.
«Che roba è?» le domanda. Sa di sembrare scontroso, ma gli dà fastidio che queste cose le sappia sul momento.
«Un corso di teatro. Così quando facciamo lo spettacolo ti lascio un bel posto in prima fila e puoi dire fieramente che quella è la tua ragazza» conclude, ridacchiando un po'. Anche lui ride, di fronte alla sua innocenza. Spera di non doversi preoccupare, ma poi capisce che ha senso lasciarla andare, così avrà più tempo per fare la sua opera. Così appena lei avrà finito, quella scritta potrà già vederla pronta.Il resto della giornata scolastica passa tranquillamente, non fa altro che pensare che è giunto finalmente il momento. Così se ci sarà qualche spasimante per la sua Viola, capirà che dovrà girare alla larga e cercarsene un'altra.
La sua rosa (o, meglio, la sua Viola) finirà sotto una campana di vetro, così che potrà proteggerla come si deve.𖤓𖤓𖤓
Prima di andare verso l'aula magna, si salutano con un bacio. Lui fa solo capolino, giusto per capire quanti ragazzi ci sono nel corso. Non sembrano parecchi, ma non dovrà più preoccuparsene.
Uscito fuori, si avvia verso casa di Viola. Tira fuori dallo zaino le bombolette e comincia col segnarsi rozzamente le misure sul muro che ha scelto. Affaccia proprio davanti casa sua, così che possa vederlo anche dalla finestra della sua camera.
Inizia a disegnare, prima con fare incerto, poi sempre più sicuro che ciò che sta facendo sia necessario. Si prende un paio di pause per rilassare il braccio, poi si rimette al lavoro. Si dedica ai dettagli, perché deve essere tutto perfetto, come lei.
Il risultato finale è, a parer suo, strepitoso.
Rimette tutto nello zaino e, soddisfatto, torna a casa. Stavolta non la andrà a riprendere, deve vederlo coi suoi occhi e senza che ci sia lui. Vuole che ci arrivi da sola.𖤓𖤓𖤓
Stanca ma felice, Viola torna a casa dal corso di teatro. Le ci vogliono un paio di minuti di troppo per processare quello che c'è sul muretto di fronte casa sua.
Un bellissimo disegno non firmato di un fiore all'interno di una campana di vetro che sembra spaventosamente realistica, uno sfondo sfumato giallo e una scritta scura e in un corsivo impeccabile, recita una sentenza a cui non ci si può più opporre: "Viola è mia".
I left in the night
'Cause you don't like to see me in the daylight
And maybe you're right
We don't get on so well, when we lose the high
And lovers on the subway, they put on a show for me
But I just fell in lust
'Cause every love story always end in tragedy
If you wait long enoughFilthy impetuous soul
I wanna give it to you
Oh, just to see what you'd do
'Cause I'm so drunk on you
Baby, you're all that I want
I want you all to myself
Oh, but you know me too well
Forgive me 'cause sometimes I forget
Got my own two hands clenched around my neckFilthy impetuous soul
I wanna give it to you
Oh, just to see what you do
'Cause I'm so drunk on you
Baby, you're all that I want
I want you all to myself
Oh, but you know me too wellOh, but you know me too well
Oh, but you know me too well
Oh, but you know me too well, well
Oh, but you know me too well
Oh, but you know me too well
Oh, but you know me too well, well

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You Know Me Too Well
Short StoryTratto dal testo: "Non riesce a concentrarsi, la sua mente pensa ad altro: a quel momento, poco dopo la fine delle lezioni, quando prima di tornare a casa, andrà a disegnare quella scritta, per farlo sapere a tutto il mondo." ♫ You Know Me Too Well...