Capitolo 25: Il Coraggio di Scegliere

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Mentre Ivy usciva dallo studio della psicologa, la sensazione di leggerezza che aveva sentito appena prima cominciò lentamente a farsi spazio dentro di lei. Le parole della dottoressa risuonavano nella sua mente, come una melodia confortante che le dava il coraggio di affrontare ogni passo successivo. Quella paura, che per tanto tempo aveva tenuto nascosta, cominciava a sciogliersi come neve al sole. Non sarebbe mai stata completamente libera dalla sua sofferenza, ma ora sapeva che il vero coraggio non stava nell'evitare la paura, ma nell'affrontarla e nel continuare a camminare nonostante essa.

Nel momento in cui uscì dalla porta del centro psicologico, il mondo sembrava accoglierla con una luce diversa. La strada era la stessa di sempre, ma sembrava più chiara, più accogliente. Mentre camminava, il suo pensiero corse a Evan. Sentiva che qualcosa di profondo stava nascendo tra loro, qualcosa che nemmeno lei riusciva a definire del tutto, ma che la faceva sentire viva. La sua mente tornò a quella frase che le aveva detto un giorno, quando si erano incontrati per la prima volta al centro: "Non devi correre da nessuna parte. Non devi nasconderti più."

E quelle parole risuonavano nella sua mente come un'eco, un messaggio di speranza. Aveva lasciato Ryan, aveva preso una decisione difficile, ma ora, finalmente, stava guardando avanti. Eppure, quel futuro non sembrava più così spaventoso come prima. Quella sensazione di sicurezza, che pensava di aver perso, stava cominciando a tornare, grazie alla possibilità di riscoprire chi fosse veramente, senza paura del giudizio altrui.

Quella sera, quando tornò a casa, la sua mente era in tumulto. Aveva bisogno di pensare, di respirare, di mettere ordine nelle sue emozioni. Si sedette sulla sedia accanto al tavolo, guardando fuori dalla finestra. La luna era alta nel cielo, e il silenzio della notte le dava quella sensazione di tranquillità che sembrava essersi allontanata troppo velocemente nel corso degli ultimi mesi.

Poco dopo, sentì il cellulare vibrare nella borsa. Un messaggio di Evan.

"Ehi, come è andata oggi?"

Un sorriso timido le attraversò il volto mentre apriva il messaggio. Non sapeva bene come rispondere, ma decise di non pensarci troppo. Forse, rispondere sinceramente sarebbe stato un buon inizio. Dopo aver scritto e cancellato diverse risposte, alla fine scrisse:

"Bene. Ho fatto un po' di chiarezza. È difficile, ma ce la sto mettendo tutta."

Inviò il messaggio e si sdraiò sul divano, sentendo il peso del giorno sollevarsi a poco a poco. La risposta di Evan arrivò rapidamente.

"Sono felice che tu stia facendo progressi. Se hai bisogno di parlare, io ci sono."

Quel semplice messaggio le riscaldò il cuore. C'era qualcosa in quelle parole che le dava la sensazione che finalmente, per la prima volta, stesse iniziando a sentirsi al sicuro.

Improvvisamente, un pensiero la colpì. Quella sensazione che provava verso Evan non era solo dovuta alla sua gentilezza o alla sua capacità di ascoltarla. C'era qualcosa di più profondo, qualcosa che Ivy non si era mai permessa di riconoscere fino a quel momento. Si sentiva bene con lui, come se fosse lui a farla sentire completa, senza bisogno di scusarsi per nulla, senza paura di essere giudicata. Eppure, quel sentimento la spaventava.

"Perché mi sento così con lui?" si chiese, fissando il telefono. "Perché non posso solo vivere senza pensare troppo al futuro?"

Forse perché aveva paura di aprirsi completamente, di lasciare che qualcuno entri nel suo cuore, come era successo con Ryan. Ma con Evan, la paura non era la stessa. Non sentiva più il peso dell'incertezza, anche se una parte di lei temeva di dover affrontare un'altra battaglia interiore. Eppure, un'altra parte di lei sapeva che era giunto il momento di affrontare quella paura. Non solo per Evan, ma anche per sé stessa.

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