Capitolo Finale: Il Benvenuto alla Nuova Vita

1 0 0
                                    

Il suono di una risata riecheggiava nell'appartamento di Dominic, mentre lui ed Evan si scambiavano una battuta scherzosa mentre cucinavano insieme. Era una scena che non sembrava mai stancarsi, anche se ormai era diventata parte della loro routine quotidiana: Evan che cucinava con impegno, Dominic che cercava di dargli una mano, ma finiva per combinare guai in cucina. Quella sera, però, c'era qualcosa di diverso nell'aria, come se finalmente avessero trovato un equilibrio. Si sentivano più leggeri, più completi, come se ogni passo fosse più sicuro.

Era tardi quando Ivy arrivò, con un sorriso che illuminava la stanza. Da quando le sue visite erano diventate più frequenti, aveva imparato a sentirsi parte di quel piccolo mondo, dove il silenzio e la presenza reciproca erano più che parole. Ma quella sera, c'era un altro motivo per cui il cuore di Evan batteva più forte del solito.

Dominic, che era sempre il primo a notare anche i più piccoli cambiamenti, si alzò e si avvicinò a Ivy con un'espressione di sincero affetto. "Ehi, benvenuta nella famiglia," disse, sorridendo con un tono affettuoso ma anche scherzoso. "Ci stiamo facendo spazio per te, quindi non ti libererai tanto facilmente di noi."

Ivy, un po' sorpresa ma anche lusingata, arrossì leggermente. "Grazie, Dominic. Non me lo aspettavo," rispose, con un sorriso che non riusciva a nascondere la gioia che sentiva nel cuore.

Dominic la abbracciò per un momento, un gesto che sembrava quasi naturale. Poi si voltò verso Evan, che li osservava con un sorriso.

"Lo sapevo che alla fine avresti trovato qualcuno che ti capisse," continuò Dominic, guardando il cugino. "E non posso dirti quanto sia contento che sia Ivy. È una persona speciale."

Evan, che ormai si era abituato a queste manifestazioni di affetto, annuì silenziosamente, sentendo una sorta di calore crescere nel petto. Quella sera si sentiva più sereno di quanto non fosse mai stato. E lo doveva a Ivy, alla sua presenza, alla sua forza silenziosa che lo faceva sentire più forte.

Il giorno dopo, Evan si trovò di fronte alla psicologa, nel solito studio che ormai non gli faceva più paura. In quel luogo, in quel piccolo angolo di tranquillità, aveva imparato a conoscere sé stesso, a parlare delle sue paure e a fare i conti con il suo passato. Oggi, però, c'era qualcosa di diverso nel suo modo di sedersi, nel suo atteggiamento. Non era più il ragazzo impaurito che aveva paura di fare il primo passo. Era qualcuno che stava finalmente prendendo il controllo della sua vita.

Si sistemò sulla poltrona, sorridendo con un piccolo sforzo, mentre la psicologa lo guardava con attenzione.

"Come ti senti oggi, Evan?" chiese con calma, l'espressione serena, ma anche pronta a cogliere ogni sfumatura nel suo tono.

Evan esitò per un attimo, ma poi, senza pensarci troppo, si appoggiò allo schienale e iniziò a parlare.

"Mi sento... diverso. Sono contento, ma anche un po' sorpreso," iniziò, la voce che non tradiva alcuna incertezza. "Ieri, ho parlato con Ivy. E ho fatto qualcosa che non avrei mai pensato di fare. Mi sono finalmente confessato. Le ho detto quello che provo. Non so perché, ma quando le ho parlato, è come se un peso si fosse sollevato dal mio cuore."

La psicologa lo guardò, un'espressione di approvazione che non sfuggì a Evan. "E come ti sei sentito, dopo averle parlato?" chiese, pronta ad ascoltare la risposta.

"Mi sono sentito... libero. Non avevo mai parlato così apertamente a nessuno, soprattutto di me stesso. Le ho raccontato delle mie paure, dei miei dubbi. E lei, invece di respingermi, mi ha ascoltato. Mi ha fatto sentire accettato. Ho avuto paura di mostrarle il mio lato più vulnerabile, ma mi sono accorto che non c'era motivo di temerlo. Lei non mi ha giudicato," spiegò Evan, mentre un sorriso, timido ma sincero, si formava sulle sue labbra.

Oltre le crepeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora