Capitolo 6-Innamorati Per La Prima Volta

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Caleb

Tutta questa storia dei Profeti mi ha fatto venire una gran voglia di ubricarmi. E se possibile anche di farmi qualcuno nel mentre. Come se non bastasse Amber ha rischiato di morire e per un secondo ho davvero pensato che lei... non ci voglio neanche pensare. Nessun'altro deve più morire per colpa di quegli stronzi.
Il discorso del raduno serale è finito un quarto d'ora fa e Amber se n'è già andata, seguita da Max. Un po' ammetto che li invidio. Insieme riescono a divertirsi pur restando sobri. Beati loro.
Credo di essere al quinto boccale di vino e ancora non sento nulla. Ma che cazzo, sto diventando immune all'alcol!?
"Io me ne vado dritta a letto" dice Kiera, alzandosi dal tavolo.
Non so se quella ragazza abbia dodici stomaci oppure no, quello di cui sono sicuro è che ora sta digerendo più cibo di quello che riuscirei a mangiarmi io in sette mesi.
"Mi aggiungo anch'io." mi abbandona Zach.
"Non anche tu!" urlo.
"Scusa, Cal. Penso di ubriacarmi a letto stasera."
In effetti afferra una bottiglia di vodka.
"Beh, almeno per fortuna c'è Jaden che resta con me, vero Jad?"
Mi volto e lo vedo sbaciucchiarsi una tipa più grande di lui di almeno due anni.
Quanto vorrei essere al suo posto.
"Se ti può far piacere, credo che Lya rimanga qui." mi informa Kiera.
La Linxyn è seduta a pochi posti da me, abbastanza vicina per sentirci parlare.
"Vorrà dire che mi accontenterò."
Mi avvicino a lei e i due ci lasciano da soli.
"Oggi fa piuttosto freddo." cerco di rompere il ghiaccio.
"Già...è l'inverno che si avvicina."
"Immagino di sì."
Pensa ad argomenti di conversazione da persona matura, Cal!
"Bello il tuo arco!" esclamo.
"L'ho appena lucidato. Grazie per l'interessamento."
Oh andiamo. Ovviamente non voglio parlare del suo arco.
"Qual è il tuo colore preferito?" le chiedo.
"Senti, mi dispiace deluderti, ma non ho intenzione di venire a letto con te. Poi ti consiglio di darti una regolata. Hai bevuto dieci boccali e venticinque bicchieri mentre chiaccheravi con me."
"Merda, li hai contati? Sono impressionato. Da quello che vedo tu invece non ne hai toccato nemmeno uno."
"Trovo l'alcol piuttosto grezzo."
"Chiamalo grezzo quanto ti pare, ma è l'unico motivo per cui oggi sono ancora vivo."
Perché l'ho detto? Credo che stia iniziando a fare effetto.
Appoggio la faccia al bancone.
"Che ne diresti invece di affrontare qualsiasi problema tu abbia? Certamente non tutti insieme, per averti ridotto così devono essere molti."
"Ah, Ah, Ah" fingo una risata.
"Beh, è la verità".
"Immagino che sul tuo pianeta da perfettini queste scenette siano impensabili."
"Lo sono, infatti. Ma solo perché lì le persone si rinchiudono nelle proprie teste, non nelle taverne. Secondo la logica Linxyn le difficoltà non vanno mostrate, per non regalare le nostre debolezze al nemico. Bisogna sempre essere rigidi come i tronchi degli alberi."
"Ma se persino gli alberi che tanto venerate mostrano ciò che provano nel loro animo quando fioriscono."
"Ne sono consapevole, è per questo che me ne sono andata da Xilys. È da poco diventato un alleato di Pax."
"E la tua famiglia era d'accordo che tu venissi qui?"
"A dire la verità mio marito no, però i miei genitori hanno acconsentito."
"MARITO!?" Mi alzo di scatto, tanto da farmi venire un improvviso attacco di nausea.
"È così che funziona per noi, i miei genitori hanno trovato per me un bell'uomo stabile economicamente, abile nel combattimento e grande politico in carriera, perciò me lo hanno fatto sposare due anni fa. Poco prima che gli parlassi della mia possibile partenza ha espresso la volontà che io rimanessi incinta, ma naturalmente ho dovuto rifiutare. Ho perso l'opportunità di mettere su famiglia con l'uomo che tutte le Linxyn vorrebbero."
"Tu invece cosa vuoi?".
"Non è così importante."
"È tutto ciò che conta, Lya. Ciò che TU vuoi."
"Io voglio solo...essere felice, credo."
"Anch'io."
"Davvero?"
"È tutto quello che desidero."
Senza rendermene conto nel frattempo ho continuato a bere.
Non riesco più a restare lucido. Lya dice qualcosa, ma non capisco di cosa si tratta.
Svengo bruscamente sul tavolo.

Quando mi sveglio non sento più i rumori della sala principale. Sono nel dormitorio buio pesto, sul mio letto, sudato e in una posizione piuttosto scomoda. La nausea non è completamente passata ma un forte mal di testa mi spinge a non farmi troppe domande su ciò che è successo stasera. Chiudo gli occhi e mi addormento in un secondo.

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