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Quella mattina l'azienda era in fermento: per una qualche ragione sconosciuta, il direttore operativo assieme a quello esecutivo per la produzione avevano richiesto una riunione d'emergenza fra tutti i colleghi.

Yoongi stava seguendo Taehyung all'ultimo piano, le braccia colme coi documenti riguardanti l'ultimo trimestre, e fu impossibile non notare le occhiate che gli altri direttori coi rispettivi assistenti riservano loro.

Probabilmente anche per quello il rosso era visibilmente infastidito, ma Yoongi non poteva farci granché o dirgli qualcosa, non quando l'attenzione di tutti era su di loro.

Arrivati davanti alla sala conferenze però, sgranò appena gli occhi nel vedere che, seduta in cima al lungo tavolo ovale, c'era niente po’ po’ di meno che la signora Kim in persona.

Niente di anomalo considerando il tipo di riunione, ma dopo il pranzo di due giorni prima Yoongi non aveva la più pallida idea di come Taehyung si sarebbe comportato.

Si voltò verso di lui senza riuscire a mascherare del tutto la propria preoccupazione e intuendo al volo i suoi pensieri, l'altro sbuffò appena.

Si sporse verso di lui, prendendo i documenti, e approfittò di quella vicinanza per sussurrargli.

“Se sei davvero così preoccupato, perché non vieni a chiamarmi con una qualche scusa fra un po’?”

Yoongi a quella domanda alzò il sopracciglio.

“Glielo ho già detto il primo giorno signorino Kim: non inventerò pretesti per non farle svolgere il suo lavoro.”

Gli andava bene venirgli incontro per migliorare l'atmosfera intorno a loro, ma non sarebbe mai diventato suo complice per simili cose.

Taehyung con evidente delusione alzò gli occhi al cielo, ma poi entro comunque dentro la stanza lasciando Yoongi solo.

Non era affatto sereno all'idea di non poterlo tenere d'occhio in quella riunione privata, ma dovette dargli le spalle e tornare verso l'ascensore, ché aveva comunque da lavorare.

Inoltre aveva fatto a Taehyung una promessa non da poco: cercare di far evitare ad entrambi quel gala, con una reale motivazione però.

E doveva iniziare a darsi da fare per mantenerla.

Perché sì mancava ancora un mese al gala, ma prima riempiva l'agenda con un qualche impegno lavorativo, prima poteva liberarsi di quella preoccupazione e alleggerire anche il rosso.

Infatti il giorno prima si era preso un attimo per controllare e, proprio come aveva detto il rosso, quella serata non avevano nient’altro in programma.

Anzi, due giorni prima aveva pure dovuto appuntare uno slot di ben tre ore per andare in un atelier a provare gli abiti per il gala sia per Taehyung, sia per lui.

Quando il giorno prima aveva letto la e-mail inviatagli dalla segretaria della signora Kim per fargli sapere di quella “gita fuoriporta” gli era quasi venuta la pelle d’oca all’idea di ciò che avrebbero potuto forzarlo ad indossare.

Un incubo.

Non appena rientrò nell’ufficio controllò allora subito la segreteria del telefono, ma la trovò vuota.

Sperava tutto sé stesso di essere contattato: sarebbe stato difficile farsi dare l’ok, d'altronde si trattava di un venerdì sera, ma da quello che aveva sentito borbottare fra i corridoi era anche il periodo in cui si era maggiormente in contatto coi collaboratori internazionali.

Magari, con la scusa del fuso orario, sarebbe riuscito a pianificare una quale videochiamata con uno straniero.

Ma nel mentre doveva sistemare parecchi plichi di documenti nei rispettivi raccoglitori e allora si mise all’opera cercando di mantenere la concentrazione.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 7 days ago ⏰

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Forza Signorino Kim! [TAEGI]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora