Con un balzo Mika atterrò leggiadro sul tetto di un edificio più basso là accanto, tenendo Yuu-chan in braccio. Questo però aveva smesso di protestare e di dimenarsi; adesso aveva un'espressione alquanto nostalgica.
- Yuu-chan... ? - lo chiamò dolcemente Mika.
Yuuichiro si voltò al richiamo con espressione interrogativa.
- Ecco... Sì, insomma... - indugiò il biondo, per la prima volta incerto su cosa dire - ... ci sono io con te, quindi andrà tutto bene, sta' tranquillo.
Certo che gli erano uscite delle parole davvero banali e prive di sentimento! Ma, d'altro canto, si era reso conto, che per quanto lui e Yuu-chan fossero legati, non sarebbe mai stato in grado di rimpiazzare i suoi nuovi compagni, già divenuti vecchi. Nonostante ciò, la bocca di Yuu si allargò in un largo e sincero sorriso, scacciando via ogni paura e insicurezza.
- Non che non mi fidi te, - sentenziò il ragazzo a un certo punto - ma potrei sapere dove siamo diretti?
- Ah, sì! A circa un chilometro di distanza da Shibuya, c'è il mio rifugio segreto. Non te ne avevo parlato? - rispose l'altro.
Yuu scosse con vigore il capo, quindi domandò che tipo di rifugio fosse.
- Eeeh... lo vedrai con i tuoi occhi una volta arrivati! - sorrise sornione Mika, facendolo incuriosire ancora di più.
- Andiamo, lo sai che non mi piacciono le sorprese! - si lamentò Yuu, ben sapendo che comunque non sarebbe riuscito a fargli sputare il rospo.
Mika ridacchiò.
Sembrava divertirsi un mondo e Yuu notò per la prima volta quel suo piccolo lato sadico, del quale aveva sempre ignorato l'esistenza.
- Sei un po' sadico, a quanto vedo, eh? - chiese, scherzando.
- Più di quanto immagini, in realtà. - rispose invece serio Mika.
"Ma cosa sta dicendo?!" pensò agitato Yuuichiro "E poi, perché diavolo mi batte così forte il cuore?! Inoltre, sento un caldo infernale! Forse ho la febbre..."
Mentre idee sempre più pazzesche gli attraversavano la mente, lanciò un'occhiata a Mika, il quale invece non sembrava affatto turbato. Beato lui.
Ah, come si sbagliava il piccolo ingenuo Yuu-chan!
Quelle sue parole riguardo la sadicità avevano infatti scatenato pensieri a dir poco sconci e fantasie piuttosto erotiche nella testa di un Mika sempre più eccitato, che con molti sforzi simulava un'espressione indifferente, mascherando perfettamente la tempesta ormonale in corso dentro di lui.
Ma com'era possibile che provasse emozioni tanto intense per un altro ragazzo?
Se l'era chiesto spesso e aveva anche ipotizzato di poter essere gay, ma poi era giunto alla conclusione che non era in grado di stabilire il suo orientamento sessuale, perché l'unico che amava e che avesse mai amato era Yuu-chan. Tutti gli altri, maschi o femmine che fossero, non li aveva mai neppure degnati di un'occhiata. La sua era una devozione assoluta.
Gli ci era voluto un po' per capire che ciò che provava nei confronti di Yuu, andava oltre l'amore fraterno.
L'affetto era cresciuto pian piano, trasformandosi in amicizia, che a sua volta era diventata fratellanza e adesso...
Adesso Mika sapeva che avrebbe fatto di tutto, veramente di tutto, per il suo Yuu-chan, sapeva che si ingelosiva ogni volta che qualcuno osava sfiorarlo o semplicemente parlargli e infine, sapeva anche che la sua vita avrebbe sicuramente perso di significato, se non ci fosse stato lui.
A tutto questo si era poi aggiunta naturalmente una forte, fortissima attrazione fisica e un desiderio così insistente da risultare quasi doloroso...
Chissà cosa provava invece Yuu-chan nei suoi confronti... I suoi sentimenti per lui lo avrebbero disgustato? Ne sarebbe stato lusingato, ma avrebbe rifiutato lo stesso per via del suo orientamento? Oppure gli sarebbe letteralmente saltato addosso senza aspettare un secondo di più?
Mika non poté fare a meno di immaginarsi la scena: era abbastanza allettante, ma avrebbe preferito essere lui quello dominante, poiché dei due era anche il più sadico. Yuu-chan imbarazzatissimo sotto di lui che lo implorava di fermarsi, ma allo stesso tempo gemeva di piacere.
Accidenti! Quindi era vero quel che si diceva riguardo l'immaginazione degli adolescenti, che non aveva limiti in quanto a perversione.
"Per quanto tempo ancora" si chiese Mika preoccupato "riuscirò a trattenermi?"
Per il resto del viaggio nessuno dei due aprì più bocca, temendo di lasciarsi sfuggire qualcosa di troppo equivoco.
Dopo quello che a Yuu parse un tempo infinito, Mika finalmente si fermò, atterrando con un balzo di fronte una vecchia casa malandata.
- Siamo arrivati - annunciò il ragazzo.
- Allora puoi mettermi giù, no? - gli fece notare l'altro.
Mika mugugnò un "sì" e lo depose con grazia per terra.
- Quindi è questo il tuo rifugio? - domandò Yuuichiro, aggiustandosi la camicia da notte bianca sgualcita - Perché facevi tanto il misterioso?
- Non è una casa qualunque questa. - rispose Mika con una strana espressione in viso.
Rimase in silenzio per qualche minuto.
- Questa è la casa dove sono nato e vissuto fino all'età di 8 anni con i miei genitori.
- Ah... - disse Yuu, sentendosi a disagio.
Sapeva bene che da bambino Mika aveva subito vari abusi dai suoi genitori, perciò pensò che la cosa migliore fosse evitare di fargli domande di alcun tipo.
- Yuu-chan, non essere così rigido. Sto bene. - cercò di tranquillizzarlo Mika, nonostante il suo viso pallido e contratto dicesse tutto il contrario.
- O-okay... - balbettò l'altro, non sapendo bene cosa rispondere. - Però io lo vedo che non stai bene, quindi sappi che se mai avrai voglia di parlarne, io sarò qui ad ascoltarti...
- Come sempre. - precisò l'altro con un sorriso dolcissimo.
Il cuore di Yuu perse un battito e subito dopo si ritrovò a fare delle considerazioni curiose sul sorriso di Mika.
"Che strano... Nonostante tutte le cose terribili che ha dovuto affrontare, riesce ancora a sorridere in modo così splendido, tenero e infantile. Il suo sorriso è pieno di gioia, come quello di un bambino che non ha mai sofferto, convinto che il mondo gli riserverà solo tante cose belle.
Chi vede il suo sorriso, ma non sa cosa si nasconde dietro, definirebbe Mika come una persona tenera e dolce; chi invece conosce la sua storia, e nonostante tutto lo vede sorridere così radiosamente, lo definisce una persona forte, indistruttibile."
Era vero che Mika ne aveva passate tante.
Era vero che il suo sorriso brillava come una stella.
Era vero anche che era una persona molto forte.
Ma non era vero che era indistruttibile.
Mika aveva un solo punto debole: Yuu-chan.
Il biondo spinse appena la porta mezza distrutta, che si aprì cigolando e varcarono insieme la soglia.
Si ritrovarono in un salotto vecchio e polveroso, le mura crepate e ammuffite e l'intonaco che si staccava a pezzi. Al centro della stanza c'era un grande divano di stoffa viola, davanti una televisione ormai vecchiotta e a lato un alto lampadario dal design semplice. Un enorme tappeto persiano finemente lavorato ricopriva buona parte del pavimento di parquet.
A sinistra il salotto dava su una grande cucina dall'aspetto professionale e dotata di un bel bancone da utilizzare come tavolo da pranzo.
Il ragazzo si guardò intorno curioso, mentre cercava di immaginare come Mika avesse vissuto quegli 8 anni in quella casa.
- Questo comunque è soltanto un rifugio temporaneo, domattina ci rimetteremo in cammino. - disse il biondo, riscuotendolo dai suoi pensieri.
- Dove andremo? - domandò Yuuichiro.
- Non importa. Più lontano è, meglio è.
- Giusto. - convenne l'altro - In pratica, noi stiamo fuggendo dalla guerra?
- Fuggire da questa guerra, ormai diffusa in tutto il mondo, è impossibile. Diciamo piuttosto che ci stiamo ritirando dall'esercito e allontanandoci da tutti i nostri conoscenti.
Yuu mugugnò corrucciato in segno di assenso.
Le labbra di Mika si curvarono appena in un sorriso velato di malinconia e si accostò a Yuu-chan.
- Yuu-chan? Guardami un attimo, per favore. - sussurrò
Il ragazzo sollevò appena il viso e si ritrovò a fissare gli occhi azzurro cielo di Mika. Erano vicinissimi.
- So bene che questa fuga va contro i tuoi principi di lealtà e fedeltà nei confronti dei tuoi compagni, ma vorrei che tu capissi questo: in guerra non esistono nemici o alleati, in guerra esisti soltanto tu e la voglia di vivere.
Pronunciò quelle parole fissandolo negli occhi, mentre le guance di Yuu si facevano sempre più paonazze di secondo in secondo.
- Ho capito. - rispose infine con un cenno deciso del capo.
- Bene. - concluse Mika, riprendendo le distanze da Yuu - Adesso scegli dove vuoi dormire: divano, letto singolo o letto matrimoniale?
Nel sentire quelle parole, improvvisamente Yuuichiro realizzò che avrebbero trascorso la notte insieme e il suo cuore cominciò a battere all'impazzata.
- Letto matrimoniale! - esclamò d'impulso, pentendosi subito dopo della sua sfacciataggine.
- Okay, allora io prenderò il mio vecchio letto. - decise Mika - Ora è meglio se andiamo a ripos...
- Aspetta! - lo interruppe Yuu.
Maledizione! Era come se avesse perso il controllo della sua stessa bocca, o meglio, del suo intero corpo!
- Tu dormi nel letto matrimoniale.
- Ah, va bene... Vuoi fare cambio quindi? - chiese Mika leggermente perplesso.
- No, voglio dire... tu dormi nel letto matrimoniale... e io pure... insomma dormiamo insieme! - gridò esasperato.
Nei minuti che seguirono, Yuu tenne gli occhi incollati sul pavimento di parquet, troppo imbarazzato per vedere la sua reazione, cercando anche di calmare il fiaton. Il cervello di Mika, che era andato in tilt, invece stava ancora provando ad elaborare il senso di quelle parole.
- Ci sto. - disse di punto in bianco, tentando di mascherare con un'espressione indifferente quella specie di ghigno da vecchio porco maniaco.
- Eh?! D-davvero?! - balbettò Yuu-chan, cercando in tutti i modi di contenere la felicità.
Mika annuì rigidamente e si avviò verso la camera da letto con Yuu alle costole.
Anche quella stanza era sudicia come il resto della casa. La pareti, che un tempo probabilmente dovevano essere state color crema, erano ricoperte di crepe e ragnatele. Il letto era rivestito di lenzuola verde prato e ai lati si trovavano due piccoli comodini di legno d'ebano con tanto di lampada. Alla parete opposta era appeso uno specchio di dimensioni gigantesche, che rifletteva l'intera stanza, e accanto un armadio imponente.
Yuu fece timidamente capolino all'interno della camera e, dopo essersi guardato intorno, si accorse che c'era una porta socchiusa sulla parete di destra. Si avvicinò curioso e sbirciò all'interno, ma era troppo buio per vedere alcunché.
- Quello è il bagno. - disse Mika alle sue spalle.
- Yuu-chan. - lo chiamò dopo un po'.
Il ragazzo si voltò con sguardo interrogativo.
- Sicuro che ti vada bene dormire con me? - domandò incerto Mika.
- A-ah, sì... nessun problema! In fondo sono stato io a chiedertelo, no? - rispose Yuuichiro imbarazzato.
- Hai ragione. - affermò Mika, sorridendo contento - Comunque sarebbe meglio se dessimo una scotolata alla coperta prima di coricarci...
- Già, è tutta piena di polvere. - convenne Yuu, afferrando un lembo della coperta.
Dopo aver rimosso come meglio potevano la polvere dal letto, entrambi si infilarono sotto le lenzuola, dandosi le spalle a causa dell'imbarazzo. A un certo punto però Mika si girò e lo chiamò.
- Che c'è? - chiese il ragazzo, voltandosi anche lui.
- Cosa hai fatto in questi 4 anni senza di me? - domandò diretto il biondo.
- Be'... - borbottò Yuu, grattandosi la testa e pensando a una risposta soddisfacente - Mi sono allenato.
- Per uccidere tutti i vampiri? - chiese Mika inespressivo.
- S-sì, ma non tutti. Tutti tranne te, ovviamente... - rispose lui a disagio - E tu? Perché non mi racconti qualcosa su come sei diventato un vampiro e su come hai trascorso il tempo nella città dei vampiri?
- Quel giorno, dopo che te ne eri andato, è arrivata la terza progenitrice, Krul Tepes. Ha rimproverato Ferid per quel disastro e poi si accorta di me, che stavo morendo dissanguato. Allora si è avvicinata e mi ha detto che mi avrebbe donato una nuova vita, io non la volevo, però lei me l'ha data lo stesso.
- Ma sei stupido?! - sbottò Yuu - Perché hai cercato di rifiutare?! Ci tenevi così tanto a morire?!
- Perché a me non piace questa vita, non piace essere un vampiro, e perché sapevo che tu li odiavi, i vampiri. - rispose Mika con un sorriso addolorato.
- Non essere sciocco, come potrei odiarti? Tu sei la mia unica famiglia. Per tutto questo questo tempo non ho fatto altro che pensare a te e dannarmi per non essere riuscito a proteggerti. Sono così sollevato che tu sia vivo! - disse Yuu-chan, sorridendo dolcemente.
Il cuore di Mika accelerò parecchio e le sue guance pallide si colorirono lievemente.
- Yuu-chan, sai come ci si trasforma in vampiri? - chiese a quel punto Mika con un sorrisetto malizioso.
- Bisogna bere il sangue di un vampiro nobile, no? - rispose Yuu, leggermente perplesso da una domanda tanto ovvia.
- Esatto. Io però non volevo diventare un vampiro, quindi Krul è stata costretta a farmelo bere attraverso la sua stessa bocca, con un bacio...
In circostanze normali sarebbe stato un dettaglio trascurabilissimo, ma la loro era assolutamente fuori dal comune, e Mika osservava curioso la reazione di Yuu.
Mentre studiava con attenzione il suo viso, in cerca dell'accenno di una qualche emozione, sentimenti differenti infuriavano dentro il cuore di Yuuichiro, come un mare in tempesta: sorpresa, gelosia, tradimento, collera, tristezza, ... e infine di nuovo sorpresa. Sorpresa riguardo a tutti quei sentimenti così eccessivi, che stava sperimentando per un semplice bacio.
Era così confuso e incerto su quali emozioni manifestare e quali nascondere, che rimase praticamente inespressivo e Mika dopo un po' distolse lo sguardo, deluso.
Trascorsero alcuni minuti di imbarazzante silenzio, quindi Yuu rotolò di lato e si avvicinò ancora di più a Mika, senza neppure rendersi conto di ciò che stava facendo. Prese il suo viso pallido e delicato tra le mani e lo sollevò leggermente. Per un lunghissimo istante si guardarono negli occhi, uno scontro di blu e verde.
Mika poteva sentire chiaramente i battiti del suo cuore aumentare sempre di più, e si chiese se anche Yuu-chan potesse sentirli, mentre proprio quest'ultimo accorciava lentamente la breve distanza che li separava, finché le loro bocche non si scontrarono.
Yuuichiro sentì le labbra morbide e tremolanti di Mika sulle sue e finalmente realizzò che si stavano baciando, ma non gli importava più ormai.
Le assaggiò.
Erano buone. Erano dolcissime.
Ne voleva ancora.
Guidato dal più primitivo degli istinti, gli sfilò la giacca e gli sbottonò i pantaloni. Per un paio di minuti rimase imbambolato a fissare il suo torace nudo e immacolato, così bello e perfettamente scolpito; quindi cominciò a muoversi sulle sue labbra, dandogli baci sempre più profondi e appassionati. Mika sotto di lui gemette appena di piacere, attendendo con ansia il prossimo bacio.
Ma quella posizione così sottomessa non gli si addiceva affatto.
In un attimo tutta la sua timidezza scomparve e improvvisamente si scrollò di dosso Yuu, posizionandosi fermamente sopra di lui e imprigionandolo tra le sue braccia. Adesso era lui quello dominante.
Sotto di lui Yuu-chan aveva le guance rosse e gli occhi che sembravano implorarlo di sbrigarsi a soddisfare il suo desiderio. Nel vederlo con un'espressione tanto erotica e sofferente, Mika non poté fare a meno di eccitarsi.
Si fiondò immediatamente sul suo Yuu-chan come un rapace affamato. Lo baciò con passione selvaggia e stavolta insinuò anche la lingua nella sua bocca, mentre infilava una mano sotto la camicia da notte e gli accarezzava il petto e gli addominali appena accennati. Colto alla sprovvista, Yuu si fece sfuggire un gemito piuttosto forte e ansante, che stuzzicò ancora di più il lato sadico di Mika. Vederlo in quelle condizioni, così debole e incapace di contenere i desideri del suo corpo, lo divertiva un mondo e, naturalmente, lo eccitava all'inverosimile.
Gli sfilò la camicia da notte con una tale foga da strapparla, quindi si calò i pantaloni e si mise a cavalcioni su di lui in direzione dell'inguine, e cominciò ad andare avanti e indietro. Man mano che aumentava il ritmo, il pene di Yuu si induriva sempre di più e anche i suoi gemiti si facevano più forti, fino a raggiungere un grandioso orgasmo.
- Aaaaah... aaaah! - gridò il ragazzo in preda al troppo piacere - M-mika... Mika, asp... Aaaaaah!
- Yuu-chan. - sussurrò il biondo, ridacchiando e chinandosi su un ansimante Yuuichiro - Ti piace, eh?
- M-mika, non dire cose così imbarazzanti! - esclamò quello, avvampando.
- È soltanto colpa tua, colpa del bacio che mi hai dato e della tua espressione adorabile e allo stesso tempo erotica. Sei tu che mi fai eccitare, lo sai?
- Ehi, Mika, avrei una domanda da farti, che mi tormenta ormai da un po'... - lo interruppe Yuu-chan, ignorandolo e cambiando discorso.
- Dimmi.
- Ma i vampiri non dovrebbero restare sempre uguali? Voglio dire, come mai tu hai continuato a crescere?
- In realtà, i vampiri smettono di invecchiare quando bevono per la prima volta sangue umano. Io mi sono sempre rifiutato, ma continuando così sarei morto presto, quindi Krul mi ha dato il suo sangue. Per questo non mi sono bloccato all'età di 12 anni. - spiegò Mika, accarezzando i capelli morbidi di Yuu.
- Allora tu... per tutto questo tempo sei sopravvissuto grazie al sangue di Krul?! - esclamò sbalordito.
- È strano che abbia fatto tutto questo per me, vero? Mi sono chiesto spesso quale fosse la motivazione dietro tutte queste sue azioni... eppure lei continua a insistere nel dire che semplicemente le piaccio molto... - concluse Mika pensieroso.
Una piccola e dolorosa fitta di gelosia percorse il cuore di Yuuichiro nell'udire quelle parole.
- Però, adesso che sono scappato, non so proprio come farò con il sangue... - sospirò affranto il vampiro - Le fiale che ho portato con me non dureranno a lungo, 5 giorni al massimo.
- Puoi sempre bere il mio sangue. - disse tranquillamente Yuu-chan, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
- Non dire idiozie! Bere sangue umano?! Il tuo, per giunta?! - sbottò Mika sconvolto.
- Che problema c'è? Il sangue si rigenera, sai? Basta solo che tu non mi faccia morire dissanguato! - scherzò il ragazzo, mettendo in mostra il collo - Su, bevi!
- N-non ho sete... - mentì Mikaela, cercando di distogliere lo sguardo da quel collo così invitante.
In realtà aveva una sete tremenda e la gola gli bruciava ardentemente; inoltre si trattava del collo, così bello, così liscio e così maledettamente sexy, del suo amato.
- Y-yuu-chan... - balbettò esitante, fissandolo negli occhi, mentre tutto il suo corpo tremava di desiderio - Davvero posso, Yuu-chan?
Pronunciò quell'ultima frase con una voce talmente flebile e pietosa, che sarebbe stato impossibile dirgli di no.
- Certo che puoi. - rispose lui con tono rassicurante, nonostante fosse agitatissimo.
Si chiese se avrebbe fatto male, quanto sangue gli avrebbe succhiato e se dopo si sarebbe sentito un po' debole.
- Farò il più delicatamente possibile. - sussurrò Mika, accarezzandogli il collo.
Poi cominciò ad abbassarsi con una lentezza inesorabile, mentre Yuu stringeva gli occhi, preparandosi psicologicamente. Infine raggiunse il collo, vi si strusciò contro per un po' e poi lo morse gentilmente.
Yuuichiro sentì, con una punta di dolore, i canini di Mika affondare lentamente nella sua pelle. Un rivolo di sangue prese a scorrergli lungo il collo, mentre il vampiro iniziava a succhiare avidamente e al dolore si sovrapponeva una piacevole sensazione di torpore.
No, non era piacevole. Era semplicemente paradisiaca.
Forse però, gli faceva questo effetto, soltanto perché si trattava di Mika.
Restava comunque la sensazione più rilassante che avesse mai sperimentato.
A poco a poco perse il contatto con la realtà e la percezione del tempo, finché Mika non si staccò dal suo collo e lo chiamò con voce piuttosto preoccupata.
- Yuu-chan! - sussultò il biondo, vedendolo con gli occhi chiusi - Yuu-chan, stai bene?! Ti prego, di' qualcosa!
- Sì? - mugugnò il ragazzo, aprendo appena gli occhi e sbadigliando.
- Ah, grazie al cielo sei vivo! - disse sollevato Mika con le labbra rosse di sangue.
- Certo che lo sono! - sbottò Yuu indignato - E sto anche benone, visto?
- Allora perché tenevi gli occhi chiusi? - domandò l'altro perplesso - Credevo fosse a causa del dolore...
- E-ehm... Ecco, in r-realtà... cioè... - balbettò Yuuichiro, incapace di esprimere a parole la sensazione sublime che aveva provato.
Mika lo guardò interrogativo e il suo imbarazzo crebbe a dismisura.
- La verità è che non mi hai fatto male! Anzi, tenevo gli occhi chiusi proprio perché mi è piaciuto troppo! - esclamò a quel punto Yuu, tenendo il capo chino.
Dopo un breve silenzio, udì un fruscio di lenzuola e l'attimo seguente Mika era disteso per lungo su di lui e l'abbracciava, soffocando dei piccoli singhiozzi nell'incavo del suo collo.
- G-grazie, Yuu-chan... - piagnucolò il ragazzo.
Il suo corpo prese a tremare, scosso dai singhiozzi. Allora le braccia di Yuu si chiusero automaticamente intorno alle spalle di Mika, stringendolo a sé.
Non disse nulla, si limitò ad ascoltare il suo pianto soffocato e ad accarezzargli i capelli d'oro, mentre il bambino che era in Mika tornava a manifestarsi con tutte le sue incertezze, i suoi sorrisi puri, la sua affettuosità, i suoi singhiozzi infantili e la sua devozione.
Un piccolo sorriso nostalgico si allargò sul viso di Yuuichiro.
Dopotutto, nulla era cambiato.
Dopotutto, loro due si erano sempre amati.F I N E
Angolo autrice
Salve a tutti! Con questo capitolo la fan fiction si conclude u.u (scusatemi, non sono in grado di scrivere cose più lunghe >.<) Vorrei chiedervi un paio di cose, posso? :3
Innanzitutto, vi è piaciuta?
Ci sono errori?
Il rating è giusto?
È stata abbastanza yaoi e hot? *faccina pervy*
Per caso ho fatto qualche OOC? T.T
L'avreste preferita più lunga, più corta o così va bene?
Recensite in tanti per favore, è l'ultimo capitolooooo! T.T E adesso i ringraziamenti:
- ai recensori;
- a chi ha seguito la storia;
- a chi l'ha letta tutta in silenzio;
- a chi ne ha letto anche solo poche righe
Grazie a tutti! *~*
Sayonara~P.S.
Se vi piace il mio stile, tenetevi pronti, perché a breve inizierò a pubblicare una storia mia originale! u.u
STAI LEGGENDO
"Sei troppo gentile per questo mondo corrotto."
Fanfiction"Ti salverò!" Trascorsi 4 lunghi anni, i due amici d'infanzia si sono finalmente ritrovati e adesso hanno entrambi le stesse intenzioni: portare in salvo l'altro. Ma chi riuscirà per primo nell'impresa? Yuu, schierato con gli umani, dopo una settima...