LE ECLISSI DELL'ANIMA

Epilogo: L'Eco dell'Eternità

Millenni erano trascorsi da quando Lorenzo aveva innalzato il suo oscuro impero. Massimo, tormentato dal rimorso e dalla perdita, aveva vagato per l'eternità alla ricerca di una redenzione che sembrava irraggiungibile. In un remoto angolo dell'universo, dove il tempo non aveva più significato, i due fratelli si ritrovarono faccia a faccia.
"Matteo", sussurrò Massimo, la voce rauca e piena di nostalgia, "è passato così tanto tempo."
Lorenzo, l'ombra di ciò che era stato, lo guardò con occhi vuoti. "Non chiamarmi così. Sono il Creatore."
"Non importa come ti chiami, Matteo", insistette Massimo, "siamo fratelli. E io non ti ho mai smesso di amare."
Lorenzo rise, un suono amaro e senza vita. "Amore? Quella è una parola che non conosco più."
Nonostante l'oscurità che avvolgeva Lorenzo, Massimo non si arrese. Continuò a parlare, ricordandogli i loro ricordi d'infanzia, i loro sogni e le loro speranze. Piano piano, una scintilla di umanità tornò a brillare negli occhi di Lorenzo.
"Non posso tornare indietro", ammise infine, "ho fatto troppe cose orribili."
"Nessuno è perfetto, Matteo", rispose Massimo, "ma possiamo sempre scegliere di cambiare."
In quel momento, compresa la futilità del potere e l'importanza del perdono, Lorenzo decise di porre fine al suo regno di terrore. Insieme, i due fratelli si ritirarono in un angolo remoto dell'eternità, dove poterono finalmente trovare la pace.
Divennero custodi silenziosi dell'universo, osservando i loro discendenti plasmare il futuro. Non interferirono mai più, ma la loro presenza era un costante promemoria del fatto che anche le persone più corrotte possono cambiare e trovare la redenzione.
L'eredità di Lorenzo e Massimo continuò a vivere nei loro figli e nelle generazioni future. La loro storia divenne una leggenda, un monito sulle pericoli del potere assoluto e sull'importanza del legame fraterno.