Il gran giorno era arrivato.
Mary si apprestava a dare l'esame di letteratura americana dopo un anno di preparazione.
Quando il professore chiamò il suo nome le gambe incominciarono a tremare.
No, non perché fosse particolarmente severo.
Mary aveva una cotta per lui da quando era arrivata alla Pace University. Come si faceva a non amare Peter White? Alto, con la mascella quadrata, la pelle mulatta, gli occhi neri penetranti, il portamento fiero, capelli neri leggermente brizzolati, folti e lucidi. Quando parlava ipnotizzava chi lo ascoltava con la sua immensa cultura. Tutte le ragazze del corso ne erano attratte, e quasi tutte erano sexy. Le tipiche americane alte, magre, bionde e con gli occhi azzurri.
Mary no: era alta poco più di un metro e cinquanta e se aveva le occhiaie. L'altezza era uno dei suoi più grandi complessi. A causa di essa e del suo fisico minuto, non era raro che la scambiassero per una tredicenne. Quanto avrebbe voluto almeno avere delle belle forme! Invece era completamente piatta . Aveva gli occhi marroni, i capelli castani e grassi. Era una ragazza completamente anonima. Per il professor Peter lei era invisibile. Le era passato tante volte davanti senza guardarla.
Un giorno notò che tra lui e la professoressa Lauren, docente di filosofia, c'era una certa affinità. Rimanevano per parecchio tempo davanti alla macchinetta del caffè a chiacchierare, e lui sembrava particolarmente gentile con lei.
La professoressa Lauren era una donna sulla quarantina, alta, piacente, con seno e sedere prominenti e con lunghi capelli rossi e ricci e che arrotolava tra le dita quando parlava con il prof Peter.
I suoi occhi erano blu, di un blu intenso come il cielo. Con quegli occhi puoi stregare qualsiasi uomo, pensò Mary, guardandola. Certamente Peter ne era attratto. E come poteva competere lei, una ragazza del tutto insignificante, che per la legge del suo stato era pure minorenne?
<<Signorina, si sente bene?>>
La voce del professor Peter la portò al presente.
<<Certo >> balbettò lei.
<<Dunque, cosa mi sa dire del romanzo "la lettera scarlatta?>>
Lo sguardo di Mary incrociò quello di Peter. Per la prima volta la guardava. Per la prima volta guardava Mary, e non Jessica.
Jessica nacque il giorno in cui Mary vide Peter e Lauren filtrare. Lo sconforto aveva ceduto poi il posto alla rabbia. Doveva fare qualcosa. Aveva più volte provato a cercare Peter sui social, senza mai riuscirci, come un po' tutte le ragazze della scuola. Ma quel giorno ebbe un'idea diversa. Si era iscritta a Facebook da poco, e sapeva che era il social preferito da persone più adulte. Cercò Lauren Smith nel motore di ricerca, e la trovò subito. La foto profilo la ritraeva in un bellissimo abito rosso stretto. Aveva trecento interazioni. Mary le controllò una ad una, sino a quando non vide il volto di Peter. Ma il profilo si chiamava ''Peter&Jamie White''.
Mary ebbe un sussulto. Cliccò sul profilo. Proprio come aveva pensato. Si trattava di un profilo di coppia. Peter era sposato. Le si ghiacciò il sangue nelle vene.
Nella foto profilo era solo, in spiaggia , nell' immagine di copertina, era con una donna e un ragazzo. La donna era comunissima, non il genere di bellezza che Mary immaginava accanto a Peter. Il ragazzo aveva circa vent'anni. Quanti anni aveva Peter? Andò sulla voce informazioni. Peter era nato nel 1973. Aveva cinquant'anni. Ben trenta in più di lei. Non lo avrebbe mai immaginato, non li dimostrava affatto. Un uomo felicemente sposato andava in giro senza fede e metteva mi piace alle altre donne? Era sempre più chiaro che tra lui e Lauren poteva esserci qualcosa. Mary mise in pratica il suo piano. Peter non avrebbe mai perso la testa per Mary Lee, ma per Jessica Johnson forse sì.
Cambiò nome e cognome senza difficoltà. Eliminò gli ultimi amici che aveva. Ora non restava che cambiare foto profilo. Pensò di rubare quella di qualche modella poco conosciuta, ma sapeva di commettere un reato. Optò per un'altra soluzione: modificare le immagini proprie.
Era diventata bravissima a usare le app di fotoritocco. Infondo, non le occorreva poi molto. Bastava aumentare l'altezza, il volume del seno e del sedere, levigare un po' la pelle. Già che c'era, visto che a Peter piacevano le rosse con gli occhi chiari, perché non cambiare anche il colore di occhi e capelli?
Mary rimase stupefatta del risultato. Era sempre lei, ma non era lei. Perché non era nata così? Avrebbe potuto avere tutti gli uomini che voleva, invece nella sua vita aveva avuto solo una breve storia con un ragazzo che non le piaceva nemmeno più di tanto. Con Jessica provò per la prima volta cosa significasse sentirsi desiderata. Lei era tutto ciò che voleva essere: nel giro di pochi giorni fu sommersa di richieste d'amicizia e messaggi da centinaia di ragazzi. Tante volte non riusciva a rispondere ai messaggi, qualcuno si offendeva e si eliminava. Ma nel giro di poco il profilo crebbe a dismisura e divenne abbastanza credibile da diventare reale. Solo allora mandò l'amicizia a Peter. Accettò quasi subito.
"Chi sei?" le scrisse, con tanto di emoticon sorridente al seguito.
Mary iniziò a tremare. Per un attimo pensò di cancellare tutto, ma poi si fece coraggio e rispose al messaggio.
"Ciao, ho trovato per caso la tua foto e ti ho trovato carino.''
Mary attese qualche minuto e si sentì una stupida. Forse aveva fatto una sciocchezza, forse doveva cancellare tutto. Poi finalmente lesse: "sta scrivendo..."
Una semplice emoticon con una faccia sorridente, tanto le bastò perché il suo cuore esultasse di gioia. Da allora il moderno scambio epistolare andò avanti tutti i giorni: Peter la riempiva di complimenti e le raccontava la sua giornata. Lei gli aveva detto di avere venticinque anni, di essere già laureata e di lavorare in una biblioteca a Albany. A volte si faceva prendere dallo sconforto quando in attimi di lucidità si rendeva conto di essersi costruita un mondo fantasioso nella sua testa: Peter non era attratto da lei, ma da Jessica. E lei era davvero innamorata di un uomo così superficiale, che non si rendeva conto di parlare con un profilo fake? Un uomo anche sposato? Non ci volle molto prima che Peter le raccontasse dei suoi problemi coniugali. Con Jamie non faceva l'amore da tempo, e cercava altre donne. Mary pianse a dirotto quando le confermò che tra lui e Lauren c'era stata una breve relazione, finita perché lei pretendeva che lui lasciasse immediatamente la moglie. Odiava quella donna, la odiava, ancora più di quanto odiasse Jamie. Una volta, approfittando di un suo momento di distrazione e appurando che nessuno la stesse vedendo, le sputò nel caffè.
Non passò molto tempo però che lui le chiese di incontrarsi dal vivo. Infondo Albany non era lontana e lui aveva molti giorni liberi. Per Mary era angosciante doversi inventare ogni volta una scusa per non vederlo.
Aveva rimandato l'esame di letteratura americana fino a quella mattina.
Peter ora, finalmente la guardava. Ma come si guarda una qualsiasi studentessa, non di certo una femme fatale. Trattenne a fatica le lacrime, sospirò e poi iniziò a parlare:
<<Il romanzo "La lettera scarlatta" scritto da Nathaniel Hawthorne, è uno specchio sociale dell'epoca...>>
Parlò tutto d'un fiato e rispose esattamente a tutte le domande prese il massimo dei voti.
Ma decise che avrebbe cancellato definitivamente il suo profilo fake. Doveva levarsi Peter dalla testa.