Capitolo 1.

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Anche questa mattina mi sveglio al fastidioso suono della sveglia alle 7. Scivolo fuori dal letto e mi avvicino all'armadio. Prendo l'intimo, dei leggins neri ed una camicia a quadri rossi e neri.

Mi precipito in bagno e mi faccio una doccia veloce. Mi vesto e poi mi asciugo i capelli.

-Io vado- urlo quando sono ormai alla porta. Esco senza aspettare una risposta e mi infilo le cuffie, facendo partire Young Blood di Bea Miller.

Londra è abbastanza affollata già alle 7.45 di mattina, ed io mi diverto a guardare i piccoli sassolini sotto i miei piedi mentre cammino sul marciapiede.

Appena arrivo a scuola corro verso Lea e la abbraccio.

-Omiodiosantissimoalexnonpuoicapiresonoarrivatideifighipazzeschi- grida tutto d'un fiato appena si stacca dall'abbraccio.

-Okay Lea, prendi fiato e spiegati tranquillamente- le dico facendo segno di calmarsi con le mani. Fa un respiro profondo e ricomincia a parlare.

-Sono arrivati certi nuovi e sono troppo fighi- spiega con gli occhi a cuoricino.

"Ed ora, come dovrei comportarmi anche con loro" mi chiedo troppo confusa. Sforzo un sorriso ed entro nella scuola seguita da Lea.

-Hanno un anno in più di noi e sono in quattro, uno piú figo dell'altro- dice Lea quando siamo davanti ai nostri armadietti senza che nessuno le abbia detto nulla.

-Scommetto che almeno uno ci prov...- mi blocco appena vedo gli occhi di Lea spostarsi su un punto dietro di me e appena sento qualcuno alle mie spalle.

-Hey bellezze, sapreste dirmi dove si trova la D?- una voce maschile mi fa girare e mi ritrovo davanti un ragazzo biondo con occhi azzurri, alto e muscoloso, seguito da altri tre ragazzi.

Sposta lo sguardo da una Lea incantata e una me incuriosita.

-È...è...- comincia Lea con gli occhi fissi su di lui.

-È al piano superiore. La terza porta a destra- spiego con voce fredda, cercando di tirare fuori il mio lato acido.

-Comunque io sono James- dice porgendoci la mano. La guardo non sapendo cosa fare, ma mi salva Lea che si precipita al mio fianco e gliela stringe.

-Io invece sono Tristan- si fa avanti un altro ragazzo biondo. Guardo le mani di Lea e del ragazzo che si stringono rimanendone in disparte.

-Connor- un altro ragazzo, sempre biondo, un po' più basso degli altri due.

-Piacere Bradley, ma potete chiamarmi Brad- ed infine lui, un ragazzo un po' più basso degli altri, anche lui con un corpo muscoloso ma no troppo. Dei ricci castani si ribellano sulla sua testa e due occhi color caramello si illuminano sul suo viso.

-E tu, non me la stringi la mano?- mi chiede guardandomi e sorridendo. Due fossette fantastiche si formano ai lati della sua bocca. Sento il mio stomaco sotto sopra, le gambe tremare ed ho la sensazione di svenire. Cosa mi sta succedendo?

Faccio per stringergliela, ma qualcosa mi ricorda che non posso fidarmi.

-No non ci tengo, grazie- rispondo fredda. Abbassa la mano e lo sguardo, come se fosse deluso.

Sento le lacrime che stanno per uscire e non so nemmeno il perchè. Giro i tacchi e me ne vado portandomi dietro Lea, che li saluta mentre ci immischiamo nella folla.

-Ma che ti è preso?!- mi chiede quando siamo chiuse in bagno, fortunatamente sole. La guardo un po', poi scoppio in lacrime.

Mi abbraccia forte e comincia ad accarezzarmi i capelli.

-Quel ragazzo...Brad- comincio a dire appena mi calmo -non so, appena si è girato verso di me ho avuto la sensazione di svenire. Quegli occhi...- spiego come se stessi parlando più con me che con lei.

La vedo che fa un sorriso a 32 denti, alzo lo sguardo e la guardo incuriosita.

-Che c'è?- chiedo.

-No niente, è solo che...- non finisce di parlare che suona la campanella.

-Lo scoprirai Alex, fidati- urla mentre corre fuori dal bagno per andare in classe. Mi alzo e anche io vado verso la mia, mi aspetta una lunga ora di letteratura inglese...

Entro in classe e mi siedo subito all'ultimo banco infondo. Poco dopo entra il professore e si siede alla cattedra.

-Oggi ragazzi voglio che accogliate il nuovo arrivato- dice, per poi girarsi verso la porta.

-Prego Simpson, entri pure- dice facendo un cenno con la mano.

Vedo dei ricci spuntare da dietro la porta ed un sorriso bellissimo poco dopo. No, non puó essere lui.

Mi guardo subito intorno per vedere dove si potrà sedere e noto due posti liberi: uno accanto a Linsdey, la puttanella della classe, ed uno accanto a me.

Vedo che Linsdey lo ha già adocchiato e scommetto che lo ha appena aggiunto alla lista delle sue prede. Sposto di nuovo lo sguardo su Brad e vedo che si guarda intorno, poi fissa il suo sguardo su di me e mi si avvicina, fino a sedersi al mio fianco.

"Fanculo troia" penso guardando lo sguardo deluso di Linsdey.

Il riccio mi guarda e mi sorride, ma io non ricambio cercando di mantenere il mio carattere duro. Abbasso di nuovo lo sguardo sul mio quaderno e comincio a scarabocchiare qua e la.

Ad un certo punto mi arriva un fogliettino.

Hey

Capisco subito il mittente e rispondo.

Non dovresti essere all'ultimo anno?

Sì, ma mi hanno fatto ripetere l'anno. Perchè ti dispiace?!

Leggo la domanda ma preferisco non rispondere, così accartoccio il fogliettino e me lo metto nell'astuccio.

-Vorrei che facciate un lavoro a coppie, con il vostro vicino di banco, su un'opera a scelta di Shakespear- spiega il professore scrivendo alla lavagna i nomi delle opere da poter scegliere.

"Con il vostro vicino di banco" ripete la mia mente. Mi giro e guardo Brad. Avrei dovuto fare un lavoro con lui?

-Quando dobbiamo consegnarlo?- chiede una ragazza ai primi banchi.

-Entro lunedì devo avere i vostri lavori sulla mia scrivania- dice il professore.

"Cazzo prof, ma oggi è giovedi!" penso guardandolo male.

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-Aspetta aspetta, mi vorresti dire che il ricciolino figo è in classe con te e dovrete fare un lavoro insieme?!- chiede incredula Lea quando siamo a mensa sedute sul nostro solito tavolo. Annuisco.

Vedo i quattro ragazzi avvicinarsi a noi e faccio segno a Lea di girarsi.

-Possiamo?- chiede James indicando i posti vuoti accanto a noi. Lea annuisce ripetutamente e la uccido con gli occhi appena Brad si siede al mio fianco.

Tristan comincia subito a parlare e Lea segue felicemente i discorsi per conoscerli meglio.

-Quando ci vediamo per fare Shakespear?- mi sussurra Brad all'orecchio mentre gli altri ridono rumorosamente.

Un brivido mi percorre tutta la schiena, ma cerco di non farci caso.

-Oggi alle 16 da me. Questo è il mio numero e questa è la mia via- dico aprendo le note sul mio telefono e scrivendo numero e via.

Salva tutto sul suo telefono e mi ringrazia. Lo guardo di sfuggita tirando impercettibilmente su i lati della bocca.

-E dovresti essere anche un po' piú gentile, non ti mordo mica!- sussurra un'altra volta al mio orecchio con una voce roca e tremendamente sexy.

Non rispondo, mi limito ad abbassare lo sguardo.

Penso proprio che questa sarà una lunga giornata.

Alive.//B.W.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora