Evelyn
<<Dove sei stata>>
La voce di Logan mi arriva attraversandomi il corpo, fredda e tagliente. Ho appena finito di allenarmi e stavo per tornare a casa, ma le sue parole mi congelano sul posto.
«A ginnastica, te l'ho detto stamattina,» rispondo, cercando di mantenere un tono tranquillo. So già dove sta andando a parare.
«E perché non hai risposto ai miei messaggi? Ti ho scritto almeno cinque volte.»
Tiro un sospiro, fissando la mia borsa sul pavimento. «Ero in palestra, il telefono era nell'armadietto. Non potevo sentire.»
«Non potevi? O non volevi?»
Eccoci. Lo sento arrivare, quel tono accusatorio che ormai conosco fin troppo bene. Mi si stringe lo stomaco. Non ho fatto niente di sbagliato, eppure mi sento in colpa.
«Non dire sciocchezze, Logan. Lo sai che non è così.»
«Sciocchezze? Davvero? Forse pensi che io sia stupido.» La sua voce si alza, e mi ritrovo a stringere il telefono con più forza, come se potessi controllare la situazione in qualche modo.
«No, non penso questo.» La mia voce si spezza, troppo stanca per continuare a discutere. «Logan, sono stanca. Sto per tornare a casa, possiamo parlarne dopo?»
«No. Ne parliamo adesso. Voglio sapere con chi eri. Chi c'era in palestra?»
Chiudo gli occhi, il respiro sempre più affannoso. È sempre così. Ogni volta che non rispondo subito, o che non gli do abbastanza attenzioni, parte con le sue paranoie.
«C'erano le mie compagne, come sempre. Nessuno di nuovo.»
«E i ragazzi? Ce n'erano?»
«Logan!» esplodo, esausta. «No, non c'erano ragazzi! E anche se ci fossero stati, cosa cambierebbe? È ginnastica, non un appuntamento!»
Ecco il capitolo con il nome cambiato in Logan:
Capitolo X - La linea invisibile
«Ti ho detto che non voglio più sentirne parlare!»
La voce di Logan rimbomba nella stanza, un rimbrotto che mi colpisce come un pugno. Siamo a casa sua, soli, e la discussione è iniziata per una sciocchezza, come sempre. Stavolta, però, non riesco a restare zitta.
«Non sto facendo niente di male, Logan!» ribatto, sentendo il sangue pulsare nelle tempie. «Non puoi continuare a trattarmi così. Non sono una tua proprietà!»
«Proprietà?» Fa un passo verso di me, i suoi occhi fissi nei miei, pieni di una rabbia che non riesco a decifrare. «Se mi rispetti, allora dimostralo. Rispondimi subito quando ti scrivo. Non farmi sembrare un idiota davanti a tutti!»
«Non è rispetto, questo!» Gli urlo, sentendo la gola chiudersi. «È controllo!»
Logan stringe i pugni. «Sei tu che mi provochi, Chloe. Ogni volta. Sai quanto tengo a te, eppure fai di tutto per farmi impazzire!»
Non me ne rendo conto subito. Succede in un istante, troppo veloce perché io possa reagire. Il suono dello schiaffo riempie la stanza, e un secondo dopo sento il dolore bruciante sulla guancia.
Rimango immobile, troppo scioccata per parlare. Lo guardo, sperando di vedere pentimento nei suoi occhi, ma tutto quello che trovo è rabbia.
«Non costringermi a farlo di nuovo,» dice, con una voce bassa, fredda. «Sei tu che mi fai arrivare a questi punti.»
Lentamente, mi porto una mano alla guancia, sentendo il calore della pelle dove mi ha colpita. Gli occhi mi si riempiono di lacrime, ma non per il dolore fisico. È l'umiliazione, il senso di tradimento, che mi spezza dentro.
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Love and obsession
RomansaUna giovane ragazza che frequenta l'ultimo anno di liceo insieme ai suoi fratelli Charis Arden e Evelyn e si ritroverà ad affrontare un vecchio amico d'infanzia Rayan Cartier, i ragazzi si ritroveranno in mezzo a sfide rancori e amori perduti