Capitolo 8

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POV ELENA

Il volo per Londra era stato lungo e insonne. Le parole di Charlotte mi ronzavano ancora in testa, mentre cercavo di assorbire tutto quello che mi era stato detto nella sala conferenze. Ancora non riuscivo a credere che fossi stata coinvolta in qualcosa di così grande e inaspettato. E poi, c'era Lando. Il suo sguardo sorpreso e la tensione palpabile nella stanza mi avevano lasciata con una sensazione di disagio che non riuscivo a scrollarmi di dosso.

Tornata a casa, non avevo nemmeno voglia di accendere le luci. Mi lasciai cadere sul divano, il contratto di fronte a me, come un fantasma silenzioso che continuava a ricordarmi il peso della decisione che avrei dovuto prendere. Tutto mi sembrava così surreale. Solo pochi giorni prima ero immersa nelle lezioni, preoccupata solo degli esami imminenti e della mia vita quotidiana. Ora mi trovavo a Woking, in mezzo a una situazione che non avrei mai immaginato.

Chiusi gli occhi, cercando di riportare alla mente le parole di Charlotte. L'offerta era chiara: fingere di essere la fidanzata di Lando per aiutare a ripulire la sua immagine pubblica, offuscata da scandali e polemiche. In cambio, avrei ottenuto un compenso finanziario considerevole e alcune porte aperte per il mio futuro. Ma era davvero quello che volevo? Mi chiedevo se fossi pronta a fare un passo così grande, a entrare in un mondo che non mi apparteneva, a vivere una vita costruita su una bugia.

Lando mi era sembrato sincero nel suo dispiacere, anche se non aveva detto nulla direttamente. Avevo colto il suo disagio, la sua rabbia malcelata contro quello che stava succedendo. Eppure, la sua stessa presenza lì mi aveva confuso ancora di più. Se davvero non voleva che accettassi, perché non aveva detto nulla? Forse non poteva farlo, forse era intrappolato tanto quanto me.

Riaprii gli occhi, fissando il contratto con una determinazione che non avevo mai provato prima. Avevo bisogno di fare chiarezza. Non potevo prendere una decisione del genere senza considerare tutti i fattori, senza capire cosa significasse davvero per me.

Presi il telefono e digitai il numero di Alessandrando Marini, un collega di mio padre, un avvocato di cui mi fidavo. Lo avevo conosciuto fin da piccola, e sapevo che avrebbe potuto aiutarmi a interpretare quel contratto, a capire tutte le clausole e le possibili conseguenze. Non potevo certo andare da mio padre direttamente, non senza spiegazioni che non ero pronta a dare. Non potevo dirgli che mi stavano chiedendo di fingere di essere la ragazza di un pilota famoso. Solo l'idea mi faceva arrossire dalla vergogna.

Dopo pochi squilli, rispose con la sua solita cordialità. Gli spiegai la situazione in termini vaghi, dicendo che avevo bisogno di una consulenza su un contratto che riguardava una collaborazione particolare. Evitai di entrare nei dettagli, ma lui capì subito l'urgenza nella mia voce e si offrì di incontrarmi il giorno dopo per discutere del documento.

Dopo aver fissato l'appuntamento, chiusi la chiamata e mi alzai dal divano, decisa a fare almeno qualcosa di produttivo. Mi preparai una tazza di tè, cercando di calmare i nervi che mi pulsavano nelle tempie. Avrei dovuto affrontare questa situazione con lucidità, senza lasciarmi sopraffare dall'ansia.

Mi sedetti di nuovo, sorseggiando il tè e osservando il contratto. Pensai a quello che Charlotte aveva detto riguardo ai vantaggi per me. Oltre al denaro, c'erano opportunità di networking, accesso a eventi esclusivi e una certa visibilità che poteva giovare alla mia carriera futura. Ma era davvero questo che volevo? Ero pronta a sacrificare la mia privacy e la mia integrità per una possibilità così incerta?

E poi c'era Lando. Lui sembrava combattere contro tutto questo tanto quanto me. Mi domandai se avesse davvero voce in capitolo in tutto questo, o se fosse anche lui una pedina in un gioco molto più grande. Una parte di me voleva parlargli, capire cosa pensasse davvero, ma non sapevo se fosse possibile o appropriato.

Il giorno dopo arrivò in fretta, e mi trovai a camminare verso lo studio legale con il contratto strettamente piegato nella borsa. Il Alessandro mi accolse con un sorriso rassicurante e ci sedemmo a un tavolo per iniziare a discutere del documento. Mentre leggevamo insieme le clausole, il linguaggio formale e giuridico si rivelò meno spaventoso di quanto avessi temuto, ma le implicazioni erano comunque pesanti.

"Questo contratto ti lega a una serie di obblighi molto specifici," disse Alessandro, alzando gli occhi dalle pagine per incontrare il mio sguardo. "Sarà fondamentale che tu sia a tuo agio con tutto questo prima di firmare. Ti verrà chiesto di mantenere un'apparenza pubblica costante, e qualsiasi violazione potrebbe avere conseguenze legali."

Annuii, ascoltando attentamente. Ogni dettaglio sembrava aggiungere un altro peso alle mie spalle, ma sapevo che dovevo considerare tutto con attenzione. Non potevo permettermi di prendere una decisione avventata.
"Il concetto è semplice," spiegò "Elena, avrai il compito di apparire al fianco di Lando in vari eventi, specialmente durante i Gran Premi. Dovrai postare foto sui social media, partecipare a uscite pubbliche con lui e, in sostanza, far credere al mondo che voi due siate una coppia felice e innamorata."

"E i vantaggi per me?" chiesi, cercando di mantenere la voce ferma.

Lui sorrise, sfogliando le ultime pagine. "Ci sono sicuramente dei benefici, potresti fare networking con persone influenti, costruirti una rete di contatti che potrebbe tornarti utile in futuro, anche nella tua carriera medica. E naturalmente, c'è anche una compensazione finanziaria significativa. Ma devi essere consapevole che questo contratto richiede un grande impegno e potrebbe avere un impatto sulla tua vita personale."

Mi raddrizzai sulla sedia, riflettendo su quelle parole. La scelta non era affatto semplice. Accettare significava entrare in un mondo di luci e ombre, dove nulla era esattamente come sembrava. Ma rifiutare... cosa avrebbe significato davvero? Forse avrei perso un'opportunità unica, ma avrei mantenuto la mia indipendenza e la mia pace interiore.

Quando l'incontro finì, ringraziai l'avvocato e uscii dallo studio con la testa piena di pensieri. Dovevo prendermi del tempo per riflettere, per capire cosa fosse veramente importante per me. Non era una decisione da prendere alla leggera, e sapevo che dovevo essere certa prima di dare una risposta.

Tornata a casa, mi sedetti di nuovo davanti al contratto. Non ero ancora pronta a fare una scelta definitiva, ma almeno ora avevo una visione più chiara delle mie opzioni. Avrei voluto parlare con Lando, capire cosa ne pensava lui, ma non ero sicura di come avvicinarmi. Sapevo solo che dovevo essere onesta con me stessa e con lui, qualunque decisione avessi preso.

Mi sistemai meglio sul divano, decisa a prendermi tutto il tempo necessario per fare la scelta giusta. Qualunque cosa avessi deciso, sarebbe stata la mia decisione, e avrei dovuto conviverci. Ma una cosa era certa: niente nella mia vita sarebbe stato più come prima.

Amore sotto i riflettori // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora