[区ｒせ''] ░ 𝐂 𝐔 𝐑 𝐒 𝐄 ░-𝐠𝐨𝐣𝐨 𝐬𝐚𝐭𝐨𝐫𝐮 𝐱 𝐫𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫

カピとぉ¹

{𝐚𝐭𝐭𝐨 1}
ァ傘
{𝐋𝐚 𝐜𝐚𝐬𝐚 𝐧𝐞𝐥 𝐛𝐨𝐬𝐜𝐨}

Parto col dire che la storia avrà anche dei personaggi inventati oltre a quelli dell'opera e che i cognomi dei rispettivi personaggi del manga, saranno cambiati a scopo della storia
Buona lettura del primo capitolo di „CURSE”

Che il banchetto abbia inizio!

Era una di quelle giornate torride, le ultime prima dell'addio dell'estate nonostante foglie d'acero già cadevano danzando copiosamente in terra.

Di fuori si riusciva a sentire il rumore naturale della selvaggina..gli uccellini che canticchiavano melodie in una lingua ad orecchio umano sconosciuta.

La ragazza aprì l'entrata e fu subito accecata dalla luce mattiniera del sole.

<<Anche oggi sembrerà far caldo!>>
Disse lei sorridendo guardando il cielo, mentre una mano si copriva leggermente dai raggi.

Guardò poi l'orologio
<<Mh..e ho fatto anche abbastanza presto. Beh! Occasione per una piccola esplorazione prima di scuola.>>

Iniziò a trafugare nella borsa per vedere se mancasse qualcosa e con il suo solito sorriso si girò.

<<Bene mamma! Ti lascio l'affido della mia tenda..!>>
La ragazza sorrise alla foto prima di chiudere la cerniera della sua abitazione, poi, iniziò a camminare nei dintorni.

Aveva perso la madre da ormai qualche settimana..e come stabilimento era riuscita a trovare una tenda e appartarsi in una zona in un boschetto abbastanza vicino alla città in cui viveva.

Nonostante avesse sofferto, aveva sempre un sorriso in volto e gioia da donare; è questo era suo punto di forza, il fatto che non si arrendesse mai.

Mentre camminava godendosi il leggero venticello che le scombinava i capelli mori ribelli soffiandole in volto, notò una piccola abitazione in mezzo a tutto quel verde.

Lei s’incuriosí
<<È da alcune settimane che sto qui e non mi sono mai accorta di questa casa?>>
Si chiese mentalmente prima di iniziare a camminare verso la casa.

Era una casa tradizionale giapponese.
C'era un giardinetto grazioso con natura ben curata.
I tipici campanellini di carta suonavano per via del vento attaccati al soffito di legno.

C'erano delle scalette in legno che portavano all'entrata a porta scorrevole e le pareti erano di shoji. Poi, c'era un soppalco in bambù dove vi era un vassoio con delle pietre alquanto buffe dipinte ad asciugare.