capitolo 78:
La mattina seguente, la luce filtra attraverso le tende leggere del bungalow. Davide si sveglia lentamente accanto a me, con un'ombra di serenità sul volto. I segni della stanchezza sono ancora lì, ma c'è qualcosa nei suoi occhi, una scintilla che non vedevo da giorni.
Mi alzo dal letto cercando di non disturbarlo, ma lui mi afferra la mano, il tocco lieve e quasi esitante. "Non voglio che tu vada via," mormora con un sorriso pigro. Mi chino su di lui, accarezzandogli il viso.
"Non vado da nessuna parte. Ma dobbiamo uscire un po', respirare aria fresca. Ti va di andare al mare? Solo noi due." Lui annuisce, un sorriso timido si forma sulle sue labbra.
"Mi sembra una buona idea. Solo noi due." Il sole splende alto nel cielo quando arriviamo sulla spiaggia. La sabbia è calda sotto i nostri piedi, e il rumore delle onde che si infrangono a riva sembra lavare via ogni preoccupazione.
Davide si ferma per un momento, fissando l'orizzonte. Mi avvicino e gli prendo la mano, intrecciando le dita alle sue. "Va meglio, vero?" gli chiedo. "Un po'," risponde, il suo sguardo perso nell'infinito azzurro del mare.
"Con te accanto, tutto sembra più sopportabile." Mi sento sciogliere a quelle parole. Lo trascino verso l'acqua, ridendo quando lui cerca di resistere.
"Andiamo, Davide! Basta pensare troppo, divertiamoci un po'!" Lui ride piano, un suono che avevo quasi dimenticato quanto fosse dolce. "Sei davvero insistente, lo sai?"
"È per questo che mi ami," ribatto con un sorrisetto, tirandolo nell'acqua. L'acqua è fresca, ma non troppo. Quando ci immergiamo, sento il suo corpo rilassarsi un po'. È come se ogni passo verso il mare lo liberasse di un peso. Lo guardo e vedo il suo sorriso farsi più ampio, più autentico. Non resisto: gli spruzzo un po' d'acqua in faccia.
"Ma che fai?" esclama, fingendo di essere scandalizzato. "Mi vendico per tutte le volte che mi hai preso in giro!" rispondo, ridendo. Lui scuote la testa e contrattacca, lanciandomi una cascata d'acqua che mi bagna i capelli. "Oh, davvero? Allora prendi questa!" Ridiamo come due bambini, schizzandoci e rincorrendoci nell'acqua.
Lui cerca di afferrarmi, ma scivolo via, immergendomi per sfuggirgli. Quando riemergo, mi ritrovo tra le sue braccia. I suoi occhi azzurri si fissano nei miei, e per un momento tutto il mondo sembra fermarsi.
Le mie mani si posano sul suo petto, sentendo il battito irregolare del suo cuore. Lui si china verso di me, e le sue labbra trovano le mie. Il bacio è lento, profondo, pieno di tutto ciò che non abbiamo detto negli ultimi giorni.
L'acqua ci avvolge, ma tutto quello che sento è il calore del suo corpo contro il mio, la sua mano che si muove delicatamente lungo la mia schiena. Mi stringe a sé come se avesse paura di perdermi, ma io sono lì, più vicina che mai.
Quando ci stacchiamo, entrambi senza fiato, lui appoggia la fronte contro la mia.
"Non so cosa farei senza di te, Noemi."
"Non devi nemmeno pensarci," gli dico, sorridendo. "Perché io sono qui. Sempre."
Dopo un po', ci sediamo sulla sabbia, le mani intrecciate mentre guardiamo le onde. Il sole inizia a calare, tingendo il cielo di sfumature di arancione e rosa.
Davide si gira verso di me, il suo sguardo serio ma dolce. "Grazie," dice, la voce quasi un sussurro. "Per cosa?" "Per essere la mia forza, il mio rifugio. Per avermi fatto vedere che, anche quando sembra che tutto stia crollando, c'è ancora qualcosa per cui vale la pena combattere. Tu. E il nostro bambino."
Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi, ma questa volta non sono di tristezza. Mi appoggio a lui, lasciando che il calore del suo corpo mi conforti. In questo momento, siamo solo noi, lontani da tutto il dolore, la paura e le complicazioni.
Dopo un po' si alza e va in acqua e dice:"Vieni qui, o hai paura di bagnarti di nuovo?" mi sfida.
Non rispondo. Faccio un passo indietro e prendo una rincorsa veloce prima di tuffarmi accanto a lui, schizzandolo intenzionalmente. Quando riemergo, lui mi sta guardando con un'espressione che è un misto di stupore e divertimento.
"Brava," dice, ridendo. "Sei brava ad ascoltarmi eh."
"Ma dai non fare così, Davide, mi hai già messo incinta! Cosa vuoi di più? " ribatto, alzando un sopracciglio.
Dopo' scoppia a ridere e cade in acqua, ed io penso solo. 10 anni fa sognavamo questo...
Dopo' rimaniamo lì, a galleggiare, le onde che ci cullano. Mi avvicino a lui, il silenzio riempito solo dal suono del mare. Mi sento libera, come se tutti i problemi fossero rimasti sulla riva. Lui mi prende per mano e mi attira più vicino, il suo sguardo che sembra cercare qualcosa di profondo nei miei occhi.
"Noemi," dice, la sua voce bassa e sincera. "Voglio che facciamo più giornate come questa. Solo noi due, senza pensieri. È.... come se fosse tutto più semplice."
"Lo faremo," prometto. "Ma ora dobbiamo fare qualcosa di più divertente. Che ne dici di un altra sfida?"
Davide inclina la testa, incuriosito. "Tipo?"
Gli indico un pedalò ormeggiato poco lontano, con una piccola scaletta che conduce a uno scivolo. "Ti sfido a prendermelo!"
Lui ride e scuote la testa. "Una sfida? Non sai con chi hai a che fare."
Dopo qualche minuto, siamo sul pedalò. Io pedalavo furiosamente mentre lui, dietro di me, fa finta di essere esausto. "Noemi, rallenta! Non tutti sono atleti olimpici!"
"Atleti olimpici? Davide! Sei tu che sei lento!" ribatto, scoppiando a ridere.
Finalmente, arriviamo a una piccola baia nascosta, dove l'acqua è calma e limpida. Davide mi sorprende immergendosi e tornando con una piccola conchiglia nella mano.
"Per te," dice, offrendola con un sorriso dolce.
"Grazie," rispondo, stringendola tra le dita. "È perfetta."
Quando torniamo a riva, il sole è ormai basso sull'orizzonte. Decidiamo di fare una passeggiata lungo la spiaggia, le nostre impronte lasciate nella sabbia morbida. Mi appoggio al suo braccio, lasciandomi guidare. La sua presenza accanto a me è un conforto che non riesco a spiegare.
"Ho fame," dice dopo un po'. "E tu?"
"Come sempre," rispondo, ridendo.
"Che ne dici di andare in quel ristorantino che abbiamo visto quando siamo arrivati?", mi chiede con quei occhi che splendono dinuovo.
Annuisco, e ci incamminiamo verso il piccolo locale con le luci soffuse che si riflettono sull'acqua. Ci sediamo a un tavolo all'aperto, sotto una pergola ricoperta di bouganville. Ordiniamo pesce fresco e un'insalata colorata, e passiamo il tempo a parlare di tutto e niente.
"È così bello vederti sorridere," dice a un certo punto, prendendomi la mano sopra il tavolo.
"Anche tu dovresti farlo più spesso," rispondo, stringendogli le dita. "Ti dona."
Il cameriere porta un dessert che decidiamo di condividere, e mentre Davide cerca di prendere l'ultimo pezzo, lo blocco con la forchetta. "Ehi! È mio!"
"Non è giusto, sei più veloce di me," si lamenta, ma c'è un lampo di divertimento nei suoi occhi.
Quando torniamo al bungalow, la notte è calata completamente. Il cielo è pieno di stelle, e ci fermiamo un momento sulla veranda a osservarle. Mi appoggio alla sua spalla, sentendo il suo respiro lento e regolare.
"Grazie per oggi," dice piano. "Avevo bisogno di questo. Di te."
"Non c'è bisogno di ringraziarmi, Davide. Siamo in questo insieme, ricordalo."
Lui si gira verso di me, prendendomi il viso tra le mani. "Lo so. E prometto che, qualsiasi cosa accada, non ti lascerò mai."
Il bacio che segue è dolce e pieno di promesse, e mentre mi stringo a lui, sento che per la prima volta da tanto tempo, siamo davvero sulla stessa lunghezza d'onda. La paura, i dubbi, tutto sembra dissolversi. In questo momento, siamo solo noi.
E va bene così.
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l'amore-- Davide Frattesi&me
Teen FictionNoemi una ragazza normale di 14 anni che va a San Siro e che pazza innamorata di Davide Frattesi, che forse ricambia? ma con dei genitori a casa e con la scuola cosa succede? ATTENZIONE CERTE PARTI contengono cose un po fragili:)) buon divertimento...