Il bar è ancora pieno di risate e chiacchiere, ma io mi sento come un fantasma che vaga tra i vivi. Appena entro, Bob mi lancia un'occhiata interrogativa, ma non ho la forza di dirgli nulla. Mi avvicino al bancone e ordino un'altra birra, anche se so che non la berrò. Ho bisogno di sembrare occupata, di non incrociare gli sguardi di nessuno.Hangman mi nota e, come sempre, non riesce a trattenere un commento.
"Ehi principessa, già tornata? Pensavo fossi andata a fare da terapista a Rooster."Lo fulmino con lo sguardo, ma non rispondo. Non ne vale la pena. Lui ride, compiaciuto, e torna a chiacchierare con Fanboy.
Bob si avvicina a me, ignorando il mio tentativo di sembrare invisibile.
"Ella," dice piano, inclinando leggermente la testa. "Tutto bene?"Lo guardo, e per un attimo sento il bisogno di dirgli tutto. Ma non posso. Non so nemmeno cosa dovrei dire. Che Bradley mi consuma? Che ogni volta che cerca di tenermi lontana, io non posso fare a meno di avvicinarmi? Che, anche se lo odio per come mi lascia sempre a metà, non riesco a smettere di desiderarlo?
"Sto bene," mento, costringendo un sorriso.
Bob non sembra convinto, ma non insiste. Mi appoggia una mano sulla spalla, come a dire che è lì per me, e poi torna dagli altri.
Cerco di distrarmi guardando la partita a biliardo, ma la mia mente è già fuori, sul molo, con Bradley. Rivivo le sue parole, il suo sguardo, quella tensione elettrica tra noi che non si è mai spezzata. Mi sento un disastro emotivo.
"Ella!" La voce di Fanboy mi richiama alla realtà. "Vieni a giocare, ci serve un'altra persona!"
Mi avvicino al tavolo da biliardo senza entusiasmo, afferrando un bastone e posizionandomi per il primo colpo. Hangman, ovviamente, non perde l'occasione di punzecchiarmi.
"Scommetto che sei distratta, principessa. Forse stai pensando a Rooster?"Sbatto il bastone sul tavolo, facendo tremare le palle da biliardo. "Hangman, ti giuro che se mi chiami ancora principessa, questo bastone finisce dove non batte il sole."
Lui alza le mani in segno di resa, ma il sorriso sulle sue labbra è implacabile. "Tranquilla, solo una battuta. Non c'è bisogno di diventare così aggressiva."
Cerco di concentrarmi sul gioco, ma è inutile. Ogni colpo che tiro sembra sbagliato, ogni risata dei ragazzi mi sembra troppo forte. Finalmente, dopo un paio di turni, decido di lasciare il bastone e tornare al bancone.
Sto pensando seriamente di andare a casa quando la porta del bar si spalanca. Bradley è tornato.
I suoi occhi cercano la stanza, e quando mi trova, il tempo sembra fermarsi. Non c'è rabbia nel suo sguardo, ma qualcosa di più profondo, qualcosa che mi fa tremare. Cammina verso di me con decisione, ignorando completamente i ragazzi che lo guardano con curiosità.
"Possiamo parlare?" chiede, la voce bassa ma intensa.
Il mio primo istinto è dirgli di no, di mandarlo al diavolo e andarmene. Ma, ovviamente, non lo faccio. Annuisco e lo seguo fuori, sentendo gli sguardi curiosi di tutti puntati sulla nostra schiena.
Una volta fuori, il silenzio ci avvolge. La notte è fresca, e il vento porta con sé l'odore salmastro del mare. Bradley si ferma a pochi passi da me, le mani infilate nelle tasche dei jeans. Per un lungo momento non dice nulla.
"Non voglio scappare," dice infine, rompendo il silenzio. "Non da te."
La sua voce è così sincera che mi disarma completamente. Mi incrocio le braccia al petto, cercando di proteggermi da quello che so arriverà. "Allora perché lo fai? Ogni volta che ti avvicini, ogni volta che penso che stiamo costruendo qualcosa, tu sparisci. Mi lasci lì, a pezzi."
Lui abbassa lo sguardo, come se le mie parole fossero un peso insopportabile. "Perché ho paura. Perché quando sono con te, Ella, tutto il resto scompare. E questo mi spaventa da morire."
Lo guardo, cercando di capire se sta dicendo la verità. C'è un dolore sincero nei suoi occhi, ma c'è anche qualcosa di più. Qualcosa che mi fa male e, allo stesso tempo, mi dà speranza.
"Non puoi continuare a fare questo, Bradley," dico, la voce rotta dall'emozione. "Non puoi continuare a tirarmi dentro per poi buttarmi fuori."
Lui fa un passo verso di me, e io resto immobile. Sento il calore del suo corpo, l'odore familiare della sua pelle. "Non voglio più farlo," sussurra. "Ma ho bisogno che tu mi dia tempo, Ella. Ho bisogno che tu mi creda."
Chiudo gli occhi, cercando di trattenere le lacrime. È così difficile fidarsi di lui, ma la verità è che non ho mai smesso di farlo.
"Non ho più molto da dare, Bradley," dico piano.
Lui annuisce, come se capisse. Poi, senza pensarci, allunga una mano e mi sfiora il viso. Il suo tocco è così delicato che mi fa venire voglia di cedere, di dimenticare tutto.
"Ti prometto che non scapperò più," dice, e nei suoi occhi vedo una determinazione che non avevo mai visto prima.
Non so se credergli, ma in quel momento decido di provarci. Perché, nonostante tutto, non riesco a immaginare un mondo senza di lui.
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My mission is you//top gun maverick
FanfictionElla "Fox" Kazansky, figlia del famoso Iceman, viene reclutata per la nuova assegnazione speciale per conto della Top Gun. Quando arriva alla base militare si ricongiunge con sue vecchie conoscenze ma una in particolare la scombussola particolarment...