THE SECOND WIFE

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Hanna

21 marzo.
La brezza fresca del primo giorno di primavera accarezzava dolcemente i vetri della finestra, mentre i raggi di sole si insinuavano nella mia stanza, dipingendo ombre dorate sulle pareti. Era il giorno del mio matrimonio. Il pensiero si ripeteva nella mia mente come un mantra, e con esso un’ondata di emozioni: felicità, ansia, e una strana, sottile inquietudine che non volevo ammettere nemmeno a me stessa.

Il pavimento di marmo freddo sotto i piedi era un contrasto con il calore che sentivo nel petto. Mi ero svegliata presto, incapace di dormire per l’eccitazione. La mia dama di compagnia, Marie, si era già affrettata a preparare tutto. I profumi di lavanda e gelsomino riempivano l’aria, un tocco floreale che mi aveva sempre calmata.

Lavorava con precisione, le sue mani sicure che intrecciavano i miei capelli in un'acconciatura elaborata. Ogni ciocca veniva sistemata con cura, ornata da perline e piccoli fiori bianchi. Mi guardavo nello specchio, incantata. Non sembravo nemmeno io. I miei capelli scendevano in morbide onde, raccolti dietro con un fermaglio a forma di rosa d'argento.

Sorrisi debolmente, mentre il cuore mi batteva forte. Poi venne il momento del vestito. Lo avevo sognato da sempre: bianco come la neve, con ricami in filo d'oro che scintillavano sotto la luce. Il corpetto stretto avvolgeva la mia figura, mentre la gonna cadeva fluida, come un fiume che si muove silenziosamente sotto la luna. Marie mi aiutò a indossarlo con delicatezza, sistemando ogni piega, ogni dettaglio.

Infine, prese il diamante. Lo teneva tra le mani come se fosse un oggetto sacro, e forse lo era davvero. Era incastonato in una collana d’argento, semplice ma potente, come una promessa che brillava più di qualsiasi altra cosa.

Mi fece indossare il diamante. Il freddo del gioiello mi sfiorò la pelle, facendomi rabbrividire per un istante. Era come se contenesse un'energia propria, come se mi osservasse e mi giudicasse. Guardai il mio riflesso nello specchio, il diamante al centro del mio petto, pulsante come un cuore.

Il giorno del mio matrimonio. Doveva essere perfetto, e lo sarebbe stato. O almeno, così mi ripetevo.

Il pensiero mi attanagliava, un’ombra oscura che si insinuava tra la gioia della giornata. E se non fossi stata all’altezza? Se il popolo non mi avesse accettata? Sapevo che Francesco mi amava, lo vedevo nei suoi occhi ogni volta che mi guardava, ma non bastava. Non sarebbe mai bastato.

I miei capelli erano sempre stati il problema. Il loro colore, quel rosso intenso come il fuoco o il sangue appena versato, era considerato un presagio di sfortuna. “La sposa dagli occhi d’ambra e dai capelli di fiamma,” avevano detto le donne del villaggio. Non era un complimento, ma un mormorio di disapprovazione.

Francesco, con il suo solito sorriso disarmante, aveva sempre sostenuto il contrario. Eppure, il popolo non pensava la stessa cosa. La loro voce era potente, un sussurro collettivo capace di insinuarsi anche nella mente più forte.

Francesco era forte, ma poteva essere influenzato.

Il mio cuore si strinse al pensiero. Mi sedetti lentamente sulla panca davanti allo specchio, il fruscio del vestito che accompagnava il movimento come un sussurro. Le mie dita si muovevano nervosamente, attorcigliando una ciocca ribelle di quei maledetti capelli.

Le mie mani tremavano, un segno di nervosismo che cercavo disperatamente di nascondere. Ogni passo verso il mio destino sembrava più pesante, ogni respiro più difficile da controllare. Sapevo cosa Francesco desiderava più di ogni altra cosa: un figlio maschio, un erede al trono, qualcuno che potesse consolidare il nostro potere. E io? Io non ero sicura di poterglielo dare. Non ero sicura di nulla.

La mia dama si avvicinò, spezzando il flusso oscuro dei miei pensieri. «sua signoria illustrissima, è ora,» disse con tono dolce, ma deciso. Annuii, alzandomi lentamente dalla panca. Le gambe mi sembravano fatte di marmo, rigide e pesanti. Lei mi porse il mazzo di fiori rosa, un dettaglio delicato e quasi fuori posto in quella giornata così piena di ombre.

Francy- la maledizione dell'imperatrice Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora