Capitolo 82: Tocca a Kris

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Capitolo 82:

Marzo porta con sé il primo tepore della primavera, e ogni mattina mi sveglio con una strana sensazione di meraviglia. È un segreto che porto dentro di me, un piccolo miracolo che cresce giorno dopo giorno. Davide e io abbiamo deciso di aspettare prima di dirlo a qualcuno, eppure ogni tanto mi sorprendo a passarmi una mano sul ventre, un gesto istintivo che mi riempie di una calma che non avevo mai conosciuto.

Abbiamo trascorso questo mese come se fosse un periodo sospeso, fatto di piccoli gesti e momenti che sono solo nostri. Le serate passate sul divano, le passeggiate al parco con l'aria fresca che mi schiarisce i pensieri, le colazioni lente nei fine settimana: ogni cosa sembra avere un peso diverso, più intenso. Davide è sempre attento, forse anche troppo. Quando mi vede stanca, mi obbliga a riposare, e ogni tanto lo colgo a guardarmi con un sorriso che non riesce a nascondere.

"Oggi sei più bella del solito," mi diceva ieri mentre mi aiutava a scegliere un vestito per uscire. Ho riso, dandogli un leggero colpetto sulla spalla, ma dentro di me quelle parole risuonavano, rendendo tutto più reale.

La parte più difficile è stata mantenere il segreto. I miei genitori, sempre così attenti, sembrano notare qualcosa, ma li tranquillizzo con scuse. Al lavoro, mi sono data il permesso di delegare di più, pur continuando a fare il mio dovere. Davide, invece, sembra divertirsi a giocare a fare lo spavaldo con Kris, il nostro migliore amico. Lo ha invitato a cena stasera, e insieme abbiamo deciso che sarà il primo a sapere del bambino.

Quando Kris arriva, è il solito vulcano di energia. Appena entro apre le braccia per un abbraccio enorme, mentre la sua voce squillante riempie l'appartamento.

"Ah, finalmente! Era ora che mi invitaste! Stavo per venire con un megafono sotto il balcone per ricordarvi che esisto!" esclama ridendo.

Davide ride e lo spinge scherzosamente verso il divano. 

Preparo la tavola mentre loro chiacchierano, e mi unisco a loro per cena. È tutto molto rilassato, come sempre con Kris. Parliamo di tutto: calcio, lavoro, persino gossip inutili che ci fanno ridere.

Poi, alla fine della cena, Davide e io ci scambiamo uno sguardo. È il momento. Posiamo le posate e Kris ci guarda curioso.

"Ok, che c'è? Mi state guardando come se stessi per ricevere un Oscar," dice con un tono scherzoso.

Respiro profondamente e prendo la mano di Davide. "Kris.... volevamo dirti una cosa importante."

Lui si ferma, posando il bicchiere sul tavolo, improvvisamente serio. "Cosa? Mi state spaventando."

Davide sorride, prendendo il comando. "Noemi è incinta di un mese. Aspettiamo un bambino."

Per un momento Kris resta immobile, poi gli occhi si spalancano e un sorriso enorme gli si dipinge sul volto. "Oh mio Dio! Ma... ma siete seri? Un bambino?! Questo è incredibile!"

Ci abbraccia forte, "Non ci credo! Noemi, sarai una mamma fantastica! E tu, Davide... beh, spero che tu non rovini tutto con la tua solita testardaggine!"

Rido, emozionata e sollevata. Kris si allontana per guardarci entrambi. "Aspettate, aspettate... ma quando è successo? Dove? No, anzi, non ditemelo, o forse sì! Voglio sapere ogni dettaglio!"

Davide scuote la testa, ridendo. "Non ti basta sapere che accadrà tra otto mesi?"

"No, amico mio. Questo è uno di quei momenti in cui i dettagli sono fondamentali! Lasciami almeno fantasticare sulle vostre notti romantiche."

"Kris!" lo rimprovero ridendo, il viso che mi si scalda. "Non sei mai cambiato."

"Mai!" risponde con orgoglio. "Ma seriamente, sono così felice per voi. Questo bambino sarà il più amato del mondo, soprattutto da me, lo zio migliore e più fico che possa esistere."

Lo guardo con un sorriso, il cuore leggero. So che sarà sempre dalla nostra parte, e in quel momento, seduti lì insieme, sento che abbiamo fatto il passo giusto.

La serata si conclude con un'allegria che riempie ogni angolo dell'appartamento. Kris, dopo aver proclamato il suo futuro ruolo di "zio migliore di sempre", si lascia andare a storie divertenti del passato, alcune così assurde che Davide e io ci ritroviamo a ridere fino alle lacrime.

Sul divano, con il tempo che sembra essersi fermato, l'atmosfera si fa più intima. Kris, sempre rumoroso e carico di energia, si sporge verso di me con uno sguardo che per un attimo si fa serio.

"Lo sai, Noemi," dice, abbassando la voce come se volesse che quelle parole fossero solo per me. "Non ho mai visto Davide così felice. Tu lo rendi migliore. Questo bambino... beh, è la cosa più bella che potesse capitargli."

Mi stringo nelle spalle, improvvisamente colpita dalla sincerità delle sue parole. "Spero di farcela," rispondo piano, e Kris mi scuote la spalla con un sorriso grande quanto il suo cuore.

"Farai molto di più che farcela. E se serve una babysitter, ricordatevi di me... anche se probabilmente finiremo tutti a mangiare pizza sul pavimento."

Davide ride e lo prende bonariamente in giro. "Pizza? È così che pensi di crescere nostro figlio?"

"Assolutamente!" esclama Kris, alzando le mani in segno di resa. "Pizza, film Disney e un sacco di risate. Questo bambino mi adorerà."

La risata collettiva sembra dissolvere ogni preoccupazione. Alla fine, il vino, le chiacchiere e le emozioni della serata prendono il sopravvento. Ci ritroviamo tutti e tre addormentati sul divano, stretti in quella complicità che ci lega da anni. È una scena che potrebbe sembrare banale, ma per me racchiude tutta la bellezza di un'amicizia che si è evoluta, trasformata e nonostante tutto rimasta autentica.

Nel cuore della notte, mi sveglio di soprassalto. Una nausea improvvisa mi travolge, e senza pensarci mi alzo dal divano, cercando di non svegliare Davide e Kris. I loro respiri lenti sono un sottofondo rassicurante, ma il mio corpo ha deciso di ribellarsi. Corro verso il bagno, sentendo che non c'è tempo da perdere.

Mi piego sul lavabo, cercando di controllare il senso di vertigine, ma è inutile. Vomito, sentendo ogni fibra del mio corpo contrarsi, come se volesse liberarsi di tutto ciò che ho dentro. Le lacrime mi riempiono gli occhi, non tanto per il dolore, quanto per la vulnerabilità del momento. Questo bambino sta già cambiando ogni cosa di me, e non posso fare a meno di sentirmi sopraffatta.

Davide appare sulla porta poco dopo, i capelli spettinati e lo sguardo assonnato, ma pieno di preoccupazione. "Noemi, tutto bene?" chiede, avvicinandosi rapidamente.

Faccio un cenno con la mano, cercando di rassicurarlo. "Solo nausea.... è normale, credo." La mia voce è debole, ma cerco di sorridere per non farlo agitare.

Lui non sembra convinto. Mi passa una mano sulla schiena, il suo tocco è leggero, quasi timoroso, come se temesse di farmi male. "Dovremmo chiamare il medico? Vuoi qualcosa?"

Scuoto la testa, appoggiandomi al bordo del lavandino per ritrovare l'equilibrio. "No, davvero, sto bene. È normale. Fa parte di tutto questo, no?" La mia voce cerca di essere rassicurante, ma dentro sento un turbine di emozioni che non riesco a mettere a fuoco.

Davide mi osserva per un attimo, poi si china verso di me, mettendomi una mano sotto il mento per costringermi a guardarlo negli occhi. "Senti, se c'è qualcosa che non va, me lo dici, ok? Non sei sola in questo." Adoro quando mette la sua mano sotto il mio mento cosi lo guardo.

Le sue parole mi colpiscono più di quanto avrei immaginato. Lo guardo, il viso segnato dalla stanchezza ma illuminato da una determinazione che mi fa sentire al sicuro. Annuisco, lasciando che il peso del momento si sciolga nel suo abbraccio.

Dopo qualche minuto, mi accompagna a letto, insistendo per restare sveglio finché non mi addormento. Lo sento accarezzarmi i capelli, il suo respiro che si sincronizza con il mio, e per un attimo, tutto il mondo sembra così semplice, così giusto.

Mentre chiudo gli occhi, sento una voce bassa e delicata. "Ti amo, Noemi. E amerò questo bambino più di ogni altra cosa."

Non rispondo, perché il sonno mi sta già trascinando via. Ma dentro di me, una calma profonda mi avvolge. Qualunque cosa accada, so che non sono sola.

l'amore-- Davide Frattesi&meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora