Capitolo 90
Il viaggio verso la Svizzera è stato tranquillo, un momento raro di pace per me e Davide, lontano dal caos di Milano e dalle luci della ribalta. Attraverso il finestrino, osservo le montagne e le distese di prati che sembrano non finire mai. Sento il cuore stringersi al pensiero di rivedere i miei genitori.
Non è mai stato semplice con loro, e questa visita, con una gravidanza da annunciare, non renderà le cose più facili. Loro lo sanno ma non abbiamo mai parlato faccia a faccia di questo.
Davide stringe la mia mano mentre parcheggia l'auto davanti all blocco dove sono cresciuta. Un tempo era il mio rifugio da piccola, ma beh quando ho conosciuto Davide e qua era diventato solo un posto di sofferenza.
Quando entriamo, mia madre ci accoglie con un sorriso contenuto, quello di chi cerca di sembrare caloroso, ma non riesce del tutto. Mio padre si alza dal divano, rigido come una statua, e ci saluta con una stretta di mano formale."Benvenuti," dice mia madre, con uno sguardo che si posa subito sul mio pancione. Non c'è gioia nei suoi occhi, solo una lieve ruga di preoccupazione che si forma sulla fronte.
"Accomodatevi. Ho preparato qualcosa da mangiare."Ci sediamo nel soggiorno, ma l'aria è tesa, quasi palpabile. La conversazione si riduce a banalità: il viaggio, il lavoro di Davide, il tempo. Evitano con cura di menzionare la gravidanza, come se ignorarla potesse cancellarla.
Finalmente, mia madre rompe il silenzio. "Noemi, sei così giovane," dice, la sua voce è un misto di preoccupazione e rimprovero. "A 25 anni hai ancora tutta la vita davanti. Una gravidanza... cambierà tutto. Sei sicura che sia quello che vuoi?"Il mio cuore si stringe. Davide mi lancia un'occhiata protettiva, ma non interviene, lasciandomi affrontare i miei genitori da sola.
"Sì, mamma, è quello che voglio. Io e Davide siamo pronti a questa responsabilità," rispondo, cercando di mantenere la calma.Mio padre scuote la testa. "La responsabilità? È facile dirlo ora. Ma crescere un bambino richiede sacrifici. E la tua carriera? Hai pensato a cosa dovrai rinunciare?"
"Siamo pronti a fare sacrifici," interviene finalmente Davide, con una voce calma ma ferma. "Noemi è una donna straordinaria, e so che sarà una madre incredibile. Questa bambina è già amata, e faremo tutto il necessario per darle una vita felice."
La sua sicurezza sembra disarmare un po' i miei genitori, ma non del tutto. Il resto della conversazione si trascina in un'atmosfera tesa, finché Isabel, mia sorella di 19 anni, non fa irruzione nella stanza."Un nipote! Finalmente una buona notizia in questa casa!" esclama con un sorriso radioso. Si avvicina a me e mi abbraccia con entusiasmo.
"Sarò la zia migliore del mondo, promesso!"La sua gioia è contagiosa, ed è come una boccata d'aria fresca in mezzo alla tensione. Isabel inizia a fare mille domande, dal nome che abbiamo scelto al colore della cameretta, e per un momento, il peso dell'approvazione dei miei genitori sembra meno opprimente.
Quando lasciamo l'appartamento dei miei genitori, il silenzio riempie l'auto. Davide guida tranquillo, ma so che sta trattenendo qualcosa. Non posso biasimarlo. I miei genitori non sono stati esattamente accoglienti."Mi dispiace," dico finalmente, rompendo il silenzio. "So che non è stato facile per te. Non avrebbero dovuto comportarsi così."
Davide mi lancia uno sguardo rapido, poi torna a concentrarsi sulla strada. "Non devi scusarti per loro, Noemi. Capisco che siano preoccupati. È normale per i genitori."
"Ma non è giusto," insisto, sentendo le lacrime salire. "Avrebbero dovuto essere felici per noi, non giudicarci."Lui accosta l'auto e si gira verso di me. "Ehi, guardami." Mi prende il viso tra le mani, i suoi occhi pieni di dolcezza. "Non importa cosa pensano i tuoi genitori. L'unica cosa che conta è ciò che proviamo noi. Stiamo costruendo una famiglia, Noemi. Una famiglia che sarà piena di amore, non importa chi ci sostiene o meno."
Le sue parole mi toccano profondamente, e mi getto tra le sue braccia. "Grazie," mormoro contro il suo petto. "Grazie per essere sempre dalla mia parte."Riprendiamo il viaggio, e mentre la casa dei miei genitori si allontana nello specchietto retrovisore, sento il peso delle loro parole dissolversi un po'.
Dopo la lunga giornata a casa dei miei genitori, decidiamo di continuare il nostro viaggio verso casa di Davide. La luce del tramonto colora il cielo di sfumature dorate e rosate, una bellezza che sembra contrastare con il groviglio di emozioni che mi porto dentro. Il pensiero di incontrare la sua famiglia, così diversa dalla mia, mi solleva e mi agita allo stesso tempo.
Arriviamo davanti a la casa dei genitori che sta vicino a Milano per quando vogliono stare qua senno' stanno a Roma.Non appena parcheggiamo, la porta si apre e Chiara, la sorella gemella di Luca, ci corre incontro con un sorriso radioso.
"Noemi! Davide!" esclama, stringendomi in un abbraccio caloroso. "È fantastico vedervi. Non vedevamo l'ora che arrivaste."
La sua energia è contagiosa, e il peso della giornata inizia a sciogliersi. Entriamo in casa, dove il profumo di spezie e arrosto riempie l'aria. La madre di Davide, una donna elegante ma con uno sguardo dolce, ci accoglie con un sorriso genuino.
"Benvenuti, ragazzi. Finalmente possiamo festeggiare questa bella notizia!" dice, abbracciandomi con calore. "Noemi, sei radiosa. Come ti senti?"
Mi sento subito a mio agio, circondata da una famiglia che sembra l'opposto della mia. La loro accoglienza è sincera, e non c'è traccia di giudizio nei loro occhi, solo gioia.
Mentre ci sediamo a tavola, noto Luca che mi osserva con curiosità. Ha lo stesso sorriso di Chiara, ma con un tocco di malizia che lo rende irresistibilmente simpatico. "Allora, Noemi," dice, con un tono scherzoso, "sei pronta a gestire un bambino e questo qui?" Indicando Davide con un cenno del capo.
Chiara gli lancia un'occhiata di rimprovero. "Smettila di provocare, Luca. Siamo qui per festeggiare, non per prendere in giro."
Rido, sentendomi finalmente a mio agio. "Credo di poter gestire entrambi," rispondo, lanciando a Davide uno sguardo complice.
Durante la cena, la conversazione fluisce leggera. I genitori di Davide parlano di aneddoti della sua infanzia, Chiara e Luca raccontano storie divertenti che ci fanno ridere fino alle lacrime. È un ambiente così diverso da quello della mia famiglia, e per la prima volta mi sento parte di qualcosa di più grande, un nucleo che mi accoglie senza riserve.
Dopo cena, ci spostiamo in soggiorno. Chiara mi prende sottobraccio e mi porta fuori in giardino, dove le luci soffuse illuminano il prato. "Sai," dice, con un tono più serio, "Davide non è mai stato così felice come da quando sta con te. Non so cosa abbiate passato, ma qualunque cosa sia, siete qui ora. E questo conta."
Le sue parole mi toccano profondamente, e non riesco a trattenere un sorriso. "Grazie, Chiara. Davide è tutto per me, e farò di tutto per renderlo felice."
Rientriamo e troviamo Davide e Luca impegnati in una partita a carte, con il padre che osserva divertito. La serata si conclude con risate e storie, e quando verso le 23 risaliamo in macchina e Davide mi avvolge con le sue braccia. "La mia famiglia ti adora," sussurra.
"È impossibile non adorarli," rispondo, accarezzandogli il viso. "Davide, grazie per avermi portata qui. Mi hai mostrato un lato della vita che non conoscevo, un lato che voglio proteggere a ogni costo." Diciamo gli ho visti naturalmente in questi anni ma adesso incinta è diverso naturalmente.
Lui mi bacia dolcemente, e in quel momento tutto sembra perfetto. Non importa cosa ci aspetta domani, so che possiamo affrontarlo insieme.
STAI LEGGENDO
l'amore-- Davide Frattesi&me
Teen FictionNoemi una ragazza normale di 14 anni che va a San Siro e che pazza innamorata di Davide Frattesi, che forse ricambia? ma con dei genitori a casa e con la scuola cosa succede? ATTENZIONE CERTE PARTI contengono cose un po fragili:)) buon divertimento...