Capitolo 18

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Che cosa avranno pensato le persone che hanno visto il telegiornale e mi conoscono quando hanno visto quelle immagini? Certo, Timothèe non aveva fatto il mio cognome in diretta nazionale ma le foto mostrate lasciavano pochi dubbi all'immaginazione sia per quanto riguarda la mia identità e sia per quanto riguarda casa mia. Ho impresso nella mente la foto che ci ritrae sull'uscio, abbracciati, la prima sera che siamo usciti.

Riflettendoci, mi chiedo se Timothèe davvero non avesse mai pensato, nemmeno per un secondo, di parlarmene. Di dirmi la verità. Mercoledì sera, dopo la partita a calcetto, quando mi ha riaccompagnato era serio, silenzioso ed io avevo attribuito quel silenzio alle gelosia verso il mio lavoro da ballerina.

E se invece avesse cercato per tutto il tempo il coraggio di parlarmi, ben a conoscenza che l'intervista sarebbe andata in onda il giorno successivo?

Mi chiedo continuamente, se tutto questo possa essermi accaduto sotto il naso e non essermene accorta nonostante attorno a noi ci fossero sempre stati dei giornalisti pronti a scattare ogni fotogramma dei nostri momenti insieme. E soprattutto mi chiedo come possa essere sfuggito a Vanessa che per prima lo aveva cercato sui social per presentarmelo. Se era già così famoso, digitando il suo nome su qualsiasi sito sarebbe venuta fuori la sua vera identità.

E se Vanessa avesse partecipato al piano? Se avessero corrotto anche lei?

Mi sto facendo mangiare dalle teorie complottiste di questa gente che ora mio malgrado mi circonda. Mi stanno portando a dubitare di chiunque io abbia avuto accanto per tutto questo tempo, e non riesco a non pensare che questo potrebbe essere parte del loro piano.

Per la prima volta, nella mia vita, sento di non avere scelta, di non poter prendere una decisione, e questa cosa mi sta logorando il fegato.

Timothèe è seduto sul mio divano, mentre raccoglie i pezzi del contratto stracciati a terra. Sembra stracciato anche lui, ma tuttavia il suo mestiere è fare l'attore e quando me ne ricordo smetto di provare compassione per quella scena.

Garie rientra mentre sono in camera e mi affretto a deglutire una tachipirina per il mal di testa e un tranquillante per aiutarmi a gestire la situazione e gli attacchi di panico

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Garie rientra mentre sono in camera e mi affretto a deglutire una tachipirina per il mal di testa e un tranquillante per aiutarmi a gestire la situazione e gli attacchi di panico. Ci rifletto solo un istante dopo di essere a stomaco vuoto e di rischiare di stare peggio.

-Emily, signor Timothèe, la macchina è in garage ad attendervi. Vi prego di seguirmi.-

Timothèe si alza senza esitare anche solo un secondo, andando ad appoggiare i brandelli di contratto sul tavolo di casa mia, mentre io rimango impietrita nel corridoio.

-Per... per andare dove?-

-Non posso rispondere alle sue domande, Emily. Il mio compito è solo proteggerla.-

-No, io rimango qui.- sentenzio voltandomi pronta a rinchiudermi in camera mia, ma la voce del giovane ragazzo mi precede.

-Andiamo a casa mia, Emily. Qui non sei al sicuro...-

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Neve - con Timothèe ChalametDove le storie prendono vita. Scoprilo ora