ANNA
Il sole era caldo.
L'aria appiccicosa.
E tutto era pervaso da un odore di spezie.
Ignotus.
Era lì che si trovava in quel momento.
In una città di cui non conosceva nemmeno l'esistenza fino a qualche giorno prima.
Era affacciata al balcone della camera della taverna dove lei e la ciurma di Olimpio alloggiavano a godersi l'odore e il caldo della libertà e rifletteva.
Rifletteva su quello che aveva fatto, che aveva scoperto, su come si sentiva ed era stato tutto così veloce così confusionario che non sapeva da dove iniziare a farsi domande e darsi risposte.
Dopotutto la sua vita era stata sempre così monotona che non c'era mai stato il bisogno impellente di fermarsi a pensare anzi semmai era tutto il contrario.
E ora..
Era in una città straniera, sull'altra sponda del mare a farsi accarezzare dai baci del vento e a sorridere come una scema.
Era quasi morta.
E era felicissima.
E per quanto fosse poco invitante non poteva non pensare a quanto fosse stat stupida a pensare di poter vivere per sempre a Valor....
Non che non avesse mai fantasticato di essere soggetto di un'altra vita e di un diverso destino ma...ora che era reale era completamente diverso.
Non aveva paura.
Aveva solo fede.
Aveva una strada davanti a sé.
Doveva trovare Aria.
Ma a volte non poteva fare a meno di chiedersi il perché.
Non aveva idea di dove fosse o di cosa le avrebbe detto quando e se la avrebbe trovata, ma qualcosa nel suo cuore le diceva che doveva continuare a seguire la strada tracciatagli dal destino a cui non era mai stata grata, solo indifferente.
Ma era cambiato così tanto, erano passate settimane...
E la voce delle sirene...
Il monito che le avevano rivolto.
"sorella e nemica..."
"sorella e nemica..."
Quelle parole continuavano a frullare nella sua testa nel tentativo di dargli un senso, di dargli un significato...
"immersa in acque più buie delle nostre...
metaforicamente o meno questa parte la capiva.
Era stata immersa in acque molto buie di chiunque altro per tutta la sua vita...almeno fino a quel momento.
"il tuo spirito sussurra di cose peggiori della morte..."
Questo invece ancora non lo aveva capito.
Possibile che la sua anima fosse così oscura da superare quella della morte?
Possibile che in lei risiedesse qualcosa di così tenebroso, così temibile che persino le predatrici dei mari avevano preferito fare dietrofront trovandocisi davanti?
"portarti via con noi sarebbe più un regalo che una punizione".
È così finiva quell'insieme di frasi senza senso.
Il loro canto era rimasto impresso nella sua mente e per quante volte ripercorresse e smontasse quella cantilena e presagio per dargli un senso, si trovava solo più confusa.
Ma dopotutto fino a qualche giorno prima non sapeva nemmeno che le sirene esistessero e tantomeno la magia, che era rimasta una speranza assopita nei meandri del suo cuore.
Ma non poté finire di arrovellarsi nei suoi pensieri che una presenza luminosa comparve alla sue spalle.
Olimpio era lì.
Non sapeva perché ma riusciva sempre a riconoscere il suo arrivo, o dove si trovava in una stanza affollata, era come una calamita da cui si sentiva inevitabilmente attratta.
Da quando erano attraccati e si erano fermati a quella taverna avevano parlato molto.
In realtà aveva parlato molto con tutta la ciurma che sembrava non aver più così tanta paura di...del suo aspetto, e aveva la vaga impressione che ci fosse lo zampino di Olimpio.
Ma non aveva chiesto.
Era così bello avere finalmente qualcuno con cui parlare, con cui condividere i pasti e con cui progettare avventure.
E quella città...
Ignotus non era segnata sulla mappa.
Da quello che Olimpio le aveva detto era uno dei pochi porti sicuri rimasti ed erano stati fortunati ad essere arrivati lì.
Era una città fantasma.
Solo chi faceva parte della "Cerchia" o almeno così si facevano chiamare i normali che combattevano per i diritti dei senz'anima, sapeva la sua esatta posizione o addirittura la sua esistenza.
Era un posto meraviglioso.
Poteva sentirsi sicura di uscire e nessuno sembrava evitarla anzi, molto spesso le persone la fermavano per chiederle indicazioni( cosa per la quale non era molto utile) e i venditori dei mercatini le offrivano sempre assaggi di spezie e altri cibi strani.
Si sentiva integrata e accettata.
Non sarebbe stato un brutto posto dove restare...
Ma il giorno dopo sarebbero partiti alla volta di "Fragmenta" dove Olimpio e i suoi dovevano portare un carico di alimenti e lei seppur a malincuore sentiva quel breve brivido lungo la spina dorsale che accompagna l'inizio di una nuova avventura.
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GLI ASSENTI (Soulless chronicles)
Fantasía"Il tuo riflesso allo specchio è il tuo più grande nemico". La città di Valor è governata da un rigido ordine. 5 sensi per 5 ale. Li chiamano i senz'anima, persone private di uno dei 5 sensi fondamentali. E poi ci sono loro, i normali. Aria è una r...