il cristo apocalittico.

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Ci troviamo fra il 1277-1283.
Per mia convenzione, cambierò il nome di Gerard in Gerabue(poiché l'artista che ha creato il Cristo apocalittico é Cimabue) e il nome di Frank sarà Franco da Bellavilla, mi sono dovuta adattare al linguaggio del tempo e questo vi sembrerà comico.

Gerabue indossava una cuffietta alla Dante Alighieri, con un lungo abito lungo e grigio.
Portava capelli neri come l'inchiostro, lunghi fino alla base del collo, coperti dalla suddetta cuffia di cui prima scrivevo.

Franco da Bellavilla era seduto in terra, stava morsicando una mela.
"Lei non dovrebbe darmi un aiuto?" Chiese Gerabue dall'alto di una scala fermandosi un attimo per riposarsi.
"No, sta procendendo meravigliosamente" disse semplice Franco da Bellavilla gettando il torsolo di mela dal finestrone aperto.
"Lei non conosce educazione, se lo lasci dire"
"E come mai mi dice questo?"
"Non si dovrebbe buttar la spazzatura in codesto mal modo"
"La mangerann i cani, non si preoccupi, Gerabue"
"Santa Benedettina, aiutami tu"
"Quante storie, Gerabue. E non mi dar del lei, per cortesia"
"Eh no!Io sono cortesissimo e le dò del Lei apposta, lei faccia quel che le pare giusto, invece"
Detto questo, Gerabue dette delle sfumature rossicce e nerastre allo sfondo dell'affresco intingendo il pennellino.
Gerabue era irritato dall'irriverenza di quel ragazzino ma ne era anche parecchio intrigato, ma questo non lo ammise assolutamente a sè stesso nè ad altri.
Franco da Bellavilla salì sul trabattello(la scala), lentamente, raggiungendo Gerabue.
"Ma cosa fa?!Non vede che fa oscillare tutto il mio materiale?"
Franco non disse una parola ma di scatto prese il viso di Gerabue fra le mani e premette le labbra sulle sue in modo istintivo e irragionevole, e dapprima Gerabue tentò di scostarsi da Franco, ma egli adesso lo teneva stretto per il bacino.
Una gamba del trabattello, con tutti quei movimenti bruschi, cedette.
Sì sentì uno schianto e dei lamenti da parte di Gerabue.
Franco, seppure fosse finito a gambe all'aria, strisciò accanto a Gerabue e prendendo il suo labbro inferiore fra i denti, lo stuzzicò per bene facendolo eccitare in maniera oscena.
A Gerabue intanto ribolliva il sangue ovunque, nelle orecchie, nel cuore e specialmente nel basso ventre.
Sapeva benissimo che due uomini non potevano giacere insieme e che fosse peccato mortale.
Ma Dio benedetto.
Quel ragazzino ci sapeva fare.

Dio mi perdoni per la mia lussuria.

Sentiva le mani di Franco ovunque.
Adesso sulla schiena, adesso fra le cosce.
Ma che bella sensazion-
"Ti piace, vero?" chiese sussurrando Franco.
"Mh....Mh...Ah..a-ah" mugolò di piacere, estastiato dal lavoro di mano che Franco gli stava gentilmente facendo.
Da quanto Gerabue non compiva atti impuri quando gli pareva e piaceva?
Da quando il prete di paese a nove anni gli disse che era peccato.
E lui, povero uomo di religione, lo faceva solo in caso di necessità estrema.
E questa occasione, Gerabue, furbamente, la catalogò nelle situazioni di estrema necessità e se ne infischiò bellamente di Dio e di tutti i santi.

Franco aveva già infilato la mano nella biancheria di Gerabue e lo stava sollazzando con gran divertimento.
Come se lo facesse sempre e come se fosse normale star con un uomo.(avviso: sto scrivendo con la mentalità del tempo, io, come avete visto, considero normale che due uomini vadano a letto insieme, lo scrivo solo per avviso, eh)
Gerabue si coprì la bocca con entrambe le mani e muovendo il bacino a ritmo di Franco, si godette finalmente il suo primo orgasmo violento e senza freni.
Gerabue aveva le mutande calate fino alle ginocchia, la cuffia gli era cascata, era a gambe vergognosamente aperte e stava ansimando forte per il preludio di emozioni che stava provando: piacere, vergogna, pentimento.
Era in uno stato pietoso.
Franco gli montò sopra e appoggiando le sue mani ai lati della testa propose di slancio"Perché non scappiamo in Francia?Io vado a prostituirmi in qualche bordello e tu fai l'artista di strada, guadagnamo qualche spicciolo, viviamo in una mansarda a poco prezzo e nel tempo libero facciamo queste cose che a te sono tanto piaciute"
"Mi piacerebbe...Davvero, ma venticinque anni dove posso fuggire con un ragazzino irriverente e tentatore?!Se vivessimo insieme penserei solo a stare a letto con te da mattino a sera e dalla sera alla mattina, quando dipingerei penserei solo alle tue labbra così fresche e fini"
"Fa di me la tua musa, allora"
"No, venderei quadri di un ragazzo di cui qualche sconosciuto potrebbe innamorarsi, ed io sono molto possessivo, sai"
"Mi farei possedere molto volentieri da te, mh?"
"E allora cosa aspettiamo?"
"Mh, sei impaziente..."
Detto questo, Franco prese a baciare la pancia nuda di Gerabue con dolcezza.
"Mi solletichi lo stomacoooo" esclamò ridendo a tutto spiano Gerabue scosso da parecchi brividi di piacere quando Franco scese più in basso, verso la sua intimità.

Gerabue chiuse gli occhi e con la bocca aperta in un gemito muto, si godette quello spettacolo di Franco da Bella villa, facendosi investire appieno dalle emozioni.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 28, 2015 ⏰

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