La sveglia nella camera di Harry Styles aveva incominciato a suonare da un bel quarto d'ora senza che nessuno la spegnesse. Tra qualche minuto il riccio si sarebbe maledetto per non essersi alzato appena aveva incominciato a suonare, ma in quel momento era abbastanza impegnato.
Il suono continuo della sveglia fungeva da sottofondo agli ansimi che si diffondevano nella piccola stanza, ai suoni schifosamente belli che si udivano ogni qualvolta le pelli si incontravano e fungeva da sottofondo ai cigolii del letto che da un momento all'altro, pensava il riccio, potesse rompersi.
Harry si sentiva fottutamente bene in quel momento. Amava la sensazione di pienezza ogni volta che qualcuno lo faceva suo. Il dolore iniziale che si trasformava in piacere. L'essere sbattuto da un ragazzo così forte da dimenticarsi il suo nome. E infine amava venire dopo una sana scopata. Sentirsi sporco, umido, appiccicoso.
Ci aveva riflettuto molte volte ammettendo a se stesso di essere malato di sesso. Ovvero, non riusciva a non praticare questo sport a lungo tempo.Con un'ultima spinta alla sua prostata il moro si riversò dentro il riccio e quest'ultimo venne nella sua mano. Conosceva troppo bene la sensazione del liquido che gli scorreva tra le cosce, lo faceva rilassare e nello stesso tempo diffondeva serenità.
Dopo circa due minuti per riprendersi il moro si alza dal letto gettando il preservativo usato.
Kevin, forse era questo il suo nome, ma sinceramente Harry non se lo ricordava. Sapeva solo che la sera precedente si era presentato in un pub e lo aveva incontrato passandoci la notte assieme. Nessun'emozione, solo sesso e basta."vado a farmi una doccia" annuncia il moro dirigendosi verso la porta che avrebbe dovuto condurre al bagno.
Harry sorrise prima di parlare "scherzi? L'acqua costa" e dirigersi al bagno per incominciare una lunga doccia. Sicuramente sarebbe arrivato tardi a scuola.
Alla fine della doccia il moro era scomparso dalla stanza e così anche i suoi vestiti. E Harry era contento, così non avrebbe dovuto dargli spiegazioni sul perché preferisse non passare tanto tempo con i ragazzi che lo scopano. Perché lui si lasciava scopare e basta, non ha mai provato nulla che si potesse avvicinare all'amore.
Con circa dieci minuti di ritardo arrivò a scuola correndo come un matto. Poteva essere un ragazzo molto facile, che faceva sesso quasi ogni notte ma alla sua carriera ci teneva o meglio, cercava di andare al meglio a scuola. Voti alti e nessuna nota comportamentale. Il ragazzo perfetto insomma, ma non veniva considerato un nerd. A scuola correva la voce che si facesse sbattere ogni giorno ma nessuno aveva mai osato chiamarlo troia o altri sinonimi.
Perché Harry era bello, era fottutamente bello, era un angelo. E lui sapeva che con questa bellezza avrebbe messo a tacere tutti perché per quanto un ragazzo possa essere etero il riccio riusciva sempre a farlo cadere ai suoi piedi. Era manipolatore, nel senso buono: cosa ci può essere di male in una scopata. Attirava a se tutti i ragazzi che lo circondavano manco fosse la prostituta più rinomata della città.
"scusi il ritardo professoressa Smith" e quando entrava nella sua aula era come se tutti gli studenti ne rimanessero estasiati. Anche con la sua preoccupazione nell'aver fatto tardi.
"non preoccuparti Harry, va a sederti al tuo posto" e il riccio così fece sedendosi all'ultimo banco da solo affacciato alla finestra. Non che nessuno volesse sedersi vicino a lui, anzi.. Ma durante le ore scolastiche voleva estraniarsi dalla sua realtà e capirne qualcosa. Per questo poggiava sempre la sua borsa sulla sedia affianco. Ma quel giorno cambiò qualcosa..
D'un tratto la porta dell'aula si spalancò provocando un rumore che fece girare tutti gli studenti.
"mi scusi?" la professoressa si gira verso il ragazzo con un sopracciglio alzato.
"mi sa che ho sbagliato aula" sta per girarsi quando..
"lei deve essere Lewis Tomlinson?"
"è Louis"
"bene, allora non ha sbagliato affatto aula, ma sa che ore sono?!" la professoressa si alza spostando la sedia bruscamente all'indietro.
"no, è che non amo molto gli orologi però se mi permette posso prendere il cell-" la prof. Smith chiude gli occhi per far passare la furia del momento.
"sono le otto e venti"
"oh" pronuncia il ragazzo prima di farsi spazio tra i banchi per cercare un posto libero e voltandosi quando sente il rumore di una borsa caduta a terra affianco a un ragazzo riccio. Eppure avrebbe giurato di aver visto proprio quel ragazzo a buttarla sul pavimento.
"e sa che le lezioni iniziano alle otto in punto?" domanda sempre la professoressa dopo che il ragazzo si è seduto affianco ad Harry.
"certo!" esclama spavaldo il liscio mentre il riccio si leccava le labbra osservandolo. Sarebbe stato una sua preda.
I nervi della prof. Smith sembrarono calmarsi dopo un po'..
"bene, le metterò un ritardo che di sicuro non è un buon partito per la sua condotta dato che è il primo giorno di scuola, spero si troverà bene in questa scuola Lewis" e quest'ultimo fece una smorfia pensando che la donna avesse sbagliato il suo nome di nuovo di proposito. Un inizio dell'anno spettacolare, pensò.
Diciamo che questo era lo stesso pensiero di Harry, ma meno ironico. Aveva osservato il ragazzo per tutte le lezioni pensando anche di passare come un maniaco ma poco importava, tanto chi poteva resistere alla sua bellezza.
No, diciamocelo.. Il riccio stava avendo non poche difficoltà con il nuovo ragazzo, gli piaceva fisicamente ma sembrava non cascasse a nessuno dei suoi richiami. Come mettere le gambe accavallate, presentarsi, scuotere i capelli, mordersi le labbra, sfiorarlo per sbaglio, raccogliere la penna caduta improvvisamente a terra. Niente, niente di niente. La cosa che più faceva incazzare Harry era che non prestasse neanche attenzione alla lezione. Cosa c'era di meglio nel guardare cosa aveva affianco. No! Invece deve scarabocchiare su un foglio! Pensa il riccio ormai esasperato. Poi gli venne un' idea..
Ormai tutti sapevano che sapeva fare pompini da sogno o meglio tutti gli facevano complimenti sulle sue labbra da pompino. Quindi quale modo migliore se non attirare l'attenzione simulando un pompino? Così cerca la penna più grande sul banco e una volta trovata se la porta alla bocca incominciando a succhiarla e leccarla proprio come la peggiore delle troie.Con la coda dell'occhio cercava di vedere il ragazzo e sapere se lo stesse osservando e proprio come previsto lo stava guardando attentamente. Con sguardo divertito. E Harry non poteva fare a meno di essere compiaciuto con se stesso. Nessuno può resistermi! Pensa ormai un Harry che già assaporava il membro del liscio nella sua bocca o tra le sue chiappe. Chiude le palpebre in un'espressione di serenità continuando io suo lavoro finché non sente la sua voce..
"quando hai finito di mangiare la mia penna mi chiami" Harry spalanca gli occhi bloccandosi di colpo e gettando la penna sul banco.
"merda scusa, non pensavo fosse tua" ammette rosso come un peperone. Non aveva mai fatto una figura di merda come questa.
"immaginavo" ammette divertito il liscio osservando la penna ormai bagnata di saliva sul banco.
La giornata proseguì normalmente, ovvero con le guance arrossate di Harry ancora per la figura di merda avvenuta prima e con lo sguardo divertito di Louis che qualche volta gli lanciava occhiatine, ma nulla di che.
In quel momento un solo pensiero balenava nella mente del riccio..'deve essere mio'
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Ohw, please!~LarryStylinson
FanfictionIn cui Harry cerca di fare sesso con Louis ma quest'ultimo lo respinge ogni volta. Bitch!Harry!17 Punk!Louis!20