4•Più che divergenze.

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Mi sveglio di colpo al suono di una tromba, aspetta tromba?
Mi affaccio dalla porta e la signora Gallon se ne va in giro suonando un tromba, neanche fossimo in una base militare.
Quando si accorge della mia presenza, mi urla dietro.
"Ehi tu! Ragazzina preparati ti aspetta la sporcizia degli altri" ride maligna.
Rientro nella stanza e mi appoggio alla porta.
"Vecchia rimbambita!" si mette il cuscino sulla faccia Dylan.
"Non la sopporto" sbadiglia Joseph.
Prendo le mie cose e mi dirigo verso il bagno.
C'è una fila infinita di bambini più piccoli che aspettano.
Non c'era un bagno a parte per i più piccoli? Poi la un foglio di carta appeso al muro, attira la mia attenzione. "Fuori uso", magnifico.
"Spostati!" mi spingono dietro Dylan, Cameron e Aneya che mi passano davanti.
Resto impalata, davvero devo vivere così d'ora in poi?
"Devi imparare a difenderti" mi raggiunge Jonatan.
Lo guardo ancora impalata.
"Principe azzurro non mi dire che ti piace la contessa" si mette in mezzo Cameron.
Jonatan mi guarda con compassione e mima con la bocca uno "scusami", mi spinge delicatamente e passa davanti a me.
"Ma perché" mi lamento tra me e me.

Dopo più o meno tre ore, esco dal bagno dopo aver aspettato e mi metto subito a lavoro.
Inizio dalle camerette dei bambini dove predominano il grigio e la tristezza assoluta.
Quasi mi metto a piangere per loro, ricordo la mia infanzia piena di colori, bambole e giocattoli avevo una stanza solo per questi.
Forse li ho disprezzati troppo fin dall'inizio, compresa Aneya, è vero anche loro non ci vanno piano d'altronde se si vuole dire la verità: il mio mondo agiato, disprezza il loro mondo povero e questo a loro volta disprezza il mio mondo agiato. Un viceversa descritto in un gioco di parole, inutile da farsi lo so.
In effetti fin da piccola ho trattato solo bambini del mio rango, e quindi bambini con i papillon e bambine con vestiti di tulle come le loro bambole.
Adattarmi mai a ciò che d'ora in poi mi circonderà, ma devo dimostrare di poterci sopravvivere.
Finisco quasi con il vomito di pulire il bagno, visto che le stanze dei più piccoli sono più facili da pulire.
Oggi ho deciso di lavare tutto quanto anche l'atrio, così avrò poco da fare nei giorni seguenti.
Non vedo l'ora che ricominci la scuola, non credo che la signora Gallon mi faccia lavorare anche quando ci andrò.
Mi chiedo quali siano i compiti degli altri e se questi abbiano oggetti da custodire, finora a quanto sembra hanno i loro vestiti e dei cellulari, niente ricordi dell'infanzia?
Se ce l'hanno avuta "un'infanzia".
"Quick! Quick!" la voce rozza dalla mia affidante mi toglie dai miei pensieri.
"Vieni subito chiedono di te!" mi prende bruscamente per braccio, e mi trascina nell'ingresso, senza darmi il tempo di ricordarle che mi chiamo Queen.
Sorrido dopo tanto nel vedere Katrine e Tremor, i miei due migliori amici.
Per specificare il bambino con il papillon e la bambina vestita di tulle, come me.
"Kat! Trem!" li stringo entrambi.
"Queen ci manchi da impazzire!" mi stringe Kat.
"Ci dispiace per come sei capitata" si guarda intorno schifato Tremor.
"Già, la vecchia signora non voleva farci incontrare" Kat allude alla signora Gallon.
"Venite fuori ho tante cose da raccontarvi" li conduco.
"Ragazzina dove pensi di andare! Hai da sbrigare le tue faccende!" mi rimprovera Davinia.
"Signora, mi pare di essere stato chiaro con lei..." la interrompe Trem, con il suo aspetto e la sua voce imponente.
Davinia alza gli occhi al cielo e va via.
Usciamo nel cortile dove troviamo un posto pulito dove sederci.
"Ragazzi non sapete che persone ho trovato qui!" dico rassegnata.
"Ce ne siamo accorti! Questo posto è disgustoso come le persone che ci vivono!" mi abbraccia Tremor seguito da Kat.
"Siete ancora più disgustosi voi" sento dire alle nostre spalle.
Dietro di noi i miei "coinquilini", con degli sguardi omicida.
"Ehi bambolotto attento a come parli" continua a denti stretti Cameron.
"Vi prego non iniziate" dice preoccupata Katrine.
"Tu sta zitta riccona!" la indica Dylan.
"Finitela nessuno vi ha chiamati!" mi metto in mezzo.
"Ora basta! Queen sta al tuo posto! O non avrai più il culo sfondato solo dalla fortuna!" mi prende per il polso Cameron.
La paura e le lacrime mi salgono a questa minaccia.
"Come ti permetti selvaggio!" grida Tremor che fa paura quando alza la voce, mi strattona da Cameron e mi stringe a se.
"Che c'è abbiamo insultato la tua bella?" lo canzona Joseph.
"Come ti permetti!" alzo la voce anche io.
"Vediamo che sai fare" sorride malizioso Cameron accorciandosi le maniche.
"Con piacere" ricambia il sorriso Tremor che si inizia a togliere il cravattino, la giacca e sbottona poco la camicia di lino.
"Entro domani!" lo canzona Aneya.
Tremor sarà elegante al massimo, ma imponente com'è bisognerebbe avere paura di lui, una volta a scuola mi hanno buttato addosso un frappé e lui è stato sospeso, ha fatto finire in ospedale il mal capitato.
Un'altra volta ancora, un tipo ha lasciato Kat, Tremor l'ha subito fatto pentire, lascio immaginare le conseguenze...
Siamo come tre fratelli, e mi piace che sia così da sempre.
Tremor senza aspettare si fionda su Cameron e da qui tutti un susseguirsi di pugni, calci e addirittura sputi.
Nonostante tutto noi ragazze, comprese Joseph e Aneya ci spaventiamo.
Dylan non riesce a separarli, se le becca anche lui.
Arriva la signora Gallon, sempre a passo di killer, che con una forza sovrumana riesce a separarli.
"Stronzo!"urla Cameron, mantenendosi un braccio.
"Bastardo nel vero senso della parola!"controbatte Tremor pulendosi con la mano del sangue dalla bocca.
"Silenzio!" urla Davinia.
"Stupida ragazzina! Tutta colpa tua!" mi urla Davinia.
Sotto gli occhi sorpresi di tutti mi da uno schiaffo in pieno volto.
Le lacrime scendono lente, come se avessero timore.
"Bifolca tolga le mani da Queen!
Potrei farvi passare i guai!"
si mette in mezzo nervosa Kat.
"Sta zitta tu!" la rimprovera Aneya.
"Sta zitta lo dici alla signora qui presente!" ci difende Tremor.
"Voi due andate via o chiamo la polizia!" alza la voce Davinia.
Io non riesco a farmi capace di ciò che è accaduto, non piango per lo schiaffo, anzi me lo merito, è colpa mia se tutto ciò è accaduto.
"Per far vedere come tiene questi esseri umani?" chiede retorico Tremor.
"Adesso ci chiami anche esseri umani!" mette il broncio Joseph.
"Noi andiamo via! Queen sta tranquilla ok?" mi consola Kat.
"Farai diciotto anni presto e potrai essere libera" dice Tremor prima di andarsene seguito da Kat.
"Marmocchia cura Cameron! Visto che la causa è tua!" comanda Davinia.
E va via seguita da tutti.
L'unico che resta è Cameron a testa bassa.

#Spazio autrice
Capitolo un po' lungo,ma con grandi colpi di scena!
Grazie per i mi piace e i commenti❤️❤️❤️,vi chiedo il favore di continuare così🙏🏻✌🏻️
Al prossimo capitolo.
Princessofpink26

La chiamavano principessa. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora