Capitolo 3

84 8 1
                                    

Uscita da scuola torno a casa e mi stendo sul mio morbido letto, mentre aspetto che si facciano le 5 per andare dalla psicologa penso a quello che è successo oggi .. Cole mi ha urlato davanti a tutti cose assurde e poi è sparito giurandomi vendetta mentre Nate ha cercato di difendermi da quell'attacco d'ira, non so che pensare sono solo preoccupata, questa situazione non mi piace.. Cole potrebbe non solo farla pagare a me, ma anche a Nate e io non voglio che lui vengo coinvolto in questa situazione, ma penso che non gli importerà nulla di quello che gli dirò al riguardo, è sempre stato un tipo di persona che non ascoltava mai quello che dicevano gli altri, e se faceva quella determinata cosa era solo perché lui stesso voleva farla.  Quando arrivo, aspetto qualche minuto in sala d'attesa ma poco dopo un ragazzo che avrà all'incirca quindici-sedici anni esce dalla porta della dottoressa Mattis con la stessa espressione con cui sono uscita anche io la prima volta da quella porta, angosciata. Subito dopo lo sguardo docile della dottoressa che prima seguiva il ragazzo, si posa su di me e mi dice di accomodarmi, quando mi siedo sulla poltrona color panna, inizio a muovere la gamba destra su e giù ma il suo sorriso dolce mi fa rilassare, "Ciao Abigail come stai?" mi domanda la dottoressa Mattis
"Tutto bene" rispondo
"Hai voglia di parlare di qualcosa oggi Abigail? " Mi domanda
"No" rispondo
"Va bene " mi dice.
Non ho nessuna voglia di parlare con lei ma mi piace il fatto che lei aspetta solo me che le dica qualcosa, qualsiasi cosa. E mentre i quarantacinque minuti passano come al solito penso a quanta pazienza debba avere questa donna per non avermi già cacciato via, se fossi stata in lei il mio comportamento mi avrebbe dato fastidio e non poco, ma forse lei è abituata a questo tipo di atteggiamento in fondo lavora ogni giorno a stretto contatto con ragazzi che hanno problemi ad aprirsi come me. Quando ritorno a casa, la mamma mi chiede "come è andata oggi Abigail?" Con un tono di voce abbastanza speranzoso
"Come sempre mamma" mi si spezza il cuore darle questa risposta, ma come sempre non so cos'altro dirle. Dato che non è il mio giorno da Annabet, mi chiudo in camera e decido di aprire i libri ed iniziare a studiare qualcosa e mentre leggo la traccia di un esercizio di grammatica inglese mi arriva un messaggio, è di Cole, ed inconsciamente inizio a tremare.

"QUESTA VOLTA NON LA PASSI LISCIA ABIGAIL CI VEDIAMO ALLE 22 AL SOLITO POSTO" Non ci posso credere che per così poco voglia vedermi, non ho nessuna colpa.

"MI DISPIACE NON VOLEVO FARTI ARRABBIARE OGGI COLE, AVEVO SEMPLICEMENTE FAME, SEI SICURO DI VOLERMI VEDERE? "
Gli rispondo cercando di fargli cambiare idea perché fondamentalmente sappiamo entrambi cosa ha intenzione di fare e non mi piacerà per niente.

Poco dopo mi risponde "SONO SICURISSIMO ABIGAIL, IN REALTÀ NON VEDO L'ORA DI VEDERTI"

"D'ACCORDO COLE A DOPO" rispondo.

Non vede l'ora di vedermi..in realtà non vede l'ora di mettermi le mani addosso.
"Abigail tesoro è pronto a tavola vieni" mi dice mia mamma, con la solita voce dolce che accompagna ogni parola che esce dalla sua bocca.
"Sì mamma " rispondo
Quando entro in cucina la tavola è apparecchiata, quattro piatti, quattro bicchieri e quattro coppie di posate, da quanto ho capito tra poco si toglierà  un posto a tavola perché mia sorella Eva ha deciso qualche settimana fa, di sposarsi con Drew il suo fidanzato sin dal liceo, vorrei tanto esserle vicina in questo momento importante della sua vita ma non riesco nemmeno a parlarle senza dirle una bugia, come potrei consigliarla in varie situazioni.

I miei hanno già iniziato a mangiare, a me però mi si è chiuso lo stomaco solo pensando a quello che tra poco dovrò andare in contro.
"Abi non hai fame ?"mi domanda mio padre anche lui con una voce molto dolce ma con una nota di preoccupazione.
"No papà tra poco esco se ho fame mangio qualcosa fuori " mento, ancora.
"Come preferisci Abi non tornare troppo tardi che domani c'è scuola però " mi raccomanda.
Prima di uscire da casa, mia sorella mi trattiene dolcemente per il polso costringendomi a girarmi.
"Abi va tutto bene? Io sono davvero preoccupata così come i nostri genitori..." mi dice con uno sguardo dolce che la fa sembrare ancora più bella, i capelli scuri le mettono in risalto gli occhi verdi e le incorniciano il viso a forma di cuore, nonostante sia un po più rotondetta di me, ha comunque un bellissimo fisico.

"Sì Eva va tutto bene, devo uscire con Cole" le dico sapendo che Cole le è simpatico

"Non mi tranquillizza sapere che esci con Cole, non so più cosa pensare di lui.."

"Non preo..preoccuparti Eva, ora devo andare se no faccio tardi" le dico facendole un sorriso dolce per tranquillizzarla. 

" Va bene ti lascio andare " mi dice lasciandomi un leggero bacio sulla guancia.

Odio profondamente tutta questa situazione, quanto vorrei andarmene per non essere costretta a dire più bugie.
Quando prendo la macchina ed esco dal vialetto di casa sono le 21.45 non ci metto molto ad arrivare 'al solito posto' che sarebbe una vecchia casa abbandonata poco lontana da una strada principale di Seattle.
Questa casa mette inquietudine ed angoscia anche a vederla da qua fuori, sarebbe una perfetta casa degli spiriti per Halloween, però purtroppo è riservata al mio personale film horror.
Quando esco dalla macchina lui è già li, con i soliti jeans strappati, una maglietta bianca aderente che mostra il suo fisico muscoloso e la giacca di pelle con i suoi amati scarponi che fanno un male cane quando me li scaglia contro, in queste situazioni li mette sempre. Appena mi vede mi tira per i capelli per portarmi dentro, il solito odore di muffa e polvere mi investe e mi fa starnutire, non sono nemmeno arrivata e già mi fa male la testa a causa sua.
"Abigail allora come stai ?"
Mi domanda con un ghigno sulle labbra perché sa che se dico che sto bene mi risponderà 'ancora per poco' e se gli dico che sto male mi dirà
'oh bellezza quello che provi adesso non è ancora nulla' quindi per questa volta preferisco non rispondere..
"Abigail che fai non mi rispondi vuoi che arrivi subito alle mani ?" 

"Sto bene Cole, s..sto bene mi dispiace solo per quello che è successo oggi io non volevo farti arrabbiare .." gli dico 

"Oh bellezza lo so che non volevi farmi arrabbiare ma questo non cambia il fatto che io adesso lo sono " mi risponde e mi da un gancio destro che mi fa perdere l'equilibrio e vado a sbattere con la testa per terra, vedo una macchiolina di sangue pian piano farsi sempre più grande ma poi la vista si offusca a causa della polvere e delle lacrime che mi scendono dagli occhi, cerco di rialzarmi facendo leva sulle braccia ma inaspettatamente me lo impedisce dandomi un calcio nel fianco destro e caccio un urlo per il dolore.
"ti..ti prego Cole fermati "
Ma mi da un'altro calcio nel punto preciso di quello precedente per farmi sentire più dolore.

"Oh tesoro vorrei farti ancora del male ma devo andare quindi promettimi che non lo farai più " mi dice.

"Sì Cole te lo prometto non lo farò più" rispondo.

"Brava bellezza ora alzati e vattene che ho da fare e non posso perdere il tempo sempre appresso a te, ci sono cose più importanti da sbrigare di una puttana come te " detto questo se ne va. 

Non so come farò ad alzarmi dato che non ne ho la forza mi fa malissimo tutto il corpo ma in qualche modo devo alzarmi, non è la prima volta che succede e non sarà nemmeno l'ultima, devo farci l'abitudine.

Ti prego salvami!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora