Quella notizia era arrivata come uno schiaffo, dritto in faccia. Come un pugno, qualcosa che la prese alla spalle e la pugnalò senza pietà.
Emily Fields stava seduta sul letto, a gambe incrociate, con le mani piene di scartoffie e una crisi di panico pronta a travolgerla. Il petto le si gonfiò, per attriare più aria possibile ed utilizzarla per sfuggire a quella crisi.
"Aspetta, aspetta" la voce di Ben , il suo fidanzato, la sfiorava, ma non toccava assolutamente le sue orecchie. Forse avrebbe vomitato a momenti, perché i nervi della mano le impedivano di muoverla " Credo di non capire, Emily"
Ancora una volta la voce di Ben le arrivò lontana. Lo sentiva camminare nervosamente, davanti a lei, nella camera da letto della loro bellissima casa di New York. Quando il ragazzo le si fermò di fronte, mettendosi in ginocchioni e fermandole le braccia tremanti, Emily riuscì a parlare.
"Mi ero infilata in una cattiva compagnia" balbettò, fra i singhiozzi. Ormai stava piangendo a dirotto, senza sapersi controllare "C'era questa ragazza, insomma, stavamo insieme"
"Aspetta, aspetta. Stavi con una ragazza?"
"Sì, ma non è questo il punto" Emily provò a reagire. Sbattè gli occhi, visualizzando il viso squadrato di Ben in maniera offuscata a causa delle lacrime "Questa tizia, Alison, era una narcotrafficante. Lavorava per un tipo , che si firmava A o cazzate del genere, non so, non l'ho mai conosciuto di persona. Una volta lei mi chiese di fare una consegna e io..." prese un respiro profondo "Beh io lo feci"
Ben si passò una mano sulla fronte sudata, scuoteva la testa incredulo "Aspetta, fammi capire" le puntò il dito minaccioso "Tu eri lesbica e te la facevi con una cazzo di spacciatrice, che ti ha fatto fare una consegna?"
"Beh, più o meno"
Ben si tirò all'indietro, andando a sbattere contro il mobile in legno. Per una attimo sembrò guardarsi allo specchio ed Emily non ebbe il coraggio di incontrare il suo sguardo"Questa è follia"
"Lo so, ma è stato tempo fa" provò a spiegarsi la ragazza "Dopo il liceo ho avuto una specie di momento di smarrimento, non sapevo cosa volevo fare della mia vita e mi sentivo soffocare dalla responsabilità "
"E così ti sei messa a fare la cazzo di spacciatrice?"
Quel momento della sua vita era così offuscato nella mente di Emily che a tratti non sembrava reale. A tratti aveva pensato che appartenesse a qualcun altro. A ventisei anni , nella perfetta vita che si era construita, quel periodo era preossoché un brutto sogno.
Quella confusione, quella cazzo di confusione che aveva in quel periodo e che l'avevano portata a traferirsi nel Bronx, dove l'aveva incontrata. Così bella e sicura di sé da poter decidere anche per lei. Così maledettamente intrigante, nella sua vita, nei suoi casini, nel suo modo di amarla.
Solo un anno dopo Emily si era resa conto della cazzata che stava facendo, nei casini in cui si stava mettendo e , soprattuto, del dispiacere che stava dando ai suoi genitori. Così aveva mollato tutto, Alison compresa, ed era tornata alla sua vecchia vita. Al college, dove si era laureata in lettere moderne e dove aveva conosciuto proprio Ben. Un ragazzotto di buona famiglia con un bel faccino e la fama da bravo ragazzo.
"Mi dispiace, Ben" La sua voce era spezzata dai singhiozzi, ancora una volta cerco di farli sparire, per parlare con chiarezza "Ho fatto una cazzata, otto anni fa. Ho portato un carico, un solo carico di soldi sporchi. E adesso qualcuno ha fatto il mio nome... mi conoscevano tutti, in quel fottuto giro. Noel, Cece... gli amici di Alison. La stessa Alison, forse è stata lei... non so, non me l'hanno detto. E sinceramente non riesco a pensarci in questo momento"
STAI LEGGENDO
Say Something
أدب الهواةEmison|Au| Crossover| Questa storia è un crossover con il telefilm “Orange is the new black” . È comunque possibile leggerla senza conoscerne la trama: avvenimenti e luoghi richiameranno soltanto quelli della suddetta serie tv. Dal primo capitolo: "...