Cap 5

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-Ripeto, sapere cosa?- chiese nuovamente Harry ormai al limite della sopportazione. Oggi non era proprio giornata per lui, beh, a quanto pare nemmeno per Eddy.

-Qui a scuola, nessuno sapeva che Eddy é gay, tranne me, Calum e Louis.- cominciò a spiegare il ragazzo che era la coppia spiaccicata di Niall Horan. Harry lo guardo come ad invitarlo ad andare avanti, visto che ne Louis ne Edward avevano intenzione di proferir parola.

-Louis in una conversazione con un'altro ragazzo, Michael, si é "lasciato sfuggire" che Eddy fosse gay.- continuò il moro.

-Non se l'é "lasciato sfuggire", lo ha proprio affermato!- sbottò Luke ormai piú che furioso con Louis. É stata colpa sua se adesso, Edward era in quelle condizioni.

-Dopo cos'é successo?- chiese Harry con un'apparente calma che però Edward, ancora in fase di mutismo, sapeva che era la quete prima della tempesta. Louis ancora singhiozzante se ne stava in un angolo ad ascoltare senza cercare di diffendersi dalle accuse proferite dal biondo, Luke.

-Michael e la sua banda, formata da almeno altri quattro ragazzi, sono andati a cercare Eddy. Quando lo hanno trovato lo hanno riempito di botte ed offese come "Ti piace prenderlo in culo?" o "A quanti, di questa scuola, lo hai già succhiato?". Noi non siamo riusciti a farmarli finché non é arrivata la professoressa Stone.- continuó Calum lasciando qualche occhiata ad un Harry che stava diventando sempre piú rosso dall'ira.

Tutti si aspettavano che uscisse fuori dalla porta per andare a cercare gli idioti che hanno ridotto cosí suo fratello, ma non successe nulla di tutto ciò, anzi, forse peggio. Si scagliò contro Louis.

-Tu! Tu e la tua cazzo di boccaccia!- gli ringhiò a pochi centimetri dal viso. Non capiva nemmeno lui perché se la stesse prendendo proprio con lui. Ma lo fece lo stesso, e non avrebbe cambiato idea. Per lui Louis Tomlinson era morto e sepolto. Migliore amico o meno di suo fratello, avrebbe ricevuto lo stesso identico trattamento degli altri. Ovvero un trattamento di merda.

-Sei fuori da casa mia, brutta merda! Non lo voglio piú vedere il tuo culo grasso dentro la mia casa! Chiaro?!- urlò ancora, mettondogli un avambraccio davanti al collo. Louis era terrorizzato da lui. Se prima tremava leggermente a causa dei singhiozzi ora stava proprio tremando, peggio di una crisi epilettica. Ma Harry non se ne rese conto a causa dell'ira innescata in quel momento.

-M-mi d-disp...- Louis cercò di dire ma venne interrotto.

-Lui rimane.- si sentí un sussurro quasi impercettibile da parte di Edward steso sul materassino del letto dell'infermeria. Tre paia d'occhi si spalancarono. Tutti tranne Louis che non aveva nemmeno sentito a causa della troppo vicinanza di Harry e del suo respiro pesante sul collo. Harry mollò la presa su di lui e si girò verso il gemello guardandolo.

-Cosa?!- esclamò Harry. Era abituato che Edward fosse sempre d'accordo con lui o il contrario.

-Ho detto, lui rimane. Che tu lo voglia o meno. Quella é anche casa mia.- disse Eddy a voce piú alta e apparenteente fredda lasciando Louis ed Harry senza parole. Il primo perché dopo quello che era successo non pensava, che Edward, lo perdonasse. L'ultimo perché non credeva sarebbe mai succssso che suo fratello gli sarebbe andato contro.

Gli altri due ragazzi si era dileguati ormai da un po', senza farsi sentire. Louis era ancora, tremante nell'angolo tra la porta e il muro, in cui Harry dopo averlo spinto era finito.

-Bene.- si limitò Harry a dire freddamente prima di uscire dalla stanza, lasciando i due da soli.

Erano passati pochi giorni dalla'aggressione di Edward a scuola. In quel piccolo lasso di tempo lui e Louis erano rimasti a casa. Non si erano fatti vedere a scuola. Edward non capiva la brutta reazione di Harry nei confronti di Louis. É vero é stato il suo errore a far innescare la bomba ma appunto, é stato un errore. Non siamo perfetti, siamo umani, tutti ne commettiamo. Edward non era arrabbiato o altro con Louis, e non capiva perché si stesse allontanando sempre di più da lui. Lascio stare questi pensieri che lo disturbavano ormai da quasi una settimana. Non riusciva ad accettare il comportamento di Harry con Louis. Lo trattava come se fosse una pezza da piedi. Oserei dire, peggio di come tratta gli sfigati a scuola sua. Lo rattristava ma non faceva niente, non era compito suo. Louis doveva reagire, non subire. Cercò di pensare ad altro e così si alzò dal suo letto per andare in cucina a fare colazione. Era un po' presto, ma di ritornare a dormire non se ne parlava proprio. Già di notte aveva incubi riguardante quel giorno in cui credeva che sarebbe morto se non fosse arrivata Miss Stone. Santa donna quella.
Scese le scale e rimase sorpreso a trovarci un Harry intento a prepararsi un sandwich.

-Ehi...- salutò Harry non appena lo vide.

-Ciao.-

-Papà ha chiamato ieri mentre eri in camera. La tua scuola ha chiamato lui raccontando l'accaduto. Mi ha chiesto di dirti di richiamarlo- disse Harry mentre spalmava la maionese sulla fetta di pane non coperta dal prosciutto. Finito di spalmare la salsa sulla fetta, la fece adagiare sul prosciuto per poi schiacciarlo leggermente con le mani ed infine portandolo alla bocca, addentandolo.

-Okay.- si limitò Eddy.

-Okay- ripeté Harry intendo a mangiare.

Anche il loro rapporto stava cambiando. Non parlavano quasi più, solo le cose essenziali. Non si abbracciavano più. Non si cocolavano più. Niente di niente. Era quasi come due conoscenti non due fratelli.
Edward andò a recuperare il suo telefono dalla sua stanza e mentre tornava giù in salotto passò davanti alla camera di Louis sentendo dei singhiozzi mal celati provenire da dentro.

Louis stava piangendo. Senza riffletere troppo, preso dall'istinto di migliore amico, entrò nella stanza e senza tante cerimonie si stese dietro a un Louis singhiozzante abbracciandolo da dietro.
Lui sussultò al contatto. Ma non si mosse da quella posizione, anzi. Perse un braccio di Eddy e se lo fece mettere attorno alla vita. Eddy in risposta lo abbracciò ancora più stretto.

-Shh, Louis. Sono Eddy, sono qui.- sussurrò al suo orecchio posando un leggero ed innocente bacio li vicino. Louis cominciò a piangere ancora più forte dopo aver sentito quelle parole.

-É-é t-tutta col-lpa m-mia.- singhiozzò Louis girandosi per guardarlo in faccia. Eddy sussultò alla vista degli occhi rossi e gonfi di Louis. Gli circondò la schiena con le braccia e cominciò a cullarlo leggermente.

-Non é colpa di nessuno. Alla fine lo avrebbero saputo comunque. Non ti preoccupare non sono arrabbiato con te. Non ne dare capace. Ora basta piangere, Lou.- gli disse Eddy accennando un sorriso mentre con i pollici asciugava le lacrime dalle guance, arrossate dal pianto, di Louis.

Quest'ultimo lo guardò e ci lesse nei suoi occhi azzurri cosi diversi da quelli di Harry, che parlava sul serio. Che non era arrabbiato con lui. Tutto il contrario di suo fratello.

-Ti voglio bene Eddy.- disse Louis prima di far sprofondare il viso nel petto di Edward.

-Anch'io te ne voglio, Lou.- sorrise Eddy.

Non si erano nemmeno accorti che vicino alla porta spalancato si trovava un'Harry ancora furioso. Non era d'accordo con le parole del fratello. Non l'avrebbe fatta passare liscia al biondino. Era un promessa.


Allora eccomi qua con questo quarto capitolo un po' una merdina. Diciamo che fra tutti e 4 i capitoli che ho pubblicato questo è quello venuto peggio. Spero che il prossimo venga meglio.

Comunque, voi cosa ne pensate? Se avete qualche suggerimento o se avvistare qualche errore ditemelo.
Vi sarei enormemente grata se lasciate qualche commento e qualche voto per farmi sapere che volete che continui. Ho notato un piccolo aumento di visualizzazioni! Grazie!!!! Grazie ancora.

Ale.

The Styles Twins (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora