Chapter Five-Blackmail & Lies

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Ma questi vetri non erano oscurati?!
Cazzo.

Mi rivesto velocemente e scendo.

-Ciao Santana.-le sorrido come se non fosse successo niente.
-Che cosa stavi facendo lì dentro?-mi guarda maliziosamente ma allo stesso tempo con tono interrogativo.
-Nulla.-rispondo sicura di me.
-Stavamo scopando.-esce Harry.

Dio,ma perché non sta zitto quel figlio di puttana?!

-Ahm..Queen non dirò a nessuno che tradisci Jessie,solo se farai qualche lavoretto per me.-mi dice senza neanche farmi parlare,non togliendo gli occhi di dosso da Harry.
-Non ci penso proprio!-le dico,sono io il capo,non lei.
-Beh allora,addio popolarità tesoro.-mi dice con sarcasmo.
-D'accordo.-sospiro.

No aspetta,che?!
Queen Fabray che cede così facilmente e si fa mettere i piedi in testa?!
No,il mio nome mi deve rispecchiare,Queen,regina.
Tutti devono rispettarmi,e la mia vendetta arriverà presto dolce Santana.

-Poi parliamo.-mi dice Harry
-Anche andesso dovevamo parlare.-lo fulmino con lo sguardo per poi vederlo andarsene.

-Allora mia cara Quinnie,per prima cosa,mi paghi l'estetista,poi mi nomini capo cheerleader e mi farai i compiti per...tutto il semestre.-mi sorride falsamente.

Che puttana.

-Non chiamarmi così.-le dico scocciata.
-Oh io ti chiamo come voglio Quinnie.-mi dice,che stronza.

Andiamo a casa sua e le faccio qualche compito mentre lei guarda un film in TV,Dio vorrei solo ucciderla.

Finiti i suoi compiti,si avvicina a me.
-Mh..Quinnie,vieni qui.-mi dice,facendomi sedere sul suo letto.

Comincia a parlarmi,non capisco dove voglia precisamente arrivare ma la sto a sentire.





Apro gli occhi lentamente e mi guardo intorno,vedo l'ora sul mio orologio,segna le 09:00
cazzo è tardissimo,devo andare a scuola.
Mi fermo un attimo per alzarmi e guardare meglio intorno a me.

Non è possibile..sono nuda,nella camera da letto di Santana.

Non ricordo niente della scorsa notte.
Vedo a terra svariate bottiglie di birra.

Ti prego fa che non sia quello che penso.

Mi vesto velocemente per poi notare un bigliettino sopra il comodino,non posso fare altro che leggerlo.

"Quinnie cara,
il tuo pegno è stato pagato,ora hai il mio silenzio.

Xx Santana"

Me la pagherà quella testa di cazzo,eccome se me la pagherà,sto già elaborando tutto.

Cazzo,ho fatto sesso con una ragazza.
Non ci credo.

Esco velocemente da casa sua e mi dirigo a casa,come sempre a quest'ora del mattino non c'è nessuno,mi faccio una doccia per togliermi la sua essenza di dosso e mi preparo prendendo lo zaino e andando a piedi alla mia scuola.

Arrivo dopo un po' ed entro.
Dopo essermi beccata una predica dalla professoressa,mi siedo all'ultimo banco.
Non riesco a seguire al megli la lezione dato che penso sempre a ciò che è successo ieri.

Suona la campanella dell'intervallo delle ore 10:00,così mi alzo e giro per i corridoi cercando Santana,quando qualcuno mi prende da dietro tappandomi la bocca per evitare che io urli e mi porta nel bagno dei ragazzi,Dio se è sporco.

La persona che mi ha trascinata qui,mi lascia,così ho l'occasione di potermi girare e vedere chi sia.

È un ragazzo,ma non lo conosco,deve essere uno di quinto.

Ha due occhi blu penetranti e cazzo,potrei venire soltanto guardandolo.

Ha un'espressione piuttosto arrabbiata in volto,chissà cosa vorrà da me.

-Fatti perdonare.-mi dice.
-Per cosa?-chiedo.
Devo farmi perdonare da tantissime persone,come faccio a ricordarmi?!
-Per aver umiliato mia sorella,Charlotte.-mi dice serio.
Lui è il fratello di Charlotte?!
Non ci credo,se lo sapevo prima me la facevo amica quella sfigata.
Mi sembra si chiami Louis,ed è uno dei più popolari.
-Mh,come?-lo guardo girandogli maliziosamente intorno.
-Innanzitutto le chiedi scusa e...e...poi..-dice insicuro, guardandomi quasi sbavando.
Si è accorto in ritardo del mio fascino?

Mi sbatte al muro e mi bacia con foga,ricambio,non aspettando altro.

In meno di un minuto,tutti i nostri vestiti sono a terra,su quello sporco pavimento.

Mi palpa e fa dei succhiotti ovunque gemendo.
Ansimo
e quando lui si decide ad entrare in me,mi bacia per zittirmi dall'urlo che avrei lanciato.

Mi fa godere come non mai e dopo che entrambi siamo venuti lo lascio palpare avidamente il mio seno per poi fargli un perfetto pompino.
Appena viene,ingoio e lui mi bacia soddisfatto.

Quando suona la campanella ci rivestiamo velocemente e io mi sistemo i capelli.

Faccio per andarmene,quando mi prende dolcemente per una mano.
-Rivediamoci,ti prego.-mi guarda con quei suoi zaffiri lucenti.
-Mh,vediamo.-me ne vado,lasciandolo nel dubbio.

Raggiungo il mio corso di spagnolo e come sempre mi siedo al mio solito ultimo banco.

Dopo diverse ore di lezioni e altrettante di pausa in cui ho recuperato le ore perse questa mattina,è giunta l'ora di andare agli allenamenti,raggiungo la palestra,mi infilo l'uniforme e dopo esserci riscaldate,iniziamo il nostro numero.

Dopo due ore abbondanti di allenamenti,me ne ritorno nello spogliatoio,come sempre per ultima.

Appena entro non riesco a credere ai miei occhi..

DRUNKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora