Capitolo 17

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*leggete lo spazio autrice in fondo, grazie*

-E lui è Ron, il nostro autista..

Niall finisce di presentarmi alcune persone con cui lui e i ragazzi hanno sempre a che fare, ho ascoltato tutti i nomi con attenzione ma probabilmente la maggior parte me li sono già dimenticata..

-Allora.. hai fame?
-Mmh.. si, in effetti si.
-Vieni, io e gli altri andiamo sempre in un ristorante molto carino quando siamo qui a Milano!

Lo seguo incuriosita, ha su gli occhiali da sole e un cappellino bianco, passiamo per vicoli stretti ma lui sembra esserci abituato

-Ti piace qui? L'Italia intendo..

Si volta a guardarmi

-Scherzi? Io amo l'Italia! Mi piacerebbe anche sapere un po' di italiano, ma non sono molto portato per le lingue.. -ridacchia- sono più uno da cibo!

Non posso non sorridere notando il suo entusiasmo. Sono circa le 13.45 e la mia pancia brontola leggermente, chiudo gli occhi: spero davvero che Niall non abbia sentito quel reclamo che mi è sfuggito involontariamente!

-Eccoci! Prego..
-Grazie..

Il ristorante non è tanto grande, in una via seminascosta, entrando mi sembra di tornare indietro nel tempo: i tavoli sono di legno e le tovaglie bianche creano un leggero contrasto davvero piacevole, sui muri sono appesi quadri di Milano nel 1800, un cameriere ci accompagna nel piano superiore e ci fa accomodare a un tavolo lontano da sguardi indiscreti.

-Grazie

Ringrazio in italiano

-Vi porto subito i menù

Sorrido e mi siedo, seguita da Niall.

-Ti piace?

Mi chiede

-È bellissimo!

Non sto scherzando, è magnifico.

-! Louis ci ha portati qui la prima volta che siamo venuti..
-Davvero? Louis?

Rispondo sorpresa

-Beh.. diciamo che ci eravamo persi e delle fan ci stavano inseguendo... -cerco di trattenere le risate- Quindi Lou ci ha spinti in questo ristorante e si.. ci siamo trovati bene.. così ogni volta ci torniamo.
-Non ci credo, è davvero successo tutto questo?
-Esattamente. Oppure una volta in Giappone: Liam era appena tornato in albergo e aveva comprato delle caramelline, o almeno così credevo, da riportare a Londra, io non volevo assaggiarle ma alla fine sono stato tentato e mentre lui era nella doccia ne ho presa una manciata e..
-E?

Chiedo curiosa

-Beh.. ecco.. le ho mangiate.. solo.. solo che..
-Daii non lasciarmi sulle spine!
-È piuttosto imbarazzante.. sai, non erano esattamente caramelle.. erano più.. piccole saponette.

COSA?!

-NO. TI PREGO.

Cerco di trattenermi invano e scoppio a ridere: non può essere successo sul serio.

-Dai! Non è divertente! -esclama ma il suo sorriso dice tutt'altro- È stata una bruttissima esperienza.
-Sisi, scusa...
-Stai ancora ridendo.
-Non lo faccio apposta, davvero..
-Mh

When music makes dreams come true..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora