Capitolo 2

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Ma ti vuoi svegliare dormigliona!- a quel punto mugugnai qualcosa che nella mia testa suonava come " lasciami in pace" ma non credo che fosse chiaro, dopo qualche secondo non sentii più la voce squillante di mia sorella...forse, per una volta, avevo " vinto " io.

Passò qualche minuto, la tranquillità invase la stanza finché il letto non cominciò a sobbalzare...

Mi alzai di scatto ma battei la testa contro qualcosa che a quanto pareva era animato visto che gridò un "ahia" talmente forte che credo si sia sentito anche sulle Alpi , aprii lentamente gli occhi e la scena era epica...mia sorella che si lamentava del dolore alla testa mentre continuava a saltare sul letto come se avesse cinque anni .

-Eva ma cosa cavolo ti è saltato per al testa!-

-Hey tesoro stai calma, non ti svegliavi e allora mi sono venute in mente due opzioni :rovesciati un secchio di acqua gelata addosso o questa...dovresti ringraziarmi per non aver scelto la prima - mi disse

-okay, okay ma tutto questo per cosa? Non potevi lasciarmi dormire??-le risposi con una smorfia.

-Beh è pronta la cena e a meno che tu non voglia rimanere a digiuno fino a domani mattina ti conviene scendere -

Cooosa ?! Tutto sto casino solo per questo? ! Bastava che me lo avesse detto e sarei scesa subito.

Non sono una mangiona, ma oggi era il giorno degli arancini sarei scesa a mangiare anche con 40 di febbre.

-va bene arrivo!- le dissi seguendola fino in cucina.

Dire che solo a sentire l'odore ti veniva da fiondarti verso la teglia era poco.

passai la cena a lodare chi avesse creato questa ricetta ed ascoltare Eva...cavolo quanto era bello il suo lavoro, incontrava persone famose per interviste, andava ad eventi importantissimi...devo dire che la invidiavo leggermente.

Chissà come sarebbe stata la mia vita a Londra? Sicuramente molto più movimentata di quella che avevo qui, avrei dovuto trovare nuovi amici, ma avrei anche avuto la possibilità di incominciare tutto da capo. Forse non sarebbe stato così negativo riscrivere la propria vita, parola per parola, frase per frase , pagina per pagina.

Annegata nei miei pensieri non mi accorsi che la mia famiglia stava cominciando a togliere i piatti dalla tavola.

Mi ripresi e dopo aver messo il piatto nel lavandino andai versi il salotto sedendomi sul divano nero e cominciai a smanettare col telefono.

Dopo un quarto d'ora mi arrivò un messaggio che mi disegnò un sorriso sul viso

Piero :"Hey bellissima come stai ?♡"

Io:" Ciao bugiardo , io sto bene, pensa che è arrivata Eva e si ferma per 5 giorni, tu invece? ♡"

Piero :"io sto bene, ora sono in giro con Ignazio e Gianluca che mi hanno obbligato a dirti che ti salutano e che ti mandano un abbraccio .

Salutami Evvy "

Io: " awww ma che carini...digli che li saluto anche io ♡"

Ignazio e Gianluca sono due fratelli, Ignazio aveva la nostra età , Gianluca invece era un anno più piccolo. Li avevamo conosciuti durante una vacanza tre anni prima, avevamo stretto subito amicizia, sono dei ragazzi molto semplici e spontanei, possiamo dire che con loro c'era sempre da divertirsi.

Piero:" lo sai che mi manchi tanto...ma proprio tanto "

Io:" anche tu mi manchi molto ...non vedo l'ora di rivederti♡"

Piero:" dai che manca poco,solo qualche giorno e poi ci rivedremo ...ti anticipo però che ci sarà una sorpresa♡"

Io:"come una sorpresa?! dammi un indizio...lo sai che odio le sorprese :("

Piero : " mi dispiace ma non ti dirò niente. Notte piccola♡"

Io:" uff. Notte nano ♡"

Guardai l'orario ed erano già le dieci .

Stranamente mi accorsi di avere sonno, saluti tutti dando loro la buona notte ed entrai in camera mia.

Mi guardai un po' intorno, la camera era rimasta spoia .

Nonostante il tempo libero, non mi ero concentrata neanche un po' per cercare un modo che avrebbe reso la mia piccola dimora un po' più accogliente. Le pareti erano di un bianco ospedaliero, senza poster o foto...non sembrava la camera di una adolescente .

Mi chiesi perché non avevo già cominciato a verniciare o almeno cercare le foto. La risposta arrivò immediata, Piero mi aveva detto di aspettare così l'avremmo fatto insieme, mi spuntò un sorriso da ebete sul viso rivedendo l'immagine di lui che mi diceva che se avessi fatto qualcosa alla mia camera mentre lui non c'era non mi avrebbe più parlato.

Mi misi il pigiama e mi andai a lavare i

denti. Come era mia abitudine, nonostante facesse molto caldo, mi misi sotto il lenzuolo (non riuscivo a dormire senza una coperta ,era una cosa più forte di me) e caddi in un sonno profondo pensando alla mia camera, a Piero...ma soprattutto, alla sorpresa di cui mi aveva parlato.



Non farmi aspettare ||Piero BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora