«Anche i tuoi regali devono avere dei nomi complicati. Lo zaffiro però è blu. L'ho visto nei libri».
«È uno zaffiro speciale. Si trova solo in India. Invece di essere blu, è rosa. Ma è comunque uno zaffiro».
I Simmons nascondono un segreto, e Juno s...
She hides like a child but she's always a woman to me She can lead you to love, she can take you or leave you She can ask for the truth but she'll never believe you
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Juno era distesa a pancia in giù sullo sdraio, chiunque si sarebbe messo in costume col sole di aprile inoltrato che scaldava la pelle. Lei, no. La maglietta bianca leggera e i pantaloni al ginocchio della tuta le coprivano in parte la pelle diafana.
La sera in cui l'avevo vista seduta sul bordo della piscina nuda, non avevo avuto bisogno di pensare un momento prima di trascinarla via da là. Non sapeva nuotare ed era disperata.
Quando si avvicinava alla piscina non mi sentivo tranquillo.
Strinsi le palpebre forte, volevo scacciare la sensazione di terrore e vuoto che mi aveva fatto reagire e aveva fatto in modo che la supplicassi di non lasciarmi.
Farei qualsiasi cosa per non perderti.
Lo avevo pensato subito dopo che mi aveva detto che Cole le aveva raccontato del mio disturbo. Il desiderio di averlo tra le mani e distruggerlo mi stava divorando: volevo chiamarlo e maledirlo, minacciarlo che non avrebbe più fatto parte della band e della mia vita. Ma era stato un momento. Quello dopo, avevo deciso che non volevo deluderla.
Seduto sulla sedia accanto allo sdraio percepivo ancora lo sforzo della mente e della gola nel buttare fuori la confessione, le parole che l'avrebbero di sicuro disorientata.
Da quel giorno era diventata più tranquilla e in un certo senso, mi dispiaceva. Mi fissava di sottecchi convinta che non me ne accorgessi e scriveva cose sul suo quaderno che non sapevo dove nascondeva. Mi ero imposto di non cercarlo, mi ero proibito di andare in camera sua, ma forse, lo portava sempre con sé. Avevo deciso di essere di nuovo lo stronzo, distaccato secchione, come i primi giorni.
Distolsi lo sguardo dal libro che non stavo leggendo e la osservai: stava dormendo, la testa appoggiata sul braccio sollevava un po' la maglia e potevo scorgere un pezzo di schiena. Un brivido partì dal ventre e raggiunse i muscoli delle gambe.
Quella specie di bacio non doveva essere.
Era stata una benedizione e una maledizione.
La barriera di solidità che mi ero creato per non perdermi si era spezzata quel tanto che bastava per farmi assaggiare l'aria fresca della sua presenza.
Si poteva essere affamati di una persona? Io lo ero. Sotto i miei polpastrelli correva ancora il calore di quando si era lasciata andare durante l'abbraccio, la pelle calda e liscia e i muscoli tesi, le dita che affondavano nella morbidezza dei suoi fianchi, le mie labbra e la mia volontà che svanivano dentro di lei.
L'avevo portata vicina, attaccata a me, la volevo dentro come lei stava inghiottendo me. In un momento avevo afferrato il senso della parola conoscersi.