Erano passate un paio d'ore dal momento in cui avevo nuovamente incontrato lo sguardo di Raegan, eppure, avevo immaginato la nostra rimpatriata in un modo decisamente diverso.
Avevo immaginato e pensato a quel momento ogni ora, minuto e secondo del giorno. Mi ero preparata a ogni possibilità, ogni parola, quasi come se mi stessi preparando a un esame. Avevo immaginato di avere ancora la testa sul suo petto, persa ad ascoltare il suo battito come fosse il mio. E un attimo dopo, lei avrebbe aperto gli occhi, lentamente, avrebbe cercato le mie mani, sfiorato le mie guance, asciugato le lacrime, che sicuramente non sarei stata in grado di trattenere, e scacciare tutte quelle paure e quei brutti pensieri che mi avvelenavano la mente. Con tutta me stessa avevo creduto e sperato nel suo ritorno, perché non avevamo avuto modo di viverci, di parlarci chiaro, eppure ora che potevamo mi sentivo come se mi avessero sferrato un pugno alla gola e non fossi più in grado di parlare.«Se avessi solo un desiderio, lo userei per averti per sempre al mio fianco.» dissi, tra me e me, mentre fissavo il soffitto. In una delle tante notti che avevo passato a piangere per la sua assenza, avevo stretto il cuore tra le mie mani e avevo pronunciato quelle parole, quasi come se fossi pronta a sacrificarlo.
Sospirai, toccando la mia faccia ancora leggermente indolenzita, mi rigirai sul divano e fissai la porta della camera di Raegan, sperando che uscisse di lì, mettesse da parte l'orgoglio e decidesse di sedersi al mio fianco e parlarmi a cuore aperto, come non aveva mai fatto. Ero pronta a tutto, anche alle parole più dure e mortali. Avrebbe potuto uscire di lì e pugnalarmi dritta al cuore, e avrei preferito di gran lunga sanguinare al suolo piuttosto che essere avvolta in quel silenzio privo di senso.«Non riesci a dormire? Sai, il letto è più comodo.» parlò Abigail, raggiungendomi.
«Una parte di me desidera varcare quella porta, sdraiarmi sul letto e posare nuovamente la testa sul suo petto. Non sarebbe male incontrare il suo sguardo, lasciarmi avvolgere dal silenzio per poi perdermi in lei. Sono curiosa di sapere se il suo cuore batte come il mio quando siamo vicine, magari in questo modo non mi sentirò come se stessi implorando di ricevere il suo amore.» parlai, sentendo un po' di fastidio al petto.
«Dovreste parlare.» disse, senza troppi giri di parole.
«Sai, con il tempo ho imparato che l'amore non è ciò che dici, ma ciò che fai. Questa volta non sarò io a cercare un confronto. Ora mi aspetto che lei metta da parte tutto e trovi il coraggio di guardarmi in faccia e rendersi vulnerabile, come io ho fatto fin troppe volte.» conclusi, alzandomi dal divano.
«Hai controllato la chiavetta? È tutto okay?» le chiesi, cambiando discorso.
«È tutto okay. Ho finito poco fa ma non ho ancora controllato il contenuto.» mi rispose, restituendomi la chiavetta.
Annuii, afferrai la chiavetta, recuperai il mio portatile, tornai al divano e iniziai a esplorare il suo contenuto. Alcune cartelle e file erano in russo mentre altre erano decisamente più facili da comprendere.«Dovresti riposare anche tu, Abigail.» le dissi, continuando a esplorare il contenuto della chiavetta.
«Ho difficoltà ad addormentarmi, e quando accade... una volta ho quasi sparato ad Anne.» disse, e io non potei fare altro che guardarla dispiaciuta.
«Non mi ha mai guardata con paura, ma quella volta...»
«Non l'hai fatto apposta, Abigail. E sono certa che lei l'abbia capito un attimo dopo. Lei... è un mondo a parte. Sembra sempre capace di capire cosa è giusto e cosa è sbagliato, e non ci pensa due volte a esternare i suoi sentimenti. Proprio come tutte noi...» scherzai, ridacchiando, per poi pietrificarmi sul posto quando iniziai a fare attenzione al contenuto presente in una cartella.
«Al posto di buttarti sul lavoro, dovresti pensare a risol... tutto okay?» mi chiese, quando mi osservò meglio.
C'erano numerosi documenti, video e foto del periodo in cui Megan era stata nelle mani di Beth, e nulla di tutto ciò era piacevole da vedere.
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Stitches - May We Meet Again Sequel
RomanceATTENZIONE - Sequel di May We Meet Again. Nel tessuto fragile dell'animo umano, le ferite emotive si insinuano come spine velenose, lasciando segni indelebili che sfidano il tempo e la guarigione. Queste ferite interiori, come sottili lame affilate...