"NO. La stanza è la 159 e non la cambierò per uno stupido capriccio! Cam, vada a sistemare la sua roba, la preside vi vuole tutti per cena in giardino." Già questa scuola non mi piaceva..."Emily White?"
"Sono qui!" Dissi cercando di farmi spazio tra la folla di studenti.
"La sua è la 201 e non torni per chiedere un cambiamento! Quella è, e quella rimane!" Antipatica...Annuì e andai in cerca della mia nuova camera.Al piano terra c'era l'ufficio del preside, la mensa, e la segreteria; al secondo piano le aule e i vari laboratori; al terzo piano c'erano i dormitori che si dividevano in femminile e maschile, e la stessa cosa per i bagni. Fuori c'era anche una serra. In oltre il pomeriggio potevamo frequentare dei corsi tipo nuoto, giardinaggio, tennis o corsi di approfondimento per alcune materie. Avevamo anche una biblioteca enorme!
Mentre guardavo la mia mappa, trovai la mia stanza. Entrai e mi fermai sulla soglia della porta con un sorriso ebete.
Le pareti erano verde acqua il mio colore preferito, c'era una cabina armadio per metà già piena, le scrivanie e una grande finestra. Mancava qualcosa me lo sentivo...una libreria! Dove avrei messo i miei libri? E quelli di scuola!?
Fui distratta da uno strano rumore proveniente dalla finestra, andai e vedere e rimasi shoccata. Una ragazza stava cercando di entrare. Da una finestra. Al terzo piano. Ma dov'ero finita...
Allungai la mano e l'aiuto ad entrare.
"Sei matta?! Se cercavi di ucciderti potevi anche dirlo, avremo trovato un metodo più semplice!" Scoppiò a ridere alle mie parole. "Ma che cazz..." rimasi a guardarla come se fosse un'aliena. E forse lo era veramente...
"Oh no, non sono arrivata a questo punto!" Disse "Solo che all'entrata c'erano Styles e i suoi, ho un piccolo debito con loro e non mi va di vederli. Io sono Cloe comunque!""E tu, sali al terzo piano, da una finestra solo per evitare un tizio? Oh Gesù voglio tornare a casa mia" Dissi sbattendo i piedi e provocando altre risate da quella che doveva essere la mia coinquilina Cloe. Arrabbiata, sistemai le mie cose. L'ora di cena si avvicinava e ci sistemammo per l'incontro con il preside.
"Dimmi, come mai hai deciso di venire in questa scuola? Insomma, hai detto di essere di Doncaster e siamo in California!"
Socchiusi gli occhi, mi faceva male il cuore.
"Vedi..." iniziai "prima che iniziasse l'estate io ho rotto con il mio ragazzo. Era andato con la mia migliore amica, l'ho affrontato e lui non ha aperto bocca, ha girato i tacchi e non si è fatto vedere mai più...tutto mi ricordava lui. Ho passato un'estate d'inferno e per cambiare aria sono venuta qui." Una lacrima rigó il mio viso.Cloe venne verso di me e mi abbracciò.
"Io l'amavo Cloe" dissi tra i singhiozzi. Non mi aveva mai cercato, mai. E io stupida che avevo sempre sperato in un suo ritorno...magari adesso avevo un'altra ragazza ed era felice, mentre io ero lì a piangermi addosso non sopportando questo tradimento.Restano abbracciate per un po'. Poi mi disse
"Piccola, sei una bellissima ragazza, devi andare avanti. Sta sera ti faccio conoscere un paio di amici vedrai che ti divertirai."
Annuì e ci andammo a sistemare.
Io indossai un vestitino bianco, che arrivava un po ' più sopra delle ginocchia. Abbinai dei tacchi neri e una borsetta di entrambi i colori. Per il trucco andai sul naturale, un gloss trasparente, rimel e una linea sottile di elyner. I capelli li lasciai sciolti.Cloe anche su questo punto di vista era il mio opposto. Indossava un vestitino nero molto corto, rossetto rosso, matita nera,rimel e scarpe con il tacco nere che io personalmente non avrei mai indossato. Ma non perché non erano belle abbastanza, anzi, erano bellissime ma erano un po' troppo alte ecco.
Il giardino era tutto illuminato da lampioni azzurri, vicino la fontana era sistemato un piccolo palco e tutto attorno c'erano le sedie. Di lato il buffet. Prendemmo posto tra le prime file, non prima però di aver preso un drink. Mentre andava a sederci dei ragazzi ci vennero praticamente addosso
"Oh scusate principesse" disse uno di loro.
"Ma guarda chi si rivede..la bella Cloe, e sta sera ha anche un'amica. Disse guardandomi e sorridendo maliziosamente. Indietreggiai. I suoi occhi mi facevano paura. Erano di un verde, un verde che non avevo mai visto. Chiari, quasi trasparente...erano bellissimi. Ma in quel momento erano pieni di rabbia, desiderio."Abbassa lo sguardo Styles, la mia amica é già impegnata e sinceramente, non ti devo proprio niente. Il bacio che ti avevo promesso da ubriaca per giunta puoi anche fartelo dare da una delle tue puttanelle. Tanto.." mi guardai in torno e tutti gli occhi di tutti gli studenti guardavano noi. Si udirono dei fischi una volta che Cloe pronunciò quelle parole.
'Styles' venne verso di noi con passo sicuro. I suoi occhi facevano ancora più paura. Si fermò davanti Cloe e la baciò violentemente. Lei mise le mani sul petto del riccio come per allontanarlo, ma era troppo forte. Quando Styles decise di staccarsi dalle labbra della mia nuova amica, lei gli lanciò uno schiaffo.
"Non. Provarci. Mai. Più." Ringhiò lanciandogli uno schiaffo.
La segretaria del preside arrivò appena in tempo, penso che quei due si sarebbero picchiati se qualcuno non sarebbe intervenuto. Dovettero andare insieme a lei entrambi, e io e gli amici di Styles rimanemmo soli. Mi girai e cercai di andarmene ma qualcuno mi prese per il polso mugugnando un 'aspetta'.
Mi girai.
"Io sono Liam, loro sono Zayn e Niall. Non far caso a Harry lui si dimostra così, ma infondo è un bravi ragazzo"
"Non sembra proprio..."Sussurrai" Comunque io sono Emily piacere"Mi sorrise e io ricambiai educatamente. Poi salutai e andai via.
Il discorso del preside fu alquanto noioso e dubito che qualcuno abbia ascoltato le sue parole. Prima di tornare in camera mia mi fermai al tavolo delle bevande e osserva gli alunni.
Erano tutti diversi da me, più sfacciati, più...erano troppo per me. Ero sempre stata la ragazzina timida e insicura, tra quella gente mi sentivo un pesce fuor d'acqua.Scrutando bene ognuno di loro, mi ritrovai davanti due occhi azzurri, troppo familiari. Non poteva essere...no no e no era un sogno. Non poteva essere lì. Lui...
Volevo andarmene e correre in camera ma il mio corpo non ne voleva sentire. L'unica cosa che mi uscì dalla bocca fu un nome, un urlo.
"Louis!"
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Help me||Louis Tomlinson||
FanfictionE stavo lì, solo. Il mare mi ha sempre ricordato 'lei'. Mi ha sempre ricordato i suoi occhi, di quell'azzurro quasi trasparente. Quello era il nostro posto, la nostra panchina. A differenza delle altre volte questa volta 'lei' non era con me. Ero so...