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Ascolta mentre leggi - Psycopath Killer by Slighterhouse ft. Eminem

Finita la prima seduta dal Dr. Smith, le fu permesso di passare la giornata nel giardino recintato sul retro dell'ospedale dove si accorse della presenza di altri due edifici, non molto lontani da quello in cui si trovava ora.

"Camila!" La ragazza si sentì chiamare e appena si girò per capire da dove provenisse la voce, notò Dinah e Bea sedute su una delle panchine vicino il recinto murato.

Si avvicinò a loro sedendosi sul bordo della panchina. "Com'è andata la seduta da Smith?" Chiese Bea coprendosi leggermente gli occhi per colpa della luce del sole che le dava fastidio.

"Mi ha solamente fatto qualche domanda e mi ha segnato un'altra seduta tra due giorni," disse Camila sorridendo ad entrambe le ragazze. "Cosa sono quegli altri due edifici?" Chiese infine.

"L'ospedale per gli uomini e per i bambini, nel sotterraneo c'è un tunnel che ci unisce. Ma per noi sfortunatamente è vietato entrarci, non mi dispiacerebbe vedere un ragazzo dopo tutto questo tempo che sono stata qui con solamente ragazze," disse Dinah.

"Beh, grazie Dinah. Anche a me ha fatto piacere rimanere con te tutto questo tempo," disse ironicamente Bea ridendo.

Camila ridacchiò leggermente alzandosi dalla panchina su cui erano sedute.

"Io ritorno nella mia cella, ci vediamo a cena?" Chiese Camila alle altre sue ragazze.

"Certo!" Dissero in coro Dinah e Bea.

Camila rientrò dentro la struttura dirigendosi verso la sua stanza ma qualcosa catturò la sua attenzione.

Due delle guardie stavano spingendo Lauren fuori dalla sua camera con forza mentre lei continuava ad urlare e a scalciare. Gemiti di dolore provenivano dalle labbra della ragazza che continuava a non mollare.

"Cosa le state facendo?!" Urlò Camila contro le guardie. Il suo lato protettivo era uscito con l'unica ragazza dell'edificio con cui non aveva parlato. Si avvicinò velocemente alla porta di Lauren.

"Si allontani, paziente!" Ordinò la guardia sulla destra. "Questi non sono affari suoi."

Camila guardò confusa tra le guardie e poi il suo sguardo si fermò sul viso sudato e pieno di dolore della ragazza che continuava a tenere duro per non permettere alle guardie di portarla via dalla sua cella.

"Mettetela giù! Non vedete che le state facendo male?!"

Le guardie si scambiarono uno sguardo prima di annuire. La guardia sulla destra lasciò andare Lauren, andando verso Camila. Mentre la guardia sulla sinistra continuava a tenere fermamente la ragazza dagli occhi verdi.
La guardia sulla destra prese Camila dalle braccia e incominciò a trascinarla verso la sua cella.

"No! No! Lasciatemi!" Incominciò anche Camila a scalciare in quel momento.

La guardia la spinse dentro la sua cella, dove Camila perse l'equilibrio e cadde con un fianco sul pavimento freddo. La guardia si affrettò a chiudere la porta a chiave mentre Camila cercò di trattenere le lacrime.

"Starai qui finché non avremo concluso con la tua amichetta nella cella qui vicino," informò la guardia, guardando Camila con un sorrisetto.

Dopo qualche minuto passarono entrambe le guardie con Lauren legata a delle manette.

"Ditemi almeno cosa le farete!" Urlò Camila. Ma venne risposta solamente dal rumore delle porte che portavano nel sotterraneo e poi ci fu silenzio totale.

Camila cercò di dare a calci e a pugni vicino la porta della sua cella per cercare di catturare l'attenzione di qualcuno ma nessuno, in quel momento, sembrava di essere nei paraggi.
Camila abbandonò l'idea di ricevere aiuto o almeno qualche spiegazione da qualcuno e si stese sul suo piccolo e miserabile lettino. Portò le sue gambe al suo petto e appoggiò la sua testa stanca sulle ginocchia.

don't close your eyes ➳ camrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora