Due

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"Hai visto? Non è stato poi così tanto male" dice Louis scendendo da motorino.
"Tomlinson, spero tu stia scherzando: ma chi cazzarola ti ha dato la patente?"
"Lotte calmati, che avrò mai fatto di male? Okay, non ho visto un semaforo rosso, ma mi pare che siamo ancora qui, e soprattutto, siamo ancora vivi".
Povera me.
"Guarda, non ho neanche la forza per risponderti"
"Ottimo, così potrò sperare nel fatto che tu tenga quella boccaccia chiusa per un po'" dice sorridendo per poi indicarmi di seguirlo.
Anche Louis ha una piccola villetta, solo che, a differenza della mia, accanto ha il garage. Una volta arrivati davanti al portone, prende le chiavi e lo apre.
"Mi scuso già da ora per il casino che troverai"
Eh? Ma di che parla?
Non appena la porta viene aperta, vedo due bambine sui dieci anni venirci incontro.
"LOUUU" gridano all'unisono mentre Louis le abbraccia entrambe. Sono dolci.
Una di loro però, si accorge della mia presenza.
"Ehi, ciao. Tu chi sei?"
Sto per risponderle, ma Louis mi anticipa. "Daisy, Phoebe, lei è Lotte, una mia compagna di classe. E Lotte, loro sono le due delle mie sorelline" dice con un filo di orgoglio. "Piacere di conoscervi", e lo è davvero. I loro visi sono belli tanto quelli di Louis.
Una di loro, si avvicina porgendomi la sua manina. "Io sono Daisy, ed il piacere è tutto mio". Questa bambina mi ricorda troppo Louis, non solo esteticamente, ma anche nei gesti. Ricambiando quella manina, quasi mi viene da piangere.
"Bene ragazze, tornate a giocare. Io vado da mamma per presentarle Lotte", dice Louis e le bambine non se lo lasciano ripetere una seconda volta.
Mi guida verso la cucina, e lì trovo una signora abbastanza giovane per l'età del figlio. E dio, è bellissima. Ma cos'ha questa famiglia nel dna?
"Oh, ma che sorpresa! Piacere di conoscerti tesoro, sono Johannah, la mamma di Louis" dice per poi venirmi incontro per abbracciarmi. Non sono abituata a questi tipi di contatto, ma qualcosa dentro di me scatta in una maniera così forte da farmi ricambiare subito l'abbraccio. "Il piacere è davvero tutto mio, signora. Io sono Charlotte, una compagna di classe di Louis".
"Oh per favore, dammi del tu" dice ed io divento tutta rossa.
"Bene bene, mamma che c'è da mangiare?" dice un Louis sicuramente affamato.
"Sono tornata a casa da poco, così il massimo che ho potuto fare è stato comprare della pizza. Charlotte, la prossima volta che verrai, ti preparerò un pranzo come si deve, promesso!"
"Oh no, ma va benissimo anche la pizza, non si preoccupi", merda, non dovevo darle del lei.
Comunque sembra non farci troppo caso e si limita a sorridermi. "Bene ragazzi, vi lascio soli. Louis, sii educato" dice facendo l'occhiolino al figlio per poi sparire in salotto.
Louis prende il cartone della pizza e mi fa cenno di seguirlo per le scale.
Arrivati al piano superiore, attraversato il piccolo corridoio, raggiungiamo camera sua.
"Signorina, a lei l'onore di aprire la porta"
"Bel modo per dirmi 'apri la porta perché io ho le mani occupate e farei cadere la pizza', sono molto colorita" scoppio a ridere mentre apro la porta.
Una volta entrata, la curiosità ha la meglio e inizio a guardarmi intorno.
Scaffali pieni di cd, fumetti, film e videogiochi colpiscono la mia attenzione. Mi avvicino per leggere qualche titolo e mi stupisco quando trovo i The Fray.
"Trovato qualcosa di interessante?" Dice Louis dietro di me.
"Direi proprio di sì", rispondo indicandogli il cd.
Ma qualcosa attira di più la mia attenzione.
Una tastiera.
"Tu suoni?" Chiedo con fin troppa eccitazione.
"Qualcosa sì, non sono bravissimo, ma me la cavo" dice soddisfatto.
"Wow, lo terrò a mente allora"
"Perfetto. Senti, vuoi ancora girare per camera mia o vuoi venire mangiare?"
Mi giro di scatto e lo vedo seduto a gambe incrociate sul letto con la pizza davanti a lui. Sorrido. "Nono, vengo a mangiare" e così mi metto di fronte a lui.
Finiamo di mangiare dopo una mezz'oretta, sempre alternando momenti seri a momenti di disagio completo.
Louis ha qualcosa di davvero speciale. Riesce a farmi ridere e non è una cosa che riescono a fare tutti. Lo conosco da neanche un giorno e già sento un legame fortissimo con lui. Dio, spero solo di non sbagliarmi.
Come promesso, facciamo i compiti prima di andare nel 'posto speciale'. Mi stupisco del fatto che nonostante il casino che fa in classe, Louis sia un secchione tanto quanto me. Un altro punto a tuo favore, Tomlinson.
"E questa era l'ultima espressione" afferma chiedendo il libro di matematica. "Che ne dici, ce lo meritiamo un po' di sano riposo?"
Annuisco. "'Ma non dovevamo andare in quel posto speciale?"
Louis guarda l'orologio. "È leggermente preso, però sì, andiamo dai"
Usciamo dalla stanza e spero di rincontrare tutta la famiglia, ma, con mia grande sorpresa e delusione, non trovo più nessuno.
Per la seconda volta, salgo sul motorino con Louis.
Questa volta il viaggio non dura neanche dieci minuti, ma non so dove mi abbia portato.
Cammino dietro di lui, e dopo qualche giro, capisco tutto.
"Signorina May, benvenuta nel mio mondo" disse allargando le braccia davanti ad un campo di calcio.
"Wow, sono davvero colpita. Quindi è questo il tuo luogo speciale. Beh, dovevo immaginarlo" dico ricordandomi le varie magliette da calcio autografate appese in camera sua.
"Lotte, ora ho gli allenamenti per circa un'oretta. Se vuoi, puoi farti un giro oppure vedi quelle scale? Quelle ti porteranno sugli spalti, quando finisco vengo a prenderti lì, va bene?"
"Perfetto! Magari vado prima a farmi un giro, non sono mai stata qui"
"Ci vediamo dopo allora! E attenta, qui siamo per la maggior parte ragazzi"
Sorrido a quel consiglio, è anche premuroso. "Va bene papà, a dopo!"
Appena Louis entra negli spogliatoi, io inizio a farmi un giro.
Non è solo un campo da calcio, ma è un vero e proprio centro sportivo.
Un cartello cattura la mia attenzione. La piscina.
Così decido di seguire le indicazioni
Arrivata in segreteria, chiedo qualche informazione riguardo i corsi di nuoto. Ho sempre nuotato, e sinceramente, mi sarebbe dispiaciuto non continuare questo sport per colpa del trasferimento.
Ringrazio la signora e ritorno sugli spalti per vedere Louis.
Mi siedo e lo osservo giocare. Cavolo se è bravo.
Ma i miei pensieri vengono interrotti da una ragazza bionda che si avvicina sempre di più a me.
"Ehi, scusa il disturbo. Sei Charlotte? La compagna di classe di mio fratello Louis?"
Come sbagliarsi, anche con questa ragazza, la somiglianza fa quasi paura. "Sì sono io, piacere di conoscerti"
"Piacere mio, ora non ridere, ma mi chiamo anche io Charlotte" dice scoppiando a ridere ed io con lei.
Adoro già la famiglia di Louis.
Finiti gli allenamenti, Charlotte se ne è andata con la sua bici mentre Louis mi ha raggiunto sugli spalti.
"Allora, che ne pensi? Posso sfondare come calciatore?"
"Ma si dai, non sei poi tanto male, ora però devo davvero tornare a casa" dico quasi triste. Non voglio lasciare Louis. E dalla sua espressione, anche lui sembra pensare la stessa cosa.
"Oh sì.. Certo. Dai, andiamo allora" dice mettendomi un braccio intorno alle spalle.
Arrivati a casa mia, scendo dal motorino e riconsegno il casco a Louis. "Grazie per tutto Lou, davvero. Ci vediamo domani a scuola?"
Annuisce e io inizio ad andare verso la porta.
"Ehi Lotte, mi lasci il tuo numero?"
Ritorno indietro per prendere il suo telefono e comporre il mio numero. "Come mi salvo?"
Ci pensa un attimo. "Scrivi 'rompipalle' e il cuore verde, così mi ricorderò dei tuoi occhi. Anche se i tuoi sono decisamente di un verde più scuro". Sorriso a quel commento per poi ridargli il telefono.
"A domani splendore!"
"Stai attento nel tornare a casa, Tomlinson!" dico mentre apro la porta.
Appena entro a casa, mio padre è sul divano a guardare un programma in TV.
"Ehi ciao signorina"
"Ciao papà" vado vicino a lui psd lasciargli un piccolo bacio sulla guancia per poi mettermi seduta anche io sul divano.
"Come è andata la giornata?"
"Bene. Ho conosciuto un ragazzo e sono stata a casa sua a pranzo e poi al centro sportivo qui vicino. La tua invece?"
"Tutto bene, un po' stancante forse. Ti sei divertita?"
"Sì. Louis è un tipo davvero simpatico. Ah papà, posso chiederti una cosa?"
"Sì piccola, dimmi pure"
Prendo fiato e poi continuo. "Quando Louis mi ha portato con lui al centro sportivo, ho visto che c'era anche una piscina e così, stavo pensando.. " mi interrompe.
"Sì Charlotte, domani mattina mi prendo un'ora di permesso così vedo se posso iscriverti e magari puoi iniziare domani. Martedì e venerdì, va bene?"
Quasi lo strozzo per la felicità. "Grazie papà! Grazie davvero di cuore".
"Non è nulla di che. Ora però vai a letto che è tardi. Buonanotte piccola" dice lasciandomi un bacio sulla fronte.
"Notte papà" ricambio il gesto e salgo le scale.
Mi faccio una doccia veloce e poi torno in camera.
Mentre metto in carica il telefono, noto un nuovo messaggio.
*Lotte sono Louis. Domani mattina fatti trovare pronta per le 8 a casa tua. Passo a prenderti con il motorino. Buonanotte rompipalle!*
Sorrido a quel messaggio.
*Buonanotte Lou, a domani. x*

Ovviamente chi è che può aggiornare alle 5 del mattino? Io ovviamente ahaha comunque spero che il capitolo vi piaccia. Ce la faremo ad arrivare a 10 stelline prima che posti un altro capitolo?
Un bacione a tutte!
Claudia, x

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 28, 2015 ⏰

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