Eryn poggiò la schiena alla sedia del suo ufficio e sospirò. Aveva bisogno di notizie per il suo nuovo articolo, ma starsene lì ad aspettare che queste scendessero dal cielo, non le sarebbe servito a scrivere il suo articolo. L'unica cosa che sapeva era che la Narcotici aveva una pista da seguire e che lei doveva scoprirne di più, il problema però era sempre lo stesso: Zayn lavorava a quel caso e lei non aveva nessuna intenzione di vederlo. Cavolo. Quel ragazzo riusciva a renderle anche il lavoro un'impresa e avrebbe voluto odiarlo, ma non poteva. Quello che era accaduto quella notte di una settimana prima, la perseguitava e non riusciva a scrollarsi di dosso il suo tocco delicato sulla sua pelle, i suoi baci e i suoi grandi occhi ambra che la guardavano come se riuscissero a vedere oltre, come se riuscissero a vedere la sua anima. Quella notte l'aveva segnata profondamente e aveva finito per distruggerla ancora, più di quanto la situazione precedente stava facendo. Eryn aveva tentato in tutti i modi di dimenticare, di cancellare e lavare via i ricordi del loro amore, ma non era servito a nulla tentare. Non era riuscita più a fare l'amore con Dylan da quel giorno e si odiava per quello, ma toccare lui in quel modo, farsi toccare avrebbe solo scatenato in lei ciò che quella notte le aveva lasciato dentro. Tutto quello, però, non l'aiutava in quello che si era promessa di fare: amare Dylan come lui meritava. Dylan era una bella persona e lo amava profondamente per quello che aveva fatto per lei, per il modo in cui riusciva ad amarla nonostante sapesse che c'era qualcosa di sbagliato in lei, qualcosa di irrimediabilmente rotto. Dylan era un uomo straordinario, incredibilmente bello e con un'anima meravigliosa. Lui meritava la parte migliore di lei, meritava che lei gli donasse tutta sé stessa, senza riserva, senza fantasmi del passato ma... ma era difficile per lei lasciarsi alle spalle quello che aveva provato per Zayn, quello che continuava a provare in quel momento. Dylan era tutto ciò che una donna poteva desiderare, era quell'amore semplice che lei sognava; Zayn, invece, era quell'amore tormentato che lasciava profonde ferite, che diventava parte integrante dell'anima e che era impossibile mandar via. Quella situazione l'avrebbe mandata sull'orlo del burrone e la scelta di buttarsi o restare in equilibrio, diventava sempre più ardua.
-Cosa stai facendo?- la voce di Cleo la fece sobbalzare.
Alzò gli occhi verso di lei e si strinse nelle spalle. -Stavo pensando.- disse semplicemente, mentre Cleo prendeva posto nella sedia di fronte alla scrivania. Eryn si passò una mano tra i capelli. -Ho bisogno di qualche notizia in più sul caso della droga. Julie vuole l'articolo da prima pagina ed io, per ora, sto navigando in alto mare.- affermò, scuotendo la testa, sconsolata.
-A che punto è la Narcotici con le indagini?- le domandò Cleo.
-So che hanno una pista da seguire. Hanno trovato qualcosa, ma non so cosa.- biascicò la rossa.
-Beh, se non puoi chiedere a loro, allora cercatele tu le informazioni.- le suggerì l'amica, stringendosi nella spalle. -Ma devi stare attenta perché questa è gente che non scherza.-
La rossa annuì e cominciò a pensare a cosa avrebbe potuto fare per avere qualche informazione in più sul caso. Presentarsi alla Narcotici e fare domande lì era fuori discussione, quindi doveva trovare un altro modo. Le prostitute dovevano pur sapere o aver visto qualcosa, quindi l'unica soluzione era recarsi su quelle strade e fare qualche domanda. Eryn balzò in piedi, afferrando tutto quello che le poteva servire dalla scrivania, sotto l'occhio vigile di Cleo.
-Dove stai andando?- le domandò.
-A fare delle domande a quelle prostitute.- affermò, buttando tutto nella sua borsa e prendendo le chiavi dell'auto. -Puoi tornare a casa in taxi?- chiese, poi, a Cleo.
-Certo, ma promettimi che starai attenta.-
-Te lo prometto!- disse sorridendole e poi uscendo, velocemente, dal suo ufficio.