INTRODUZIONE
La mia vita è pura perfezione. Ho una famiglia fantastica, la classica famiglia da "Mulino Bianco", un fratello a dir poco perfetto, degli amici che completano le mie giornate e un ragazzo che mi ama. Per fortuna non so cosa vuol dire soffrire, perché sono sempre stata felice, e quando capita che la mia felicità scarseggia mi basta rivolgere lo sguardo al cielo e chiedere una mano alle stelle..
Avrei voluto rispondere questo ogni volta che mi chiedessero come stessi, ma purtroppo questa, non è la VERITÀGiorno 1
Caro diario
Mi chiamo Annalisa, ho 17 anni e vivo ad Ivrea, un piccolo paese in provincia di Torino. Mia madre è morta quando avevo 12 anni, e ora vivo con mio padre, ma è come se vivessi da sola dato che mio padre è sempre fuori casa per lavoro, inoltre in quest'ultimo periodo pare che si veda con una "donna".
Sono una ragazza alla mano, che non ha problemi a dire alla gente quello che pensa; tutti credono che io sia quel tipo di ragazza forte a cui non interessa niente di nessuno. In realtà molti non sanno che sono più debole di quanto pensino e passo la notte a piangere pensando agli errori che ho fatto durante tutto il giorno. Sono stupida, lo so!
Tuttavia, come tutte le adolescenti, la mia "sofferenza" più grande (se così posso chiamarla) me la procura un ragazzo di cui sono praticamente cotta da 7 anni. Lui si chiama Antonio, ha 5 anni più di me, vive a due isolati da casa mia ed è fantastico. Ma nonostante i miei sguardi da gattamorta, i sorrisi dolci ricambiati, lui non si decide mai a parlarmi, e, il primo passo non fa per me.
Nonostante tutti questi momenti bui, per fortuna sorrido anch'io. E questo soprattutto grazie ai miei amici, che sono pochi ma fantastici, e soprattutto grazie a mia nonna, l'unica persona che mi capisce veramente. Avevo anche una mia migliore amica, ma non la vedo da secoli. Si è trasferita a Milano per andare a vivere da sua madre, e io credevo che avremmo mantenuto la nostra amicizia nonostante la distanza, invece.. Ehm.. Meglio non parlarne di questo. Da quando lei è sparita dalla mia vita mi va tutto di merda, forse la penso così solo perché quando parlavo dei miei problemi con lei mi sembrava che trovasse la soluzione a tutto, invece non faceva altro che ascoltare e starsene in silenzio. Nonostante tutto, dopo il suo trasferimento ho conosciuto molti altri amici, in particolare Martina, che vive in un altro paese vicino al mio, dove io vado a scuola.
Giorno 2
Oggi mio padre mi ha confessato di aver conosciuto una "donna" fantastica, talmente tanto che vorrebbe farmela conoscere. Già immagino, una donna tutta acqua e sapone che aspira ad avere un uomo solo per non essere sola nella sua vecchiaia, pronta a darmi ordini e a mandarmi ovunque pur di non avermi tra i piedi. Mio padre mi ha praticamente costretta ad andare a cena con lui questa sera, un pò sono curiosa di vedere com'è. Il problema più grande è che ha anche un figlio della mia età, un altra persona con cui condividere le cose e litigare per ogni minima stronzata! Wow...
Giorno 3
Ieri sera alla fine sono andata a cena con mio padre e la sua nuova fidanzata e ho scoperto che la donna che sta frequentando mio padre è la madre di Angelo, un mio compagno di classe, quindi se i nostri genitori si sposassero praticamente diventerei sua sorella...oh mamma! La fidanzata di mio padre non è poi così male, anzi mi è sembrata fantastica, però si dice che GIUDICARE LE APPARENZE È L'ATTEGGIAMENTO TIPICO DI CHI È SPORCO DENTRO (Fedez).
Se tutto va bene, il mese prossimo mi trasferisco insieme a mio padre a casa di Angelo, Dio santo. Si, ci parlo con lui ma non più di tanto cavolo! Tutte le ragazze della classe gli vanno dietro, e io avrò la fortuna di vederlo 24 ore su 24. Lo vedrò mentre dorme, mentre si sveglia con i capelli scompigliati e la voce rauca, mentre mangia, mentre studia, anzi no, pensandoci non studia mai, però posso vederlo e parlargli di continuo. Allo stesso tempo ho un forte imbarazzo, mi imbarazzerei a vivere con lui. E se mi dimentico di chiudere la porta del bagno ed entrasse improvvisamente? E se succedesse il contrario? E se mi vedesse spettinata? E se mi sporcassi mentre mangio? E se discutessi con mio Padre e facessi la figura dell'isterica? Mi faccio troppi complessi forse è vero, ma non posso farne a meno.
Tuttavia il problema più grande nel caso quei due piccioncini decidessero di andare a vivere insieme sarebbe adattarmi totalmente ad una nuova vita! Insomma cambiare casa, cambiare paese, cambiare famiglia, ma soprattutto cambiare abitudini! E chi lo sa se anche a loro piace mangiare con le gambe sulla sedia opposta come facciamo io e mio padre?! E chi lo sa se anche a loro il venerdì sera amano vedere i film sul divano facendo commenti maliziosi sui protagonisti come facciamo io e mio padre?! E chi mi accompagnerà tutti i giorni ad Ivrea per uscire con i miei amici?! Davvero non so come potrei riuscire ad adattarmi a tutto questo!