Capitolo 12

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Io e Thor abbiamo fatto pace mentre ero in ospedale, ne sono immensamente felice, è importante che i nostri bambini ci vedano uniti. Il dottore ha detto che posso andare benissimo a casa e io ho pensato di andare ad Asgard, vorrei mostrare i suoi primi nipotini a Odino, perché anche se a me lui non piace, è pur sempre nonno di Tristan e Freya, e loro hanno tutto il diritto di conoscerlo. Quando gli propongo l'idea a Thor, lui ne è entusiasta, come ci si poteva aspettare da lui. Così con i bambini al seguito andiamo ad Asgard. Il guardiano ci guarda e per la prima volta ci fa un sorriso, io lo ricambio e mi avvicino per fargli vedere i piccoli. Lui li guarda e li saluta con cenno della mano. Dopo questo salutiamo il guardiano e ce ne andiamo verso il palazzo. Mentre attraversiamo i lunghi corridoi per andare nella sala reale, incontriamo Lady Sif che fa un cenno di rispetto col capo a Thor, mentre a me dà la solita occhiata di disgusto. Lei controvoglia ci fa le congratulazioni per poi proseguire, senza prima avermi detto con una minaccia non tanto velata <<Ci vediamo in palestra>> ma non ho tempo per pensare alle crisi isteriche di una donna sempre friendzonata. Finalmente arriviamo alla porta della sala reale e Thor la apre lentamente, appena è aperta non aspetto che Thor faccia il primo passo avanti e mi fiondo all'interno. Osservando un Odino sconvolto che guarda i bambini messi nel seggiolino, io me li metto in ogni braccio e mi avvicino a lui. <<Ecco i tuoi nipotini, Odino...Tristan e Freya>> lui mi guarda, sembra non capire più niente e farfuglia <<Tristan e Freya?>> <<Si, sono i loro nomi>> li guarda attentamente finché non esclama incantato <<Sono bellissimi. Posso prenderli in braccio?>> mi chiede esitante, ma io dopo un po' annuisco e gli porgo con attenzione i bambini. Lui li prende e dal suo viso esce una lacrima mentre dice commosso <<Tristan mi ricorda Thor quando era appena nato, ha i suoi occhi solo che sono un po' verdi come i tuoi , ma anche Freya ha gli occhi di suo padre senza verde però, di un azzurro intenso. Da grandi saranno dei guerrieri, me lo sento>> detto questo me li diede e per la prima volta da quando ci conoscevamo mi disse con tono affettuoso <<Hai fatto un buon lavoro, Hope>> e si risiede sul suo trono come ad indicare che è ora di andare. Io e Thor ce ne andiamo sollevati e sorpresi, la mia amica non ci crederà. Si è fatta già notte e io e Thor stiamo per andare a dormire, con accanto i bambini messi in una culla, dormiranno senza dar fastidio, hanno appena mangiato, quindi hanno il pancino pieno. Io e Thor abbracciati nel letto pensiamo a tutto quello che è successo, ci sono stati momenti difficile e momenti felici, e dopo tutti gli ostacoli, noi abbiamo resistito, perché nel bene o nel male, l'amore vince sempre. Ma ancora non sanno che un altro ostacolo si sta avvicinando a loro. E stavolta potrebbe essere fatale.
               

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