Photograph

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Loving can hurt, loving can hurt sometimes
But it's the only thing that I know
When it gets hard, you know it can get hard sometimes
It's the only thing that makes us feel alive

//Ed Sheeran, Photograph

Iraq, 10 novembre, 5:10 a.m.

Donne, uomini, bambini: le strade di un nuovo- l'ennesimo -villaggio da liberare brulicavano di famiglie distrutte, separate dalla distruzione dell'uomo.

Egli guardò di fronte a sé, dove vi era una bambina dagli occhi spenti e velati di lacrime. Essi riflettevano l'anima innocente di colei che è dovuta crescere troppo in fretta, che probabilmente sono stati spettatori-e forse anche vittime-di eventi riservati agli adulti, di crudeltà non ancora concepibili dalla mentalità di un'infante.

Louis la vide sorridere nella sua direzione mentre si avvicinava a lei di fretta, pregando un Dio nel quale non aveva mai creduto, affinché lo aiutasse a salvarla, a riportarla tra le braccia della madre, se ancora ne aveva una.

Il problema principale della guerra è questo, in effetti. Non tanto la distruzione e i morti che porta. Ma la disgregazione delle famiglie. Che vita può avere una madre che vede morire il frutto del suo grembo davanti ai suoi occhi? E che vita può avere questi, se ogni affetto gli è stato strappato da coloro che, nel cuore, hanno solo odio?

Nessuna. Basta così poco per uccidere un'anima. E' molto più facile che togliere la vita al corpo di una persona. Ad esempio, bastano le parole, anche se dette in un momento di rabbia, bastano le lacrime a tormentare qualcuno nel profondo. Per il corpo no. Per quello bisogna essere metodici. Bisogna sfidare le funzioni che regolano l'organismo umano e farle morire, una ad una.

Togliere a qualcuno l'affetto di una famiglia è come troncare le ali a una rondine appena nata. Colpisce, scalfisce e distrugge l'anima più pura.

Non appena sentì un urlo acuto provenire alla sua destra, il soldato di voltò e la vide. Era giovane, troppo. Si dimenava mentre un uomo dietro di lei la teneva dalle braccia. Ella gridò verso di lui, indicando la bambina. Come in trance, Louis si voltò verso la bambina prima che il suo vestitino sporco di fango si macchiasse di rosso. A suggellare quell'istante, l'eco sordo di un'arma da fuoco. La donna urlò, prima di liberarsi dalle braccia del suo carnefice e correre dalla bambina, prima di stringersela contro il petto.

Louis guardò la scena inerme. Non era riuscito a salvarla. Dalle parole che la donna sussurrava contro la fronte della piccola, poté capire che quella era sua sorella.

Louis ebbe un dejavù, e quando la ragazza alzò lo sguardo verso di lui, con gli occhi simili a quelli visti poco prima, preoccupati e confusi, desiderò morire.


Quando Louis si svegliò in un bagno di sudore si rese conto che era stato solo un brutto sogno. Lui non apparteneva alla guerra. Ma quando voltandosi su un fianco, provocò lo scricchiolio della brandina sulla quale si era sistemato, si rese conto che tutto quello era reale.

Vide il corpo del suo compagno di tenta disteso dalla calma che il sonno offriva ai soldati. A tutti meno che a Louis.

"Sei stato tu a voler venire qui" gli ribeccò una vocina nella sua mente e lui non poté che darle ragione. Si era comportato da codardo, lo ammetteva e ne era anche dispiaciuto.

Ma doveva trovare un luogo lontano dalla sua famiglia, lontano da lei e lontano da lui, e in quel momento la guerra gli era sembrata la soluzione migliore.

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