"Io non ci penso neanche ad andarci"
"Magari potremmo andarci insieme"
Penso che non sia una brutta idea, peró l'arte mi fa comunque schifo e dovremmo passare le giornate in noiosissimi musei.
"Ci penso okay? Ci penso"
Nel frattempo arriva Fede con Arianna.
"Come va?" Ci domanda.
"Odio l'arte" diciamo in coro io e Marco. Scoppiamo a ridere.
Arianna e Fede ci guardano in modo interrogativo. Noi continuiamo a ridere mentre mi cinge la spalla col suo braccio e mi stringe a se.
Fede guarda l'orologio.
"È meglio andare, perderemo il pullman"
Usciamo da scuola. Saliamo sul pullman e la situazione è uguale all'andata.
Scendiamo e prendiamo due strade diverse verso le nostre case. Appena se ne va Fede, Marco mi porge la mano e io gli batto il cinque.
"Siamo stati bravi" mi dice.
"Già..." Rispondo sorridendo.
"Allora, entri?" Mi chiede indicando la sua casa.
Non dovrei, mamma mi aspetta.
"Okay" rispondo.
Mi accompagna nella sua casa. È circondata da un giardino enorme.
Entriamo in casa.
È così grande rispetto al mio appartamento. Questo mi fa ripensare alla nostra condizione economica.
La sala è enorme e ordinata.
"Ti piace?" Domanda Marco.
"S-sì molto..." Rispondo.
Ci dirigiamo verso la cucina. Ai fornelli c'è una donna alta, magra e bionda. Si gira.
"Elettra!" E mi abbraccia.
Ricambio l'abbraccio. La mamma di Marco è una donna molto bella, solare e amichevole. Ora ho capito da chi ha preso lui.
"Come sei diventata grande! E come sei bella!"
"Grazie... " cerco di sorridere. Credo di avere le guance rosse.
"Adesso quando vi mettete insieme?" Continua lei.
"Mamma!" La riprende Marco.
Poi si rivolge di nuovo a me: "te l'ho riportato! Adesso dovete fidanzarvi!"
Mi sento avvampare dall'imbarazzo. "Grazie per avermelo riportato, ma non credo che ci metteremo insieme..."
"Peccato... Ti fermi da noi a pranzo?"
"Grazie, ma mia mamma mi aspetta. Magari un altro giorno"
"Va bene... Anzi! Sei ufficialmente invitata a cena, non puoi dire di no"
"Okay" rispondo divertita. "Ora è meglio che vada" continuo.
"Ti accompagno" dice Marco.
Ci dirigiamo verso la porta e usciamo. Mentre attraversiamo il giardino Marco mi dice: "perdonala. Non è cattiva è solo un po'..."
"È fantastica" ribatto io, senza lasciargli finire la frase. "È meglio che vada"
"Ci vediamo stasera" dice stampandomi un bacio sulla guancia.
Mi dirigo verso casa ed entro.
Appena apro la porta la mia vista viene ostacolata da una massa di capelli ricci. Ricambio l'abbraccio. Poi si stacca e la riconosco. È la mia cuginetta Abby. Anzi ERA la mia cuginetta Abby. Ora è decisamente più grande e quasi irriconoscibile. Sono pressapoco cinque anni che non la vedevo. Ma perché è qui?
Non ho neanche il tempo di pensarci che un bambino di circa due anni dai capelli rossissimi mi corre in contro e mi salta addosso... Non so chi sia, però lo abbraccio anche io. Poi mi dirigo in cucina. Al tavolo, di fianco a mia mamma, è seduta mia zia. Io le guardo in modo interrogativo, ma poi sorrido e corro ad abbracciare la zia.
"Elettra siediti per favore" dice la mamma. Mi siedo davanti al mio piatto di pasta. "Come sai la zia Berta si è trasferita a Londra cinque anni fa. Li ha formato una nuova famiglia, ma è andato male anche questo matrimonio, purtroppo. Da questo matrimonio è nato Alexander. Purtroppo la zia ha perso il lavoro, il che l'ha spinta a venire da noi, dopo il mio invito ovviamente."
Dovevo intuirlo che non erano qui in vacanza. Non so che dire. Mangio in silenzio e poi vado in camera mia. Mi butto sul letto. Non so cosa fare. Mia mamma riesce a malapena a mantenere noi due. Come farà a mantenerci ora che siamo in cinque? Sono sicura. Devo trovarmi un lavoro.
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Happy Ending
Teen FictionElettra è una ragazza come tante altre. Simpatica, carina, divertente, anche se non sa di esserlo. Ha una vita monotona: casa e scuola. Ci penserà Marco, un vecchio amico tornato dopo tanto tempo, a cambiare la sua vita.