-Kole sono a casa!- Fece urlando Kyle. Aveva iniziato quel giorno gli allenamenti per il club di atletica ed era stanchissimo. -Kyle!- Disse Kole urlando e precipitandosi dall'amico. -Fortuna che sei tornato- Fece ansimando e dal volto disperato. -Che è successo?- Chiese il ragazzo ormai preoccupato anche lui. -Hope non è casa e non ho idea di dove sia!- A Kyle crollò il mondo addosso. -Cosa cavolo dici Kole?- Fece disperato. Kole si mise le mani sui capelli. -Non lo so! Qui non c'è! Mi aveva detto che sarebbe andata da una certa Rosalie! Ma l'ho chiamata con il telefono di Gage e dice che Hope è andata via da casa sua più di due ore fa ormai!- Kyle buttò a terra il borsone disperato. -Sai se Gage ha una macchina?- Kole fece di si con la testa -Si un'auto ce l'ha- Kyle aprì il portone e si parò davanti a quello dell'appartamento 21A. Bussò con insistenza una decina di volte poi alla fine la porta si aprì. -Kyle ciao, che succede?- Gli chiese Gage sorpreso di vederlo. Kyle intravide Holt seduto sul divano mentre col volto disperato chiedeva aiuto a Gage. -Hope non è tornata a casa sta sera non sappiamo dove sia! Ti prego abbiamo bisogno della tua auto- Gage si fece scuro in volto e annuì. -Prendo le chiavi- Kyle fece un mezzo sorriso disperato per ringraziarlo e in quel momento Holt si alzò dal divano. -Cos'è successo ad Hope- Kyle scosse la testa mentre si precipitava verso l'auto guidata da Gage. -Non lo sappiamo- Holt aprì lo sportello posteriore e salì in auto con loro. -Hai idea di dove dobbiamo andare?- Kyle farnetico qualcosa -Era andata da Rosaiie..non so...- Holt mise il volto fra i due sedili. -Io si- Ingoiò -Michigan Street- Gage partì in quarta e lasciò una sgommata sull'asfalto e una bella puzza di gomma bruciata ad impestare l'auto. Kyle intanto scuoteva la testa disperato -Dio, se le è successo qualcosa- Sfrecciarono il più velocemente possibile per la strada e arrivarono in pochi minuti a casa di Rosalie. -Va avanti piano- Disse Kyle indicando la strada. Poi guardò sullo specchietto retrovisore. -Holt tu controlla le vie a destra e io quelle a sinistra- Holt annuì e si posizionò al suo posto abbassando il finestrino. Gage partì piano. Era come una caccia al tesoro disperata. Controllavano via dopo via e pregavano ognuno dentro di se che Hope stesse bene e fosse solo in ritardo perché magari stava mangiando un gelato. E ci volle un attimo che Kyle la vide. -Fermo! Fermo!- Urlò disperato. Si precipitò fuori dall'auto come un fulmine rischiando di inciampare. C'era un corpo. Fermo. Disteso a terra. -Hope! Hope!- Urlò il ragazzo appena le fu vicino. Era davvero lei. Aveva il volto ricoperto di sangue e sembrava svenuta. Il respiro era flebile ma c'era ancora. Come la vide Holt il suo cuore si fermò. Com'era potuto accadere? -Dobbiamo portarla in ospedale!- Fece Holt sbattendo i piedi per terra. Kyle negò con la testa mentre la prendeva in braccio. -Non possiamo. Non ha l'assicurazione sanitaria- Holt gli si avvicinò mentre caricava la ragazza in auto. -Cosa! Venite in America per un anno e non fate l'assicurazione sanitaria??- Gli urlò dietro. Kyle poggiò delicatamente Hope sui sedili posteriori mentre Gage la guardava con un espressione a metà fra l'incredulità e la disperazione. Kyle chiuse lo sportello poi guardò Holt. -A me non me ne frega niente dell'assicurazione sanitaria Courter. Se Hope non fosse svenuta farebbe di tutto pur di non farsi portare in ospedale. La conosco e lei detesta gli ospedali. Devo solo portarla a casa e chiamare un dottore. Anche quelli a pagamento! Purché la faccia stare a casa- Kyle salì dal alto opposto di Hope e Holt ormai... devastato anche lui, salì sul sedile anteriore. -Kyle io ho un medico di fiducia che mi conosce da anni. Sono sicuro che se lo chiamo la medicherà e la visiterà senza farti sborsare un soldo- Kyle ormai con le lacrime agli occhi lo ringraziò. In quell'auto si stavano tutti dannando l'anima. Gage era occupato al telefono perché il dottore non rispondeva. Holt sentiva il suo stomaco contorcersi fino ai piedi, ormai più che sospettoso che quello che era accaduto fosse per la maggior parte colpa sua e Kyle stringeva in lacrime la mano dell'amica e controllava ogni dieci secondi che respirasse. Quando arrivarono a casa Kole per poco non svenne. -Cosa le è successo?- Fece praticamente urlando. -Non lo sappiamo- Disse Holt. Portò Hope sul suo letto e tutti attesero in ansia l'arrivo del dottore. Quando il campanello suonò Gage corse ad aprire e gli spiegò brevemente la situazione. Il dottore annuì poi Gage l'accompagnò nella stanza di Hope. Kyle, Kole e Holt erano tutti e tre seduti sul divano in uno stato pietoso. Holt aveva i gomiti sulle ginocchia e si teneva la testa fra le mani. Kole aveva gli occhi chiusi e stava pregando che andasse tutto bene. Kyle invece aveva gli occhi rossi, pieni di pianto e le mai giunte sul viso. Per non parlare dei vestiti. Completamente sporchi di sangue. Il tempo passava ma loro non cambiavano posizione. Dopo un ora e mezza il dottore scese e i tre si alzarono contemporaneamente. L'uomo era vestito di una camicia a righette e un paio di pantaloni scuri. Sistemò gli occhiali che aveva sul naso e poi guardò Kyle. -Le sue condizioni sono migliori di quelle che credevo a prima impressione- Kyle cominciò a piangere di nuovo, di felicità però e Kole lo abbracciò. -Ha varie abrasioni e ferite sul volto, ma nulla di piu. Tutto il sangue proveniva da li- Fece una pausa - Invece non posso dire nulla per il resto del corpo. Ha delle contusioni sullo stomaco e la schiena e potrebbe metterci molto prima che spariscano ma non sò se ha qualcosa di rotto, anche se non credo. Comunque, deve avere assoluto riposo. Visite limitate ai presenti o ai genitori e deve stare a letto per almeno qualche giorno- Diede in mano ad Holt un pacco di medicine. -Sono antidolorifici e altre cose che sicuramente vi serviranno come alcune pomate per le contusioni e delle vitamine-. Gage accompagnò il medico fino alla porta e poi tornò dagli altri. -Ha detto che in condizioni così non avrebbe chiesto un soldo nemmeno al suo peggior nemico- Kyle gli si buttò addosso di getto e lo abbracciò mentre piangeva ancora. -Grazie mille Gage. Lei vale più di tutto per me ti sarò debitore a vita- Gage gli sorrise e lo strinse. Quando si staccò guardò gli altri. -Ho visto Hope prima col dottore e credetemi ora fa molto meno brutto. Non c'è più sangue sul viso ed ha solo qualche taglio e abrasione- Holt annuì. -Posso vederla?- Kyle gli si parò davanti minaccioso. Erano della stessa altezza quindi riuscivano a guardarsi bene negli occhi. -Tu, non ti avvicinerai mai più a lei- Il viso di Holt in quel momento sembrava più devastato di quello di Hope ore prima, somigliava al volto di chi ha appena incassato un colpo e non vuole mostrarlo. -Te l'aveva detto lei che quella tua... cosa- Disse chiudendo gli occhi sofferente -Quella che chiami amica l'aveva minacciata a tu ti sei messo a riderle in faccia- Allora anche Kyle scoppiò a ridere isterico. -Non hai fatto nulla Holt e ora hai visto come sta?- Holt non emise un suono. Kyle indicò Gage, -Lui, per quanto mi riguarda può vedere Hope, può aiutarla a rimettersi, può stare con lei, può dormire qui, dopo tutto quello che ha fatto. Ma tu...- C'era odio in quelle parole. -Ne hai fatte abbastanza- E fece un passo indietro per farlo passare. Holt non disse niente ma con tutti i muscoli tesi si avviò verso la porta e dopo averla aperta si fermò di spalle. -Mi dispiace- Disse quasi in lacrime prima di chiuderla. Kole e Kyle ringraziarono Gage un centinaio di volte prima di farlo andare a dormire e gli ripeterono all'infinito che se avesse avuto bisogno di loro, sarebbero stati disposti ad andare sulla luna per lui. Quando fù ormai mezzanotte e mezza Kole andò in camera a dormire e Kyle lo seguì. Il ragazzo però prese un cuscino ed una coperta e aprì la porta della camera di Hope. Lei dormiva ormai sedata e lui le si avvicinò piano. Non vedeva nulla al buio ma riuscì a scorgere il suo viso che per la maggior parte era tornato come prima. Sistemò il cuscino a terra e si mise a dormire. -Notte amore-.
Quello che visse Hope fu un tipo di risveglio abbastanza traumatico. La prima cosa che percepì era la stanchezza assoluta. Avrebbe fatto tutto meno che aprire gli occhi. Poi però tutte le sensazioni tornarono a galla. Sentì il dolore lancinante al petto e allo stomaco. La difficoltà nel muovere le gambe e le braccia. Il mal di testa estremo e sopratutto il sapore del sangue. Appena tutto attorno a lei si fece nitido capì di essere in camera sua e di esser stata medicata perché aveva una benda attorno alla mano sinistra e sentiva anche una fascia sullo stomaco. Si girò nel letto e vide Kyle. -Kyle- Disse sperando che si svegliasse. Il ragazzo aprì piano gli occhi e poi saltò in piedi. -Hope!- Fece mettendole le mani sulle guance. La ragazza lo guardò per un secondo poi una lacrima le scese sulla ferita bruciandole. -Perché piangi Hope?- Gli chiese lui cominciando altrettanto a piangere. -Ho temuto di non rivederti mai più-. Il ragazzo le asciugò le lacrime con il pollice. -Chi ti ha fatto questo Hope- Lei scosse la testa mentre piangeva -Non lo so, non l'ho visto. So che erano tre ragazze ma nulla di più- Kyle la abbracciò ma subito lei si ritrasse come intimorita. -Ti ho fatto male?- Hope annuì. Il ragazzo mise una mano sulla sua. -Hope io... so che sembra una cosa... ma... vorrei... cioè posso... vorrei vedere il male che ti hanno fatto- Disse lui guardandola negli occhi. Hope chiuse gli occhi, perché più che per lui sarebbe stato uno shock per lei. Annuì. Kyle le si avvicinò e piano le sfilò la maglietta che portava. Hope rimase solo in reggiseno ma i segni che il suo corpo portava... quelli erano le uniche cose che attiravano il ragazzo. Aveva un livido che le ricopriva interamente la spalla ed un altro sotto il collo. Un terzo sotto la gabbia toracica e un quarto e un quinto sulle anche. E ce n'era anche un sesto, un settimo... . Hope chiuse gli occhi per non guardare e Kyle con gli occhi pieni di dolore le rimise la maglia. -Si avvicinò a le e le diede un piccolo bacio sulla fronte poi si abbassò a livello dei suoi occhi. -Nessuno ti farà più del male. Lo giuro-
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Quasi Diversi ● Quasi Uguali (#Wattys2015)
ChickLitNEW! "Era questo che facevano sempre loro due. Si osservavano. Passavano il tempo a scrutarsi e a guardarsi, senza dirsi l'un l'altro quello che pensavano veramente. Era un gioco che facevano da sempre, senza pensarci, dal primo momento in cui si e...