Thank you, Sister

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Questa one-shot è stata controllata di nuovo e corretta, siccome era stata scritta a spezzettoni e mi ero resa conto che fosse mezza in prima persona e mezza in terza... solo io riesco a fare 'sti casini... Chiedo venia, amici miei, spero apprezziate le correzioni !

Buona lettura! 



«Ehyragazzi ! Ho visto alcuni Mangiamorte battere in ritirata, checodardi ! Ehy, perché tutti quei musi lunghi ? Vi ho appena dato unabella notizia !»Mi fermai immediatamente. C'era qualcosa che non quadrava. Ron miabbracciò di colpo, con le lacrime agli occhi. Ron non miabbracciava mai a meno che non fosse successo qualcosa, forse micredeva morto perché non tornavo, ma non era da Ron. Da Ginny me losarei aspettato, da Fred... Fred. Mentre combattevo con dueMangiamorte, avevo sentito un dolore al petto. Quel dolore chesentivo solo quando mio fratello non stava bene. Credevo fosse statocolpito da una maledizione, ma il dolore era durato pochissimo, edera molto lieve, quindi non mi ero preoccupato. Si guardò intornoterrorizzato. Dov'era suo fratello? Scrutò attentamente i volti ditutta la sua famiglia, che lo guardavano con le lacrime agli occhi;poi, lentamente, si divisero e formarono un varco fra loro, in modoche potesse vedere ciò che c'era alle loro spalle. O meglio, chic'era alle lorospalle. Sdraiato su una delle barelle, in cui erano stati adagiati imorti sparsi per tutta la Sala Grande, c'era un uomo dai capellirossi, identico a lui, con un sorriso stampato in volto. Gli occhichiusi in un'espressione rilassata. Aveva qualche graffio e gli abitiera un po' bruciacchiati. A George si appannò la vista, le ginocchiatremarono e cedettero. Si accasciai sul corpo senza vita del gemello,e in un istante tutti i momenti trascorsi con lui, gli attraversaronola mente e li rivisse uno dopo l'altro.


Un bambinetto goffo, con le guancerosse e i capelli carota gli venne incontro con un sorriso atrentadue denti. «EhyGeorgie, trasformiamo il pupazzo di Ron in un ragno?»Lui annuì felicemente al suo gemello e iniziarono a correre versocasa, pronti a far nascere una fobia al fratellino, che l'avrebbeperseguitato per tutta la vita.


La scena cambiò.


Lui e Fred avevamo sette anni,avevano da poco sentito il padre parlare di un uomo che era morto peraver infranto un Voto Infrangibile. Essendo dei così ''buonifratelli'' avevano deciso di far stringere un Voto Infrangibile aRon, che a quel tempo aveva 5 anni. Non appena Ron preso per mano unodei gemelli – senza sapere cosa stesse facendo – Arthur entròin camera loro e intuendo ciò che i gemelli avevano intenzione difare, si infuriò.


I ricordi scorsero per quelle che alui parvero ore, anzi anni. Perché ogni singolo minuto, di ogni annodella sua vita, George, l'aveva passato con suo fratello.


Le lacrime gli scorrevano lungo ilviso e tutto ciò a cui pensava era suo fratello, steso davanti alui, ormai solo un corpo freddo, privo di tutta la felicità el'allegria che lo caratterizzava.

«Georgie.»una voce lo chiamò con dolcezza. Solo Fred lo chiamava così.


Guardò intensamente il gemelloancora sdraiato di fronte a lui.


«Ehy,Georgie.»ancora quella voce, dolce e gentile. Si rese conto solo in quelmomento che il suo nome era stato chiamato da una ragazza, tantosperava che fosse il gemello a chiamarlo. Una mano lo scosseleggermente per la spalla e lui aprì gli occhi. Di fronte a lui, apochi centimetri dal suo viso, c'erano due enormi occhioni azzurricome il cielo che lo osservavano attentamente con una dolcezzainfinita. George abbracciò la sorellina, che dalla Battaglia, di treanni prima, lo svegliava ogni volta che sognava di quella notte, incui una parte di sé lo aveva abbandonato per sempre.

Thank you, SisterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora