Mi svegliai come tutti i giorni per andare a scuola, fuori c'era una pioggerillina che ricopriva tutta Tokyo.
Era estate e mi sembrava strano che piovesse, ma ormai non ci facevi caso era da mesi che il tempo faceva come voleva.
Scesi a fare colazione, c'erano i miei genitori, mia madre Fumhio Torojaki, stava preparando la colazione come ogni mattina, lei faceva la casalinga e preparava degli ottimi pranzetti e vicino a me mio padre Namato Okuma, e come ogni mattina leggeva il giornale prima di andare a lavoro, era un giornalista importante e si esaltava troppo quando trovava le sue cronache, guardai mia madre -Buongiorno, che bel profumino mamma-, mi guardò e mi scrutò da cima a fondo, -Beh come ogni mattina cosa ti aspettavi-, risi insieme a lei e iniziai a mangiare quello che c'era sul tavolo, guardai l'ora ed erano le 7.55 del mattino ero in ritardo per la scuola, la scuola in cui vado io iniziava alle 8.30, -Devo scappare sono in ritardo, a più tardi-, uscii di fretta e furia e salii sul bus appena in tempo.
Quel giorno il bus era più pieno del solito, forse perchè pioveva, allora rimasi in piedi. Odiavo stare in piedi mi sentivo osservato sempre e questa cosa mi dava troppo sui nervi; il viaggio procedeva tranquillo, ogni tanto il bus si fermava a prendere studenti della mia stessa scuola, oh che sbadato, non mi sono presentato io sono Akira Okuma e frequento la seconda classe del liceo.
Mi voltai e trovai i miei due compagni di classe con cui ho un rapporto più stretto Soguro e Takura, di solito con loro parlo di ragazze, ma oggi parlavamo più delle vacanze, mancavano ancora 3 giorni ed ero ufficialmente in vacanza. Per attaccare discorso parlai per primo,
-Beh ragazzi ancora 3 giorni e la scuola finisce, che farete nelle vacanze?-; Soguro rispose per primo come sempre, lui è un tipo alla moda, va sempre in posti meravigliosi, ma stranamente non ha mai una ragazza:-Io credo che andrò da mio nonnno a Okinawa e tu Takura?-, rispose subito senza esitazioni, -Io non lo so, dobbiamo ancora decidere e tu Akira?-, guardavo i due senza dire nulla e pensavo a cosa dire, io in realtà non andavo da nessuna parte, ma non potevo farmi vedere così dai miei due, anzi diciamo unici amici, -Devo ancora vedere-.
Appena il bus si fermò eravamo atrivati a scuola, scesi subito guardai i due, -Ci vediamo dentro-. Entrai a scuola e andai al mio armadietto, ma c'era qualcosa di strano una ragazza davanti ferma a fissarlo, era alta e aveva dei capelli neri corvini fino al sedere, era disorientata a prima vista pensai subito che fosse una del primo anno.
Mi avvicinai, -Scusa ti sei persa?-,mi guardò spaesata, -No..-, per un momento la vidi arrossire ma forse era una mia impressione, era una ragazza molto bella, -Cosa ci fai qui allora?-, volevo capire cosa ci faceva davanti al mio armadietto, lei mi guardò rossa in viso, ora la vedevo era tutta rossa con due occhi verdi e mi parlò subito con un tono timido e dolce, -Sono Amane Nakihi e sono qua perchè volevo uscire con te..-; lo disse tutto ad un fiato forse era spaventata,, la guardai arrossendo pure io, nessuna ragazza mi aveva chiesto di uscire nemmeno una volta, era la prima e senza pensarci due volte risposi con convinzione, -Certo, per me va bene-, ci scambiammo i numeri di cellullare, dentro me esplodevo finalmente una ragazza da vicino, ero felicissimo, finalmente potevo baciare le labbra di una ragazza.
La guardai in viso ero già perso di lei, ma non la conoscevo nemmeno, guardai l'orologio per non fissarla troppo e metterla in imbarazzo e vidi l'ora ero in ritardissimo per la lezione, -Scusa devo scappare a lezione a dopo allora!- non le diedi tempo nemmeno di rispondere che ero già sparito.
Finite le lezioni mi arrivò un messaggio da Amane per dirmi l' orario dell'incontro, "Alle 22.00 al parco..Amane.".
Subito pensai che era tardi per un appuntamento ma l'eccitazione di uscire con una ragazza mi fece cambiare idea e andai.
Alle 22 arrivai e vidi Amane di spalle su una fontana, non capivo che stesse facendo e mi avvicinai urlando -Hey Amane!! Eccomi-, Amane si voltò e mi guardò sorridente poi, qualcosa cambiò tutto, la voce graziosa e dolce non c'era più, pra era più come una voce forte e grintosa, -Grazie Akira di essere venuto e ora potrò compiere il volere di Dio!-, non capivo che stesse dicendo ma stava facendo sul serio, dal cielo scesero delle piume bianche, mi distrassi guardando il cielo pensai come fossero bellissime quelle piume con una notte così stellata ma subito guardai di nuovo verso Amane ed era sparita. Mi voltai per cercare dov'era ma non la vedevo più, ero in allerta mi sentivo in pericolo e qualcosa stava succedendo ma non capivo cosa in quel momento, dietro di me comparve un'altra ragazza ma, la guardai bene con gli occhi sgranati, era Amane e aveva due lunghe ali da angelo che si aprivano sulla schiena, dovevano essere almeno un metro ad ala, la guardavo sbalordito e non riuscivo a credere ai miei occhi pensavo che stessi sognando, -Amane ma che succede? Non capisco..io..-, lei rispose subito abattendo le mie difese, -Stai zitto stupido mortale, ora devo ucciderti mi dispiace, eri così carino, ma devo farlo per il.suo volere!-; aprì il palmo della mano e vidi una luce intensa, dalla mano sbucò una lancia di energia bianca e luminosa, ero molto spaventato non capivo cosa stesse succedendo e non capivo quello chi fosse in realtà quella ragazza, forse il mio destino era questo, morire per mano di uan ragazza, ma non volevo morire avevo un sacco di cose da fare, come baciare una ragazza, dormirci assieme, uscirci e molte altre cose che non mi venivano in mente al momento.
Mi guardò, -Di le tue ultime preghiere!-, cercai di muovermi ma non riuscivo nemmeno a muovere un muscolo, forse era paura, la lancia arrivò ad una velocità sorprendente e mi trafisse lo stomaco; caddi all'indietro e il sangue uscì subito dalla ferita, la lancia sparì in in fascio di luce. Provai a premere sulla ferita ma mi aveva trapassato, sentivo il sangue caldo sulle mie mani e la mia vita si sarebbe spenta così, almeno non avevo rimpianti, con una ragazza ero uscito anche se mi ha tolto la vita. Caddi in un lago di sangue, ma prima di svenire successe qualcosa, vidi un bagliore rosso, non capivo cosa fosse o chi fosse ma era qualcosa di caldo, mi stava toccando la ferita ed io in quel momento svenii e non sapevo se ero morto o vivo.
